INTIMITÀ TRA FIDANZATI: COSA È CONCESSO E COSA È PROIBITO?

 

Riportiamo parte della nostra risposta a due domande piuttosto delicate che ci ha posto un lettore

 

di Renzo Ronca - ottobre 2005
 

1) l'intimità che cerco con la mia ragazza è giusta? E’ giusto che non possiamo avere nessuna intimità io e la mia ragazza?

 

Direi che è “normale” ed “inevitabile” essere spinti a cercare l’intimità, ma è doveroso essere vigilanti nella realizzazione. Considera tuttavia che non vi è solo l’intimità sessuale ma anche quella morale, spirituale, sociale, ecc. Vi sono molti campi in cui trovare la giusta “comunione”, ed il fidanzamento serve proprio a questo: aprire la finestra su tutte queste possibilità per vedere poi se è possibile realizzarle insieme nella vita matrimoniale.

 

2) Cosa ci è concesso fare nel nostro intimo tenendo conto di non volere rapporti completi?

 

Una volta era difficile che due innamorati potessero rimanere soli, per cui, anche le “tentazioni” diciamo così, erano contenute ed i matrimoni potevano essere di lunga durata. Oggi i fidanzati passano moltissimo tempo insieme ed è logico che sentano una forte attrattiva sessuale.  Purtroppo la società è molto cambiata (in peggio) ed i costumi sessuali sono a dir poco degenerati. Ma il vero cristiano è spinto più d’ogni altra cosa dal desiderio di piacere a Dio, Il Quale l’aiuterà sempre ad elaborare il proprio comportamento tramite una coscienza rinnovata. E’ questo il nostro riferimento per stabilire il giusto comportamento: una coscienza rinnovata continuamente in Cristo. Ogni coppia, in questo modo, troverà il giusto equilibrio affinando il proprio camminare insieme. Camminare insieme significa avviarsi alla vita in comune. La componente sessuale è solo una delle tante componenti. Tutte le esperienze dovrebbero procedere gradatamente ed il matrimonio essere la logica conseguenza di una maturità raggiunta. “Questo si può fare, quest’altro no… “ Il giusto e lo sbagliato in maniera precisa, nell’intimità di due giovani fidanzati, di solito lo stabiliscono solo le persone poco sagge; ministri a cui la loro stessa chiesa magari impone l’obbligo della castità. Dico “poco sagge” perché molti responsabili si fanno spesso arbitri di ciò che non conoscono. Ma anche tra le chiese evangeliche come le nostre, dove i pastori si possono fidanzare e sposare, c’è chi si sente troppo saggio e impone regole fin troppo dettagliate a cui i giovani devono attenersi.

Il temperamento di ognuno è diverso e dunque anche i tempi della maturità: Dalle scelte suggerite dalla nostra maturità dipendono le azioni. C’è chi riesce ad avere un maggiore autocontrollo e c’è chi ne ha meno….  Eccessivi divieti non eliminano il desiderio sessuale anzi lo aumentano, per cui il rischio è quello di sposarsi troppo presto, solo perché “non si resiste più”. Non ci pare una buona cosa perché il matrimonio deve essere il più possibile una scelta serena ed equilibrata. D’altra parte una permissività eccessiva fa deteriorare i costumi ed alimenta l’egoismo (soprattutto nell’uomo) il quale finisce per rimandare volentieri un matrimonio dove intravede solo responsabilità.

Che fare allora? 

Non sono certo io quello che può dare il buon esempio, però ritengo che ogni azione, qualunque essa sia, debba sempre essere originata e spinta da un sincero amore cristiano che si trasforma poi in amore umano e quindi diventa azione. Amare una donna significa cercare il suo bene e rispettare il suo volere.  Per quanto già detto eviterei l’elenco di ciò che è permesso da ciò che non lo è, perché sarebbe solo morboso ed inutile. Vorrei però raccontarti di due ragazze realmente esistite che chiameremo “A” e “B”.

“A” era uscita da una specie di “seminario” cattolico e si fidanzò. Pensava che il rapporto sessuale completo fosse peccato, ma sperimentava con grande interesse tutto il resto. “B” era decisa ad arrivare “illibata” al matrimonio, non tanto per motivi religiosi, quanto per dimostrare al futuro marito la sua brava verginità. Anche lei però praticava tutto il resto. Ora, sia “A” che “B” saranno forse arrivate al matrimonio come volevano loro, facendo “bella figura” davanti ai loro mariti ed al mondo, ma la loro verginità fisica corrispondeva ad una integrità mentale, interiore, spirituale? Non mi permetto di generalizzare, parlo sempre nel caso di queste due donne: ebbene per loro due, non credi che siano odiosi anche agli occhi del Signore questi ipocriti modi di fare?

Il comportamento cristiano non è frutto della speculazione ma un normale modo di essere.

Caro amico, conosco persone caste, maschi e femmine non sposate, che sanno gestire benissimo la loro purezza; altre invece che ne subiscono delle frustrazioni continue e pericolosi scompensi psicologici. Molto dipende dall’età, dalla costituzione, dall’ambiente, dalla maturità di fede che il Signore ha concesso loro.

Forse non ti sono stato di molto aiuto caro lettore, ma temo che dovrai trovare nella tua coscienza, illuminata dalla preghiera, la risposta giusta. Questa tua risposta (che probabilmente si affinerà nel tempo), potrai confrontarla con la volontà della tua fidanzata, ed insieme costruire un accordo. Vi sarà fondamentale per la futura vita coniugale che vi auguro tanto felice.

Un cordiale saluto.

 

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