La pazienza e la costante attesa del ritorno di Gesù

Rivediamo il termine “pazienza”, divenuto forse troppo riduttivo. Si tratta qui di una resistenza virile, forte, quasi militaresca

PROSEGUE DA…LA PAZIENZA: UNA VIRTU’ POCO ESPLORATA. RIFLESSIONI CON LA BIBBIA – PSICO 119

Abbiamo dunque visto che la pazienza è una caratteristica di Dio, che è bene per noi capirla ed applicarla, che è finalizzata al ritorno di Gesù.

Tenendo presente adesso il discorso di Gesù sul monte degli ulivi, che vi invito a prendere e tenere vicino, in Luca cap.21 dal v.5 alla fine, vediamo di dare una conformazione più decisa al nostro concetto di “pazienza”.

Leggendo quanto dice Gesù apprendiamo cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro. Egli dà quattro avvertimenti alle persone che lo seguivano con moltissima attenzione: (1)

Nel primo (v.8) rivela loro che verranno dei falsi “messia” e li invita dunque a non lasciarsi ingannare;

Nel secondo (v.9) rivela che ci saranno guerre, rumori di guerre e che non devono subito lasciarsi spaventare;

Nel terzo li preavvisa di grandi sconvolgimenti e malattie sulla terra e nel cielo (terremoti, pestilenze, malattie); Riprende anche dal v.25 i segni nel cielo, sulla terra, sulla luna, sulle stelle…

Nel quarto li preavvisa che subiranno persecuzioni di vario genere.

Prima di proseguire è necessario dire subito che le risposte di Gesù, che qui fanno seguito a due domande precise (1), vengono date sia per quelli che vivevano nel suo tempo riguardo all’annuncio di un futuro relativamente prossimo (Gerusalemme sarebbe effettivamente stata assediata e distrutta), ma anche pensando al momento del ritorno glorioso di Gesù-Re (3) per prendere possesso effettivo del Suo regno; si tratta dunque di un riferimento valido anche per noi e soprattutto per quella generazione che si troverà nel periodo della distretta che precederà di poco il ritorno glorioso di Gesù sulla terra. L’interpretazione, dunque, deve tener conto di questo sovrapporsi di epoche.

Torniamo alle profezie di Gesù. Egli sta rivelando dei fatti “pesanti”, sconvolgenti. Non dice affatto che essere cristiani sia una passeggiata, ma che è un cammino verso una persecuzione certa. (4) Una persecuzione non solo da alcuni nemici individuabili, ma anche da forze a noi sconosciute. (5) Parla di fatti impressionanti, catastrofici, di portata mondiale; non solo riguardanti la terra ma anche le stelle, l’ordine del cielo.. 

L’uomo che crede in Cristo, oltre a tutto questo, proprio perché cristiano in quanto tale, si troverà ad affrontare situazioni particolari che si accaniranno contro di lui in maniera diabolica. (6)

In questo contesto drammatico odierno, liberandoci finalmente dalle facili prediche sdolcinate di pastori e preti superficiali e “buonisti” secondo cui non ci sarà mai un giudizio e che tutto si risolverà presto e bene sulla terra, rivediamo il termine “pazienza”, divenuto forse troppo riduttivo.

Mi pare che la nostra lingua non renda affatto la forza e l’intensità del suo profondo significato. Noi per “pazienza” intendiamo un blando autocontrollo di fronte a qualche scocciatura, ma qui si parla di eventi terribili a cui tutti ci dobbiamo preparare ed allora ecco che riscopriamo il significato latino, più vero da cui ha origine la parola pazienza, che come abbiamo visto la volta scorsa è “patire” ma non in forma passiva ed inerte. Si tratta di una resistenza virile, forte, quasi militaresca. Resistere agli attacchi del nemico interni ed esterni, resistere alle ingiustizie, alle avversità delle malattie, delle tempeste, delle guerre, della cattiveria, dell’odio…

Tale resistenza è nel carattere che lo Spirito di Dio sta già forgiando in noi.

