ASTUZIA
DI SATANA: LA RELIGIONE E LE CHIESE DIVENTANO IDOLI CONDIZIONANTI
Predicare
Cristo e non noi stessi
Meditazione da 2 Corinzi 4:1-6 di M.V. - 23-5-12
1 Perciò,
avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non
ci perdiamo d'animo;
2 al
contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con
astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità,
raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.
3 Se
il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della
perdizione, 4 per
gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché
non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine
di Dio. 5 Noi
infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi
ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù;
6 perché
il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei
nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che
rifulge nel volto di Gesù Cristo. (2Corinzi
4:1-6)
Il dio di questo mondo, satana,
ha come attività principale quella di accecare le menti, e lo fa con
un’astuzia tale da riuscirci perfettamente, se non trova l’ostacolo
insormontabile della fede nel Signore che, come uno scudo, riflette i lampi di
luce artificiale che l’ingannatore invia agli uomini.
L’astuzia principale è quella di falsificare la Parola di Dio deviando
la fede verso una forma di idolatria più o meno consapevole.
L’idolo per eccellenza è la “religione”, insieme alle stesse chiese
che la diffondono, intese come organizzazioni umane con regole ferree,
dogmi, riti, formule verbali etc. La loro peculiarità comune, alla fine, è
quella di predicare se stesse e non Cristo Gesù quale Signore.
Sono proprio queste chiese che
allontanano i presunti fedeli -che sarebbe meglio chiamare adepti-
dall’avere un rapporto personale con Gesù. Queste chiese fin troppo umane,
frapponendosi come un muro e dando in cambio la possibilità di delegare
all’istituzione religiosa tutto quello che riguarda Dio, offrono una
tranquillità illusoria che crea la falsa convinzione di essere a posto con Dio,
e quindi di poter dedicarsi indisturbati alle cose del mondo, istaurando un
rapporto personale di sudditanza e di servizio con satana anziché con il Signore
Diventano le chiese stesse "la luce": ma una luce di natura artificiale, fredda,
accecante che lascia al buio i cuori. Quindi si diventa degli
spettatori passivi di un’astuta illusione che crea dipendenza e non lascia
spazio alla vera luce che viene dalla conoscenza della gloria di Dio che
rifulge nel volto di Gesù Cristo.
Credo che il punto cruciale sia proprio il
versetto 5: “Noi
infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore..”
Questo solo dovrebbero fare quelli che hanno la vera fede parlano delle cose di
Dio.
Correlazioni
LA RADICE DELLA NUOVA RELIGIONE MONDIALE: FRAMMENTAZIONE DELLA VERITA' E
COMPROMESSO COL PECCATO (RR)
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