SUL RAPIMENTO E SUL TERMINE ORIGINALE USATO NELLA SCRITTURA - risposta del prof. Roberto Sargentini

 

 

 

 

DOMANDA: Vorrei maggiori chiarimenti sul "rapimento della Chiesa" ed sul termine specifico usato nella Bibbia. Alcuni dicono che sarà un rapimento segreto. Grazie.

 

RISPOSTA: Prima di ogni altra cosa è bene chiarire che il rapimento della chiesa non sarà segreto, fatto in silenzio senza che nessuno si accorga di quando avviene. Il rapimento, come è ben scritto in 1Ts. 4:16,17, sarà rumoroso, con squilli di tromba con grida potenti che sveglieranno il mondo dal suo torpore, con il grido di Gesù che richiamerà i morti alla vita.

Tuttavia, se oggi si fa così tanta fatica a capire il rapimento, è perché le chiese si rifiutano di accettare il fatto che Gesù, al pari degli apostoli, era ebreo e che nei suoi insegnamenti abbia fatto continuo riferimento alla cultura e ai costumi ebraici da cui traeva ispirazione. Ed è proprio nella cultura ebraica che troviamo comprensione del rapimento il quale, come ho spiegato nel mio libro “Israele la sposa del Messia”, era parte integrante dell’antico matrimonio ebraico o, per meglio dire, mediorientale.

Nell’antico matrimonio ebraico lo sposo, in un giorno sconosciuto da tutti tranne che da suo padre, quando riceveva dal genitore il permesso di andare a prendere la sposa, partiva con i suoi migliori amici - di notte e senza preavviso - verso la casa della sposa. Egli arrivava inatteso, all’improvviso, preceduto dal suo migliore amico (l’amico dello sposo) che gridava “Ecco lo sposo venitegli incontro”. Questo avvertimento aveva lo scopo di allertare la sposa affinché potesse prepararsi in tempo, ornarsi dell’abito e dei gioielli più preziosi e andare incontro allo sposo, che l’avrebbe rapita ai suoi genitori, in tutta la sua bellezza. Chi la portava incontro allo sposo - che giungeva nei pressi della casa con il corteo dei suoi più cari amici e giovani parenti, tra suoni di tamburi, squilli di tromba e grida festose - era il suo migliore amico e quelli che lo avevano accompagnato nella sua delicata missione.

Una volta incontrata la sposa, lo sposo la portava nel tripudio generale, alla casa di suo padre dove, in un’ala appositamente dedicata, aveva costruito o arredato, la camera delle nozze, cioè il luogo in cui si sarebbe consumato il matrimonio. Lungo il tragitto, le persone venivano svegliate dal clamore del corteo nuziale e si affacciavano dalle finestre per vedere che cosa stesse accadendo.

Ispirandosi, quindi, proprio a questa realtà, Gesù la applica a se stesso e a quanto accadrà il giorno del suo ritorno:

 

1.      -Gesù è lo sposo

2.     -Egli ci sta preparando in cielo, presso la casa del Padre, un luogo (Gv. 14:1-4), la camera delle nozze

3.     -Al suo ritorno gli angeli (il suo migliore amico con i compagni che saranno con lui) lanceranno il grido “Ecco lo sposo andategli incontro”.

4.     -La chiesa pronta ad incontrare Gesù sarà rapita da questo mondo e portata da Gesù che l’attende sulle nuvole del cielo

5.     -Il Signore e la sua sposa si recheranno insieme alla casa del padre dello sposo dove si celebreranno le nozze.

 

Dal contesto appena descritto risulta evidente che il rapimento non è segreto ma palese, e che i credenti non andranno incontro a Gesù per tornare subito dopo sulla terra ma per recarsi in Cielo, dove c’è la reggia di Dio che ha riservato un luogo splendido per accogliere la sposa.

 

Solo dopo sette giorni di nozze, che profeticamente corrispondono a 7 anni*, e dopo un non determinato ulteriore soggiorno nella casa del padre*, Gesù e la chiesa torneranno sulla terra con gli eserciti celesti per liberare il pianeta dalla presenza di Satana e dei malvagi, prenderne possesso e inaugurare il millennio.

 

Un’ultima precisazione. Il testo di 1Ts. 4:17 parla espressamente di rapimento. Il verbo “arpazo” (arpazw) significa proprio “rapire, afferrare celermente, portare via a forza, rubare”.

 

Il testo biblico, in poche parole, vuole sottolineare come Gesù verrà a strapparci via, con la forza e celermente da un mondo che è completamente in balia del diavolo. Viene cioè a rubarci a Satana che, al pari della società che gli si è volontariamente data, vuole fare di noi una sua proprietà. Gesù viene a strapparci via da una tale situazione e a metterci al sicuro dalle piaghe che staranno per cadere sul mondo.

 

                                                                                            prof. Roberto Sargentini

  

 

* Rabini e teologi cristiani concordano nel dire che nella profezia un giorno equivale, salvo eccezioni, ad un anno)

* Vedi “Israele la sposa del Messia”

 

 

 

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