Stato di un uomo che porge l'orecchio all'ascolto

Saper ascoltare è un’arte, un dono. Qualcuno è particolarmente dotato, qualcuno non sa cosa significhi, tutti ne abbiamo bisogno e quasi tutti siamo portati a cercare chi ci ascolti piuttosto che a metterci noi in ascolto.

Per nostra fortuna è un’arte che si può imparare.

Ma in ascolto di cosa? Di chi?

Noi possiamo metterci in ascolto sempre, ovunque, rispetto a chiunque, perché ascoltare come prima cosa significa ap-prendere, accogliere qualcosa che ci arriva dal di fuori, dall’esterno, dall’ambiente. Quindi ascoltare è prima di tutto accogliere. Non è facile accogliere: accogliere è aprirsi e far avvicinare, farsi “toccare” e saper restare vicini, senza antagonismi, competizioni, giudizi, critiche. Accolgo, accolgo una notizia che mi preoccupa, accolgo una persona che ha bisogno del mio aiuto, accolgo il bambino che vuole attenzione, accolgo un mio comportamento sbagliato di cui mi sono pentito, accolgo un’emozione che mi assale, accolgo il Mistero della mia malattia e sofferenza.

In questo concetto di accoglienza ho aperto diverse finestre: verso gli eventi della vita, verso gli altri, verso se stessi, verso il Trascendente. Infatti, si tratta di questo:

ASCOLTARE LA VITA E GLI ACCADIMENTI: quello che ci succede è in parte conseguenza del nostro agire ma a volte no, è al di fuori del nostro controllo o della nostra consapevolezza. Eppure, sono eventi che ci parlano di noi, delle nostre scelte passate, della nostra esistenza presente e dei percorsi che si aprono davanti a noi. Se stiamo attenti riusciamo a leggervi dei segni, delle indicazioni, dei suggerimenti su come migliorare la nostra vita.

ASCOLTARE LE PERSONE: sia un adulto, sia un bambino o un adolescente. Tutti hanno qualcosa da dirci, qualcosa che non abbiamo ancora conosciuto o pensato, qualcosa che ci può portare ad altre scoperte. Impariamo dai bambini che sanno come si sta vicini senza parlare ma semplicemente stando lì, giocando con le orecchie aperte.  Ascoltiamo i giovani ragazzi che nel loro correre nel presente ci vorrebbero portare con loro ma noi facciamo resistenza, non volendo mollare, durante questa corsa, le valigie del nostro passato.

Si parla tanto, troppo e nel parlarsi addosso nessuno è gratificato dall’altro, ci si sente incompresi senza capire che in realtà si è soltanto inascoltati. La comprensione arriva soltanto dopo l’ascolto.

Ma chi deve per primo cominciare ad ascoltare l’altro? Come fare una lista di precedenze, in base a cosa? Alle ingiustizie subìte? Al senso di solitudine percepito da ognuno? All’urgenza o al grado di sofferenza? Impossibile, sono tutte percezioni personali e relative, ognuno penserà di meritare il primo numeretto.

Serve un coraggioso volontario: comincio io ad ascoltare l’altro! 

ASCOLTARE SE STESSI: abbiamo dentro un mondo vivace, pieno di pensieri, passioni, emozioni, desideri e paure. Chi li sente meglio di noi stessi?  

Ci parlano continuamente, ci danno informazioni su quello che ci piace o ci dà disagio, su ciò che ci farebbe felice o che vorremmo allontanare dalla nostra vita; ci dicono come vorremmo essere, cosa del nostro carattere dovremmo correggere e cambiare. Seguiamo questa voce interiore, se la riconosciamo saggia e sana (di fronte alla perfetta volontà di Dio per noi), è quella che ci porterà all’autorealizzazione.

ASCOLTARE LA SOFFERENZA PER ANDARE “OLTRE”: niente come la malattia ci porta fuori da noi stessi e ci avvicina alla Trascendenza. Nella sofferenza sperimentiamo i limiti del nostro corpo, della nostra volontà e del nostro potere. Spontaneamente ci arrabbiamo e ci sentiamo traditi dalla vita e da noi stessi perché ci siamo ammalati e soffriamo profondamente, combattendo con il nostro senso di impotenza, contro l’ingiustizia che ha risparmiato qualcuno peggiore di noi.

È in questa circostanza che, di fronte ai miei limiti, posso accettare che c’è una parte a me sconosciuta, dove non ho potere, controllo, dove l’unica azione che posso agire è…alzare le mani.

Comincia da qui un altro mondo tutto da vivere e da ascoltare. Soltanto se saprò fare silenzio dentro di me riuscirò ad ascoltare la Voce lieve e dolce che mi aprirà uno spazio infinito dove trovare conforto, forza e riscatto.

Gabriella Ciampi


Correlazioni cristiane:

SAPER ASCOLTARE DIO E IL PROSSIMO (Angelo Galliani)

ASCOLTARE DIO e pag segg.(“studi biblici”) – [oppure dossier pdf ARMONIA DELLO SPIRITO] di RR

SAI DAVVERO ASCOLTARE?  (“Rifless. In pillole” di RR)

 

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