Matita che spunta caselle di cose da fare

Delle volte possiamo vivere un periodo di forte difficoltà. Può accadere per esempio che ci trasciniamo da tanto tempo delle situazioni difficili, soffrendo, e facendo noi stessi degli errori che vediamo chiaramente, di cui siamo consapevoli, ma che tuttavia continuiamo a  fare, ricadendo ogni volta e perpetuando una condizione di sofferenza che non accenna a migliorare.

Non si riesce a capire bene da dove inizia il problema: è la situazione complicata o siamo noi che facciamo sempre lo stesso errore? Fare lo stesso errore mi porta a rendere più complicato il problema e questo mi deprime, mi fa male, ed io torno a sbagliare perché mi sento inadeguato e incapace. Per es. Penso alla persona che beve per la tristezza infinita di vedersi sola o fallita o abbandonata: più beve più si sentirà male, più sta male e più beve e più si sente peggio (lo stesso per chi si rifugia nel cibo o nelle droghe o nel gioco, in pratica in tutte le dipendenze scatta questo meccanismo).

In questi momenti la fa da padrone il SENSO DI COLPA: vedere che ci comportiamo nel modo peggiore, spere che questo non ci facilita e non ci serve per uscire dal problema, ci butta in un nero pessimismo, in un dolore distruttivo, crea una sfiducia totale non solo verso il mondo ma soprattutto verso se stessi. E’ proprio qui che dovremmo fermarci a riflettere.

Siamo severi con noi stessi più di quanto lo sarebbe chiunque volesse giudicarci; continuiamo a giudicarci e condannarci a morte quando nemmeno  il nostro Dio lo farebbe! Perché mai dovremmo continuare ad essere così rigidi e severi con le nostre debolezze?

Forse questo ci aiuta a reagire e a farci cambiare? A me sembra di no, sembra che faccia  l’effetto contrario: ci mortifichiamo, ci deprimiamo, di abbattiamo ancor più, ci vengono meno le forze e non vediamo più nemmeno una piccola speranza.

Allora?

Allora cominciamo a fare un passo. Un passo solo.

  • Se ho capito dove sto sbagliando, devo prenderne atto e iniziare a correggermi! Provo a mettere da parte il mio dolore, la mia delusione, la mia tristezza, e mi metto a vedere da dove posso cominciare.
  • Se sono troppe cose da correggere, provo a cambiare solo una cosa. Importante è iniziare.
  • Se mi accorgo di essere intrappolata in un circolo vizioso, devo mettere in questo meccanismo un passaggio nuovo, diverso, che rompa il cerchio. Basta una qualunque azione per far cambiare il sistema negativo.
  • Se capisco che mi sto facendo male con comportamenti autodistruttivi, posso cominciare a fare una cosa buona per me, a volermi bene facendomi una coccola, un regalo. Non devo pensare che non lo merito: se sono arrivato a uno stato tale di disperazione è perché ho sofferto, la vita mi ha messo a dura prova. Quindi posso anche volermi bene nonostante le mie fragilità.
  • Ogni giorno  posso e devo ringraziare il cielo di avere un’altra possibilità. Ogni mattina è un’altra chance che mi viene data per provare a cambiare qualcosa. Non è mai troppo tardi e non esistono passi troppo piccoli.
  • Devo credere io per primo in me stesso quando provo a fare un piccolo cambiamento e un piccolo tentativo: non devo arrendermi e devo insistere fino a riuscirci.
  • La volontà, il coraggio, la tenacia, la resistenza sono doni che si possono chiedere nella preghiera e che DIO regala con grande generosità   a tutti, soprattutto ai più deboli.

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