A questo sono servite le nostre prove, le difficoltà che fino ad oggi abbiamo incontrato: a costituire in noi, che eravamo deboli e paurosi, un carattere deciso, resistente, forte e costante nella fede, equilibrato nell’agire e nel pensare. Un carattere che sa patire, sa soffrire, perché ha uno scopo importante: mantenere lo sguardo verso il ritorno del Signore. Deve resistere.

La pazienza nostra allora è articolata non solo verso la sopportazione del vicino di casa, ma si evolve sotto al guida dello Spirito di Dio fino a mostrare le caratteristiche che erano di Gesù con la consapevolezza di uno scenario di forze molto più grande. Impareremo a tacere di fronte alle provocazioni, non ci ribelleremo di fronte ad una ingiustizia momentanea da parte di chi è vittima di Satana, ma pregheremo per la sua liberazione. Ci riusciremo perché non sono quelli i nostri veri nemici, né le cose più importanti. Ciò che ci deve interessare è solo quello che abbiamo davanti: il ritorno del Signore e null’altro ci deve distrarre.

La meditazione giornaliera degli insegnamenti evangelici unirà alla resistenza paziente e forte, anche la vigilanza. Il Signore ci ha rivelato quello che sarà e più volte ci raccomanda di essere vigilanti. Satana cercherà di distrarci in tutti i modi dalla visione completa del piano di Dio, che si realizzerà col ritorno di Cristo. Ad es. nel v.34 si parla delle preoccupazioni, chi non ne ha? Eppure, anche le eccessive preoccupazioni possono essere una tentazione per distoglierci dall’obiettivo che è arrivare integri alla fine del nostro cammino, quando tornerà il Signore.

Solo il Padre conosce il momento preciso del ritorno del Signore e non ce lo ha rivelato. Però Gesù nel capitolo sopra citato dal v.29, espone la parabola del fico e dice che osservando le sue gemme si può prevedere l’arrivo dell’estate; con questo vuole dirci che anche l’arrivo del regno di Dio è comunque prevedibile con una certa approssimazione.

Se manteniamo i nostri sensi attivi ed obiettivi, sviluppando la resistenza alle avversità e la vigilanza, possiamo affinare le nostre percezioni ed accorgerci con obiettività del maturare dei tempi. 

Ad esempio, tutte le odierne notizie sulle guerre e rumori di guerre, le nuove possibili pandemie, i rischi di disastri nucleari, l’odio sociale imperante e gli scenari ormai presenti un pò ovunque della “crisi climatica”, della lotta per l’ambiente e del resto che ne consegue sono tutte cose rientranti comunque nella possibile preoccupazione che potrebbe portare alla costante angoscia sulla terra (v.25). Noi osserviamo tutto con “stabilità interiore” col necessario distacco, ma non con superficialità!

Una cosa sappiamo con certezza: dobbiamo essere pronti! La nostra vigilanza, in conformità a quanto ci ha rivelato Gesù ci permetterà di esercitare il massimo della resistenza in ogni tipo di prova. Il cristiano non deve comportarsi come gli altri sorprendendosi ad ogni ventata di “tramontana”, oppure mangiando e bevendo come fosse niente. Così facevano al tempo di Noè e furono tutti distrutti. Noi sappiamo che il futuro sarà difficile, ci saranno notizie e fatti preoccupanti; ma sapendolo già adesso, abbiamo il modo di prepararci nella mente, nel corpo, nello spirito, per essere un esempio di stabilità e di fiducia in Cristo, nostro Pastore, che non si dimenticherà mai di chi confida in Lui. 

R.R. (aggiornato da G.C)


(1) Luca 21:38 - E tutto il popolo, la mattina presto, andava da lui nel tempio per ascoltarlo.

(2) Luca 21:7 - Essi gli domandarono: «Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E quale sarà il segno che tutte queste cose stanno per compiersi?»

(3) “Lo scopo di questo insegnamento era far si che la gente fosse pronta ad accogliere il Regno, dunque non viene preso in considerazione il rapimento” ( da Investig. le Scritt.) che comunque, secondo molti studiosi ed anche secondo noi, dovrebbe precedere di poco questo ritorno glorioso millennario.

(4) Matteo 5:11-12 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.

(5) Efesini 6:12 - poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti.

(6) Giov. 15:18-19 «Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.

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