Marea

Seguire Dio impegnandosi di più per corrispondere ai Suoi tempi

Ci sono brave persone che avvertono il richiamo di Dio e cercano di seguirlo in vari modi. Chi segue degli incontri programmati all’interno delle chiese è, in un certo senso, più facilitato perché ha delle scadenze fisse settimanali, come degli appuntamenti di tipo cristiano-spirituale dove condivide l’adorazione e l’edificazione. Qualche responsabile ha già organizzato la cadenza degli appuntamenti e non resta che seguirli. È una cosa buona.

Chi invece sceglie un “cammino di espansione” per corrispondenza come il nostro, oppure una spiritualità personale più riservata (che spesso affianca il percorso comunitario ma che tuttavia vive più intensamente ed intimamente), sa che deve dare qualcosa in più.

È come lo studente quando dalle superiori si trova a frequentare l’università: ha davanti a sé uno spazio vuoto da riempire; deve comporre da solo un piano di studi e deve anche rispettarlo, se alla fine vuol trovarsi in regola con gli esami. Ma quanti studenti si lasciano andare senza fretta pensando “tanto ho un sacco di tempo” e poi alla fine si rendono conto di essere già fuori dalla sessione estiva o autunnale degli esami!

La maturità nella fede è tale quando sa gestirsi la libertà. 

Ci sono persone che OLTRE ai momenti comunitari di preghiera, desiderano di più, vogliono dare di più a Dio e ricevere di più da Lui e per questo hanno “più fame e sete di Dio” e Gli dedicano più tempo. Queste fanno bene ad impegnarsi.

Ma ci sono altre persone che già mal sopportano i consigli dei responsabili su cui hanno sempre da controbattere ed allora prendono strade autonome di spiritualità pensando di arrivare prima…. In realtà si perdono perché non sanno programmarsi i tempi e non sanno ascoltare con umiltà. Queste persone non fanno bene a seguire cammini troppo impegnativi.

I primi troveranno cibo in abbondanza in ogni virgola della Parola del Signore, i secondi invece non riusciranno ad uscire da se stessi.

Mi rivolgo comunque a questa seconda categoria di brave persone che davvero vorrebbero avvicinarsi al Signore, ma che sbagliano pensando di poterLo trovare secondo i loro modi ed i loro tempi:

I flussi dello Spirito di Dio - Pensate all’alta e alla bassa marea. Quando la luna è in una certa posizione rispetto alla terra si formano le maree. In particolari zone di spiaggia è molto evidente il salire dell’acqua sulla sabbia asciutta e il successivo ritirarsi. Dove ci sono i fiumi si ha proprio un fenomeno di inversione di corrente: nella foce del fiume si vede che l’acqua una volta entra dal mare verso la costa (alta marea) ed una volta esce dalla terra e si inoltra nel mare (bassa marea).

Ecco, il dialogo spirituale con il Signore, nel tramite dello Spirito Santo, è proprio così.

Noi possiamo essere come un sassolino tra il fiume ed il mare che una volta riceve l’acqua dal mare verso terra ed una volta la riceve dalla terra verso il mare. Due direzioni opposte come un respiro regolare. Il respiro della vita, inarrestabile.

Chi decide di seguire lo Spirito di Dio non può gestire il “flusso delle maree” ma deve imparare da assecondarlo. Molti tra quelli che mi scrivono hanno questo problema dei tempi. Pensano di poter ascoltare Dio restando nei loro tempi terreni divisi per giorni, settimane ecc.…c’è il lavoro, c’è la festa, il marito, la moglie, i figli e la suocera, la spesa settimanale, il vicino antipatico, l’amico o l’amica con cui poter parlare, il caldo dell’estate, il freddo dell’inverno…e poi…c’è anche il tempo da dedicare a Dio; "questo è importante certo ma non posso fare a meno del resto". Per cui, quindi, lo inseriamo in mezzo a tutte queste cose cercando di poter fare tutto, armonizzando tutto al meglio, senza sacrificare nulla e nessuno. 

Invece Dio è il Tempo, non “nel” tempo.

