QUANTO E’ DIFFICILE SEGUIRE IL SIGNORE? Matteo 16:24

– di Renzo Ronca – 28-11-19 -

 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. (Matteo 16:24)

 

 

 

 

 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me...

Queste parole di Gesù sono rivolte a TUTTI i credenti. Purtroppo vi sono insegnamenti dottrinali tradizionali che non sempre corrispondono pienamente allo spirito evangelico di quanto leggiamo. La tradizione cattolica ha diviso in due i credenti: quelli che si fanno preti (o suore) e non si sposano e quelli che si sposano ma non possono servire il Signore come sacerdoti. Nel protestantesimo rileggendo la Scrittura, si è andati un gradino più avanti. Ad esempio con la riscoperta e l'approfondimento di insegnamenti come “c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù..” (1 Tim 2:5)  si arriva al concetto più maturo del “sacerdozio universale dei credenti”.[1]  Questo ci fa comprendere bene il pericolo ed il rischio, sia dottrinale[2] che sociale[3], di quella arbitraria divisione imposta dal papato.  

 

…rinunci a se stesso,

Andare “dietro” a Gesù significa seguirLo, cioè letteralmente “stare dietro”, non andare avanti a Lui e nemmeno di fianco. La tendenza umana è di primeggiare. Il primo peccato è stato quello di sostituirsi a Dio. Oggi se ci fate caso, in tutti i campi, sia politici che religiosi, tutti vogliono essere protagonisti. Seguire il Signore invece è l’opposto, avere l’umiltà di seguire, non di gestire autonomamente tutto di sé, ma di camminare nel solco già tracciato da Gesù Cristo. Questo sembra scontato ma è una rivoluzione interiore non facile quando si proverà ad abbassare il nostro “Ego”.

 

…prenda la sua croce e mi segua.

Di nuovo viene ripetuto quel “mi segua”, questa volta con una aggiunta: con una “croce da prendere”. L’invito intende una consacrazione della propria vita al Signore. In questo vi sono diversi spessori: per gli apostoli di quel tempo e per altri nel corso della storia, in particolari condizioni  di persecuzione, ha potuto rappresentare anche il sacrificio della loro vita terrena stessa. Per la maggior parte dei credenti invece significa accettare “il peso” dell’ubbidienza nelle “normali” difficoltà dell’ingiustizia del mondo  distaccandosi da esso. Questo può comportare si una persecuzione di vario genere, perché il mondo ha in Satana il suo principe (Giov 12:31; 14:30; 16:11), ma anche un aiuto da parte del Signore, un sollevamento del peso stesso che diviene più leggero nella grazia e nel riempimento dello Spirito di Dio, che mai ci abbandona, come dice Gesù: “poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matt 11:30).

 

(A questa breve riflessione si può aggiunge il tema più vasto della sofferenza nell’uomo terreno; sofferenza comunque esistente per tutti, di cui dobbiamo tenere conto, che cercheremo di trattare a parte).

 

 


 


[1] «Tutti i credenti partecipano al sacerdozio universale. Gesù Cristo è l’unico mediatore tra essere umano e Dio e mediante Lui ogni credente ha un rapporto diretto con Dio. Grazie al battesimo ed alla fede ogni cristiano partecipa al ministero sacerdotale. Non esiste alcuna sostanziale differenza qualitativa tra i Pastori e gli altri membri della Chiesa; l’unica vera differenza e di tipo funzionale e rappresentativo. Perciò i pastori e le pastore vivono una vita “normale”: essi possono, per esempio, sposarsi. Gli altri esercitano il loro sacerdozio con l’annuncio del Vangelo nella famiglia, tra gli amici e sul posto di lavoro e a volte, se la chiesa li incarica come predicatori laici, anche nello spazio pubblico.» (Principi base della Chiesa Evangelica Luterana in https://www.chiesaluterana.it/principi-base/)

[2] Non esiste nella Bibbia alcun punto in cui sia proibito il matrimonio ai credenti e ai discepoli. Infatti Pietro e quasi tutti gli apostoli erano sposati. Se proprio vogliamo essere pignoli esiste invece un avvertimento contro quelli che vietano il matrimonio: “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, 2 sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. 3 Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. 4 Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie; 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera” (1Timoteo 4:1-5)

[3] La forzatura innaturale di questa divisione ha provocato comportamentali repressivi sessuali sociali non da poco nelle persone che sentivano il desiderio di servire il Signore ma anche quello di vivere in modo equilibrato la loro sessualità. Anche per questo la chiesa che ha imposto questo dogma ne sta pagando le conseguenze con una serie di scandali sempre più evidenti. Diverso dai cattolici e più aderente alle Scritture è stato invece il comportamento delle altre due confessioni cristiane nel mondo cioè gli evangelici e gli ortodossi.

 

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