MARTA E MARIA - di RR 22-4-19

DOMANDA: […] Leggevo il passo di Lazzaro, Marta e Maria… mi ci vedo molto nella figura di Marta che è “duplice”, si prodiga e nel contempo cerca di sentire e non sentire la Sua parola rimproverando la sorella (così mi pare). È anche molto razionale e pratica. Lazzaro è il mio vecchio vestito, il mio essere vecchio e ormai stantio che attende di uscire da un sepolcro fatto di morte ma anche di catene. In questo caso tu cosa mi consigli di fare? Quanto alla comunità cristiana […] si diventa figli di Dio con coscienza e libera volontà. Io oltre questa concezione non riesco ad andare oltre, ma ti basta solo sapere che rigetto come se fosse la peste nera il primo accenno, anche solo vago, di idolo. Non è solo spirituale ma anche fisico, presente es. in vari vizi, dipendenze etc. Dentro di me c’è depressione e morte ma sono sicura che questo tormento un giorno avrà una fine. Per una eventuale risposta ti ringrazio

 RISPOSTA: Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. 42 Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta» (Luca 10:41-42)” L’invito che può sorgere dalla riflessione di quella frase è molto semplice: non essere affannati e agitati per troppe cose nella vita perché ciò che conta è solo il Signore. La tua lunga lettera cara lettrice era piena di tante cose, occorre tagliarne via la maggior parte. Non si tratta di un consiglio per una migliore disciplina di spiritualità, ma di un fatto abbastanza realistico che riguarda il nostro modo di vivere affinché sia sano: mi spiego meglio: immaginiamo di essere come quelle lucette da campeggio con una batteria dentro, ed una lampadina che si accende con un pulsante. La batteria ha una capacità, ha una durata, non dura sempre ma solo un certo tempo. Se lasciamo tutto com’è e ne facciamo un uso normale, durerà le ore necessarie per farci luce. Però supponiamo di aggiungere alla stessa piccola batteria tante altre lampadine…  avremo una luce totale più forte questo è vero, ma durerà pochissimo, e poi la batteria si scaricherà e cadremo nel buio troppo presto, probabilmente molto prima di aver esplorato e trovato la strada giusta. Ci sono persone dalla mente brillante, dalla intelligenza vivace che vengono prese da tanti interessi e vengono affascinate da tante strade… è come se il loro cuore (la loro “batteria”) dovesse sprigionare un sacco di energia per esplorare questo quello e quell’altro….  Sembrerà loro di capire tutto in tutte le direzioni… però all’improvviso ecco il “black out” la batteria si scarica e finiamo fuori strada…

L’invito di quelle frasi è di focalizzare le energie le attenzioni le priorità solo sulle parole di Gesù, ovvero sui Suoi insegnamenti come fossero cibo, senza preoccuparsi troppo del resto.

Ciò che alla fine della lunga lettera dici, come se fosse poca cosa, è invece la parte più preziosa e significativa. Questo è il seme che devi curare e che deve crescere. Il resto non te ne preoccupare. Si, depressione e morte un giorno finiranno, lascia che entri di più il Signore nel tuo cuore e dedicati solo a Lui. Quando Lui entra abbiamo luce a sufficienza per vedere dove andiamo; ma quando facciamo entrare le altre cose ecco che la luce va via e ci sentiamo come morire.

 

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