Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

"...più io divento credente, più le cose mi fanno male..."

-risposta di Renzo Ronca - 15-7-17

 

 

 

“…io continuo a pregare con il cuore al Signore e cerco di comportarmi in modo cristiano…” Benissimo. Anche per questo, al di là delle denominazioni direi di definirci “cristiani” e basta, se sei d’accordo; poi eventualmente se sbagliamo in qualcosa, il Signore troverà il modo di correggerci ok?

 

Vorrei soffermarmi su questa tua frase: “Però ho notato, che più io divento credente, più le cose mi fanno male. Sarà una superstizione, sarà una mia impressione, però io ho notato questo :più cerco di credere, più le cose mi vanno male , più sbaglio e così via..”

 

In realtà le tue frasi sono due:

1) più io divento credente, più le cose mi fanno male.

2) più cerco di credere, più le cose mi vanno male , più sbaglio

 

Per la prima frase (più io divento credente, più le cose mi fanno male) credo si possa spiegare abbastanza facilmente: man mano che con cuore puro ci accostiamo al Signore (cosa che tu stai facendo) inizia per noi uno stato di “purificazione” o “santificazione” (dove santificazione non ha il significato cattolico che conosci, ma si intende come “essere messi a parte dal mondo”, come un’attività ad opera dello Spirito Santo che ci isola momentaneamente dalla mondanità per il nostro bene, al fine di  migliorare spiritualmente la nostra anima. L’aspirazione dell’anima è appunto questo “riposo in Dio”, è la “Pace di Gesù” (che è uno stato di purezza e serenità interiore che non ha nulla a che vedere con la pace nel mondo). Ebbene quando un cuore si apre al Signore regolarmente e viene da Lui accolto, allora inizia qualcosa di importante, come un cambiamento di ciò che sentiamo attorno e dentro di noi. E’ quello che noi evangelici chiamiamo “nuova nascita” in base alle parole che Gesù disse a Nicodemo (Giovanni 3:1-8). Questo determina un cambiamento vero e proprio anche nella coscienza, nel modo di pensare e di sentire la realtà che ci circonda. In pratica è il Signore che nella Sua complessità trinitaria “entra” nel nostro cuore:  “Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui..” (Giovanni 14:23)

Ora, tanto più preghi sinceramente il Signore e tanto più  il Signore “entra” nel tuo cuore.  E più Lui, e il Suo Spirito Santo “entrano” in te e più Gli “assomiglierai”. Questa ”rassomglianza” è meravigliosa e sarebbe lunga da trattare, diciamo comunque che subentra in noi un nuovo percepire la verità delle cose che ci circondano. Quello che prima ci sembrava normale, tollerabile o parte della vita, magari scopriamo che ci fa male. Non devi preoccuparti, anzi è un buon segno perché è come se il Signore cominciasse a farti sentire e vedere come Lui vede e sente. E’ ovvio allora che quello che a Lui è estraneo (per non dire “peccato”)  e che tu prima consideravi “normale”, viene automaticamente riconosciuto come cosa non buona per il tuo cuore, quindi “fa male”. Fa male perché il tuo cuore si sta rinnovando in Cristo; ma questo è un bene perché ti indica ciò che probabilmente è il punto delicato in cui devi ancora lavorare nel tuo cammino personale.

 

Per la seconda frase invece  (più cerco di credere, più le cose mi vanno male , più sbaglio) è secondo me un ragionamento sbagliato che va corretto. La nostra ragione, il ns raziocinio, arriva dopo alla consapevolezza di Dio; prima viene la “rivelazione” che è uno stato diretto, infuso, dall’alto, che da Dio va direttamente allo spirito nostro e lo “accende” per così dire; poi dopo, in un tempo che varia in base alla nostra resistenza intellettuale, tale rivelazione delle presenza del Signore viene riconosciuta dalla coscienza oppure respinta. Il Signore si presenta a noi ma ci lascia sempre la libertà di scelta. AccoglierLo veramente significa anche cambiare veramente. Non esiste una fede solo intellettuale, ma esiste una fede che agisce nel cuore, nella mente e nelle azioni che ci avvolge in modo totale: “Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze” (Deuteronomio 6:5); «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso» (Luca 10:27).

La nostra mente in certi momenti non ha conoscenza diretta di Dio e di fronte a certe “novità dello Spirito” che ti spingerebbero ad agire in modo diverso da prima, reagisce come meglio può, cioè cercando di difendere lo stato di “normalità” di prima, vedendo ogni cambiamento come una possibile “minaccia”.

Il cammino di fede consiste proprio in questo nostro elaborare interiormente i dati dello spirito nostro che si va rinnovando in Cristo e di saperli accogliere nella nostra anima, secondo la  grazia che Dio ci dona.

Forse può esserti utile anche la risposta precedente che ho dato ad un’altra persona: DOMANDE SULLA "NUOVA NASCITA" - lo "stato intermedio"

Se perdurasse questo stato di malessere interiore, non sarebbe male una attenta valutazione di quello che eventualmente potrebbe non essere gradito al Signore.

 

 

Correlazioni

-DOMANDE SULLA "NUOVA NASCITA" - lo "stato intermedio" ;

-Dossier per lo STUDIO, di Renzo Ronca  LA MERAVIGLIOSA NUOVA NASCITA NELLA SPIRITUALITA’ CRISTIANA 2 - VERSIONE CON RIFERIMENTI BIBLICI, ESPRESSA IN MODO SCORREVOLE – (PDF - 13 pagine)

 

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