Quando Lui “parla” è la marea che entra nella terra, che ci sale dentro nelle ossa, nella carne, nel cuore…

Quando Lui “si ritira” è la nostra risposta del cuore che si traduce in azione che Lo segue, che Gli porta sale e minerali…Poi Lui parla ancora e ci sentiamo travolti, senza punti d’appoggio, “lavorati” come un sasso spigoloso che a furia di essere trascinato diviene tondo…Ed ecco che Lui si ritira…e noi Lo seguiamo Lo cerchiamo e Lo vogliamo ancora…E Lui torna ancora e noi quasi arretriamo per la Sua potenza…

Questo respiro profondo del nostro spirito in sintonia con lo Spirito Suo ha una cadenza che da Lui solo viene, che Lui stabilisce, non noi. Che può fare il sassolino nei confronti dell’oceano?

Eppure, noi ci mettiamo contro le maree quando seguiamo i nostri tempi e non quelli di Dio:

  • A volte anticipiamo per troppo zelo la cadenza della marea e ci troviamo controtempo, isolati, in contrasto col mare che ci diventa persino nemico perché eravamo convinti di dover procedere in una direzione invece dobbiamo andare in quella opposta…
  • A volte posticipiamo la marea, quando per esempio ad un input di Dio tramite un passo biblico, invece di rispondere nei Suoi tempi, rispondiamo con troppa calma dopo una settimana…fuori sintonia dalle maree. Così siamo ancora con la mente in un pensiero di Dio già passato, come è passato il flusso della marea…nel frattempo è arrivato un pensiero nuovo…ci si confonde in testa…forse prendiamo anche quello nuovo o forse no, ma si somma a quell’altro di cui non ho avuto una risposta…Le risposte si sommano, la nostra mente non sa più cosa seguire…è come aver perso il filo di un discorso… allora torna ad una gestione autonoma fuori dal ritmo delle maree. Così ci avviciniamo al mare appena-appena per bagnarci i piedi…“si sento lo Spirito di Dio”…ma poi appena c’è da lasciarci portare in Lui, lasciarsi anche “sommergere” rinunciando alla gestione di noi stessi, ecco che scappiamo…e così la nostra vita sarà un “continuo assaggio” dello Spirito di Dio, ma non lo vivrà mai interamente.

 Le persone così, o per distrazione o per orgoglio, vivono un perenne inizio del cammino cristiano spirituale. Una vita cristiana né dentro né fuori lo Spirito Santo, a cui permettono solo di lambire una parte di sé.

Da una parte vorrei tranquillizzare queste persone e dire loro che Dio non le "affogherà" avvolgendole con il Suo Spirito che va e viene; anzi le renderà parte di una vita ben più grande preparandole e rendendole sempre più “lisce” come i sassolini senza spigoli, sempre più compatibili per la vita eterna.

Dall’altra parte non le vorrei forzare. Non è che tutti DEBBANO per forza fare dei percorsi di spiritualità. Ci sono tante bravissime persone che trovano la loro armonia nelle cadenze comunitarie di una chiesa. Cosa c’è di male? Anzi credo siano la stragrande maggioranza. L’anima riposa in queste regolari lodi a Dio comunitarie, e nell’adorazione coi fratelli percepisce lo stesso Spirito di Dio. Va benissimo!

Un piccolo rimprovero, invece, a chi non volendo seguire alcuna chiesa (a torto o ragione) e non volendo assecondare nemmeno i tempi dello Spirito Santo (come i flussi delle maree), non sta né qua né là.

Queste persone spesso vivono l’illusione della spiritualità cristiana ma non ne sono parte. Nella loro autogestione personale non sanno/vogliono veramente credere/abbandonarsi alla fede, e rimangono solo spettatori dell’attività di Dio.

Consiglierei a queste persone di prendere presto una decisione: o seguire una chiesa senza fare troppe storie (consigliato), oppure buttarsi con più coraggio e regolarità nel cammino, mettendo Dio VERAMENTE al primo posto; dedicandoGli il primo tempo della giornata, il migliore tempo; vivendo questo rapporto in misura più piena senza distrazioni, con vero amore, completo, totale.

Quando si medita una frase che lo Spirito di Dio ci manda (alta marea) non si deve aspettare troppo per assaporarla capirla viverla ascoltarla, perché quella frase è un input vitale d’amore creativo che ha un suo tempo ed un suo programma, che in ogni caso tornerà a Dio con te o senza di te…Se torna con te sarà un bene per te, se torna senza di te avrai perso una possibilità di crescita e dovrai ricominciare alla prossima marea…

R.R.

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