PARABOLA DEL RICCO E DEL POVERO LAZZARO - stato di coscienza-incoscienza nel soggiorno dei morti

- di Renzo Ronca - 3-8-21

 

 

DOMANDA a seguito del video "APOCALISSE PARTE 43 - CAP. 21:1,5 - SPIRITO, ANIMA, CORPO, COSA RIMANE - FINE DELLO STAGNO DI FUOCO"

 

Gentile Sig. Ronca, ho dei dubbi riguardo la spiegazione della parabola del ricco e Lazzaro. Lei dice che per alcuni potrebbe essere un fatto reale mentre per altri una parabola. Dato che una parabola potrebbe essere un fatto realmente accaduto, quando il Signore Gesù ha esposto questa storia, come le tante altre elencate nei Vangeli, il fatto che Lui sia stato così preciso nella descrizione delle due situazioni e del comportamento di tutti i personaggi coinvolti, non dovrebbe indicare con certezza che 1. Esistono due luoghi nel soggiorno dei morti (come sostiene Lei in altri suoi video da me già visionati); 2. Quando i malvagi muoiono, il loro spirito (fatto di arroganza e cattiveria) non muta perché non hanno fatto entrare la grazia di Dio nel loro cuore e di conseguenza non ne sono stati trasformati e quindi giungono nel soggiorno dei morti esattamente come erano sulla Terra, non fisicamente ma spiritualmente; 3. Gli spiriti sono coscienti quando giungono nel soggiorno dei morti ma che subiranno determinate sofferenze quindi saranno occupati nel tormento e non potranno interagire tra di loro; 4. I salvati in Cristo o quelli che hanno adorato Dio in vita (mi riferisco a coloro che sono vissuti al tempo di Gesù e quelli vissuti prima che Egli venisse sulla Terra a morire in croce) inzieranno a godere della gioia e della pace nel Paradiso Inferiore (come viene definito nei suoi studi)? Poi, nel verso 26 del cap 16 di Luca (Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi) si potrebbe avere la conferma che gli spiriti di entrambi i luoghi siano effettivamente coscienti poiché è detto esplicitamente che la voragine è stata posta per evitare un attraversamento da un lato ad un altro? Perché è stata posta una voragine se ci fosse stata la certezza che gli spiriti del soggiorno dei morti non sarebbero stati coscienti (addormentati) e quindi non avrebbero mai potuto superare questa voragine? Attendo suo riscontro, porgo i miei più cordiali saluti e La ringrazio.

 

RISPOSTA:

Gentile ascoltatrice del video, consideriamo subito che l'esattezza matematica di certe questioni interpretative non esiste, altrimenti non ci sarebbero tante divisioni. E'mia opinione che il Signore dopo averci dato degli insegnamenti essenziali, lasci leggermente annebbiati certi contorni. Questo potrebbe dipendere da tre motivi principali: A) Perché spesso non sono alla nostra portata (1);  B) perché desidera che arriviamo da soli a ragionare consapevoli sia dei limiti che delle possibilità che Lui ci fornisce;  C) Perché la Scrittura è essa stessa un modello dinamico, non statico, ovvero si "penetra" sempre più man mano che lo Spirito di Dio entra in noi; e ciò avviene sempre più all'avvicinarsi degli ultimi tempi.

Proviamo ad ogni modo a cercare delle risposte, per quanto possibile. Prima cerchiamo di dare un significato comune alla parola “parabola”, poi vedremo il resto. Riporto di seguito una definizione convincente della Treccani:

 

