DOVE SONO I CONFINI DELLA CHIESA?

 di Renzo Ronca - (15-9-08 - rifatto 3-11-15) agg. 6-6-19

 

 

 

 DOMANDA: a me è sempre piaciuta l'espressione di una persona veramente di Dio e che credo si possa applicare anche ai mussulmani. Diceva: " Non mi è mai piaciuto pensare che la misericordia di Dio si fermi ai confini della chiesa visibile. Dio è la verità. Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no". Se come credo, abbiamo fede, ben sappiamo che la nostra vita ha lo scopo di inserirci in Cristo che è vivo e vivificante. Dove sono i confini di questo "corpo" di Cristo?

 

RISPOSTA:

1) Beh, se parliamo giustamente di “Chiesa” come “corpo di Cristo”, o come “Sposa di Cristo”, ovviamente il primo “spazio” il primo ambiente in cui essa riposa, è nella fede in Gesù Cristo. Questo le sembrerà banale ma se ci pensa bene esclude già tutti quelli che, pur conoscendo per nome l’esistenza di Gesù, non credono in Lui come Salvatore. Non so se il musulmano che ha scritto quella espressione credeva in Gesù Cristo come Dio, come suo personale Salvatore; solitamente questa religione vede il Cristo solo come un profeta tra i tanti. D’altra parte so anche che la misericordia e la sapienza di Dio non sono alla nostra portata, che solo Lui sa leggere i cuori e dunque solo Lui saprà chi salvare. Forse il concetto di "salvezza" è un poco più ampio del concetto di "chiesa" come spesso lo intendiamo noi (questa riflessione meriterebbe uno spazio altrove).

 

2) Se parliamo dell’infinità di denominazioni cristiane esistenti all’interno dei tre ceppi cristiani (cattolici ortodossi e protestanti) vedremo probabilmente che ciascuna traccerà dei confini precisi dicendo “Sono io la chiesa giusta! Le altre sono apostate!”. In questo spezzettamento dottrinale il cristianesimo non dà certo un buon esempio. Dovremmo invece considerarci cristiani e basta, senza altri aggettivi (leggi 1 Corinti 3).

 

3) I confini della Chiesa di Cristo? Questa è per me una domanda tipicamente umana, un falso problema, quasi una curiosità inutile. Prendiamo qs affermazione: “Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà” (Giov 11:25-26). Questo è l’essenziale, e questo credo. Sapere poi quanti siamo, dove siamo, chi è dentro e chi è fuori in maniera precisa, mi pare un interesse fuorviante. Mi fa ricordare le mie scuole elementari (tre secoli fa) quando la maestra usciva un attimo e diceva al capoclasse (c'è sempre uno che si sente o che viene nominato capoclasse, purtroppo!) di fare una riga alla lavagna e segnare i cattivi e i buoni. Non mi pare che competa a noi uomini fare questa riga col gesso e scrivere i nomi di chi è buono (dentro la Chiesa) e di chi è cattivo (fuori dalla Chiesa). Una Chiesa (scritta maiuscolo) di cui non possiamo sapere i confini. Noi invece dovremmo invitare TUTTE le anime a partecipare alla cena del Signore, poi chi non avrà l’abito adatto sarà il Signore stesso a mandarlo fuori (Matteo 22:9-14). Lasciamo dunque a Dio il compito di giudicare.

 

Personalmente dunque non conosco il confine della Chiesa di Cristo sulla terra. So che Lui la chiama, la istituisce, la forma, la prepara… per cosa? La prepara per incontrare il suo Sposo, Il Quale verrà presto a rapirla.

 

Spero, confido di essere anche io, piccolo, in questa Chiesa di salvati quando il Signore tornerà. A lei non farebbe piacere? Allora seguiamo il Signore facendo quello che ci dice, il resto è relativo.

 

Or Pietro, voltatosi, vide che li seguiva il discepolo…. […] Al vederlo, Pietro disse a Gesù: «Signore, e di costui che ne sarà?». Gesù gli rispose: «Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi!».(Giov 21:20-22)

 

 

 

 

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