«PARABOLA (gr. παραβολή "collocazione di una cosa accanto a un'altra", quindi "comparazione", "similitudine"). - Per essa un argomento per sé difficile e astruso viene chiarificato ravvicinandolo a uno più chiaro, desunto sempre dalla vita reale. Da questo ultimo punto di vista la parabola differisce dalla favola che mette sulla scena animali o esseri inanimati, dal mito perché questo nasce dall'inconscia immaginazione del popolo come personificazione di fenomeni della natura o della vita, e dall'allegoria perché questa altro dice e altro vuole significare e le è estraneo, per sé, l'elemento comparativo. Da questo significato generico, che si ritrova nella retorica greca e latina, la parabola ha assunto nel Nuovo Testamento un valore. più ampio. Essa è sempre una similitudine, ma assai più sviluppata e sceneggiata al punto da raggiungere le proporzioni di un racconto, a illustrazione d'una verità religiosa o morale. Si badi tuttavia che la forza probativa della parabola sta tutta e soltanto nel paragone fondamentale e che non conviene urgerla sino a ricercare il significato dei singoli personaggi e delle singole azioni compiute, sotto pena di non intenderne più l'insegnamento. Così la parabola del giudice iniquo (Luca, XVIII, 1-8), che fa giustizia alla vedova insistente perché teme che questa passi a vie di fatto contro di lui, significa solo che bisogna pregare senza stancarsi mai; ma non conviene cercare chi sia l'iniquo giudice e se la vedova possa adombrare l'anima umana.  […] La parabola è la forma propriamente originale dell'insegnamento di Gesù e da essa appunto il popolo coglieva la differenza che separava detto insegnamento da quello degli scribi e dei farisei.» (2)

 

Seguendo questo ragionamento mi pare di capire che la parabola non può essere “un fatto realmente accaduto” come lei dice, ma solo un mezzo per spiegare le cose usando similitudini, che al tempo di Gesù, per Sua volontà, erano chiare per il popolo ma volutamente un po’ meno per gli scribi e i farisei.

 

Il problema sta nel catalogare l’insegnamento del ricco e del povero Lazzaro come una parabola, oppure come fatto reale letterale. Qui le chiese non sono d’accordo. Per molti si tratta di una parabola (3) per altri no. Occorre dunque che noi ci riflettiamo con calma e arriviamo ad una decisione personale.

 

Per quel che riguarda me, propendo per la parabola. E’ vero che come parabola è abbastanza  anomala (viene dato il nome proprio del povero Lazzaro, ecc), tuttavia se fosse tutto letterale provocherebbe qlc dissonanza con la linearità del contesto biblico, infatti non è che i morti possono parlare così liberamente, infatti vedremo dopo dei riferimenti che attestano questa impossibilità.

 

Per cui se siamo d’accordo che si tratta di una parabola, dobbiamo saper prendere con accortezza soprattutto il senso PRINCIPALE dell’insegnamento, più che la lettera dei particolari.

 

Il considerarla una parabola mi porta ad essere d'accordo con un'altra sua affermazione che dice lei, cioè che NON ABBIAMO LA CERTEZZA che tutti i particolari raccontati siano da prendere alla lettera, ma solo IL SENSO DELL’INSEGNAMENTO PRINCIPALE. Ma anche qui ovviamente i pareri potrebbero essere discordi, infatti non tutti potrebbero convenire su quale sia il senso dell’insegnamento principale.

 

Per capirlo (oltre alla preghiera e al discernimento che viene dal Signore) l’unico mezzo è quello di esaminare la parabola SENZA ESTRAPOLARLA DAL CONTESTO, ma mantenerla perfettamente inserita in TUTTO il contesto biblico. Qs significa per esempio che se una frase letterale della parabola andasse in contrasto con altre espressioni scritte in altri punti della Bibbia, allora non si dovrebbe insistere su quel significato letterale, ma come dice nella nota precedente: “…Si badi tuttavia che la forza probativa della parabola sta tutta e soltanto NEL PARAGONE FONDAMENTALE e che non conviene urgerla sino a ricercare il significato dei singoli personaggi e delle singole azioni compiute, sotto pena di non intenderne più l'insegnamento….”

 

Personalmente ho dato una certa fiducia peso alla tradizione ebraica antica (per la suddivisione con il paradiso superiore e inferiore) e ad alcuni riferimenti biblici. Ma come dicevamo, la CERTEZZA non c’è, e l’avremo solo al ritorno di Gesù (consideri che nemmeno sul ritorno di Gesù e nemmeno sul millennio le chiese sono d’accordo!)

 

// Poi, nel verso 26 del cap 16 di Luca (Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi) si potrebbe avere la conferma CHE GLI SPIRITI DI ENTRAMBI I LUOGHI SIANO EFFETTIVAMENTE COSCIENTI poiché è detto esplicitamente che la voragine è stata posta per evitare un attraversamento da un lato ad un altro?

 

Anche su questo punto, certezze non ce ne sono. Il fatto però che in Apocalisse gli spiriti-anime delle persone “morte”, dicano all’Eterno “fino a quando Signore aspetterai…”,  lascia supporre che esse (nel paradiso superiore o seno di Abramo) siano coscienti ed in attesa. (4)

 

Sulla coscienza invece degli spiriti-anime dei malvagi che sono nel soggiorno dei morti, avrei qlc perplessità. Infatti ci sarebbe una lunga lista di versetti che sembrano indicare che non siano coscienti. Vedi nota (5). Diciamo che non c'è certezza; io almeno non lo so. Il mio pensiero è che i giusti morti siano coscienti nel paradiso inferiore o seno di Abramo, e gli ingiusti morti siano in uno stato di incoscienza simile all’addormentamento nel soggiorno dei morti. Ma ripeto è solo la mia opinione. Del resto quando dormiamo siamo davvero totalmente incoscienti?

 

// Perché è stata posta una voragine se ci fosse stata la certezza che gli spiriti del soggiorno dei morti non sarebbero stati coscienti (addormentati) e quindi non avrebbero mai potuto superare questa voragine?

Si, la considerazione è intelligente ed ha una certa logica; tuttavia per chi sta nel paradiso inferiore o seno di Abramo, anche se cosciente, credo che non sarebbe logico desiderare di andare nella zona della perdizione eterna, rifiutando Dio. Per quelli giudicati malvagi invece anche se sarebbe logico desiderare di essere altrove, resta inteso che c'è una impossibilità, la "voragine" appunto, qualsiasi cosa essa significhi.

 

CONCLUDENDO, in qs domande  difficili, non so quanto sia bene e necessario scavare… Direi di fermarci ad un certo punto sul significato essenziale. Penso che il Signore ci abbia già rivelato il  necessario. Il resto lo capiremo bene quando sarà il momento.

 

 Un fraterno saluto.

 

 

 

 

 NOTE

 

(1) Giovanni 16:12 "Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata"

 

(2) Parabola – Enc. Treccani: https://www.treccani.it/enciclopedia/parabola_res-4580001b-8bb5-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/  di Nicola Turchi - Enciclopedia Italiana (1935)

 

(3) Parabola come qui, ad esempio: « Lazzaro e il ricco epulone è una parabola di Gesù raccontata solamente nel Vangelo secondo Luca 16,19-31. È anche conosciuta come parabola del ricco e del mendicante Lazzaro o semplicemente come parabola del ricco epulone.  (https://it.wikipedia.org/wiki/Parabola_di_Lazzaro_e_del_ricco_epulone

 

(4) Si tratta di Apocalisse 6:«9 Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. 10 Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» 11 E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro»   E’ molto interessante l’ipotesi in proposito che fa Walvoord: “Gli spiriti che sono immateriali, non possono indossare abiti. Il fatto che a queste anime siano date vesti bianche ci fa supporre che, quando muoiono, i credenti ricevano un corpo temporaneo nei cieli che, più tardi, al momento della resurrezione, sarà sostituito definitivamente dal corpo della resurrezione. (cfr. 20:4)”

 

(5) Riporto per praticità, con tre foto ( fig1,   fig2,    fig3 ) un capitoletto in cui vengono elencati i versetti che lascerebbero supporre lo stato di “sonnno-incoscienza”- sono di Charles Gerber nel libro “Dal tempo all’eternità” pag.235-237 [Anche se l'autore in qs testo ritiene che tutte le anime del soggiorno dei morti (e dunque anche quelle del paradiso superiore o seno di Abramo) siano come dormienti, per quanto abbiamo detto prima, è probabile che questo stato simile al sonno,  riguardi solo le anime dei malvagi.

 

 

 Indice posta       -      Home

 

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica sono scritti NON PROFIT, senza fini di lucro, per il solo studio biblico personale di chiunque lo desideri - vedi AVVERTENZE