COME SI FA LA PREGHIERA SPONTANEA?

- di Renzo Ronca - 21-4-17 -  agg. 12-2-19

 

 

 

DOMANDA: ..voi evangelici parlate spesso di preghiera spontanea ma come si fa nella pratica? non si forma confusione in chiesa?

 

RISPOSTA: In effetti cara lettrice, quando, arrivando dalla formazione cattolica, mi trovai in alcune chiese protestanti d’avanguardia dove tutti parlavano a voce alta, fui sorpreso sia per l’apparente confusione e sia dalla spontaneità con cui le anime si rivolgevano a Dio. Col tempo ho cominciato a “filtrare” le chiese evangeliche e a riconoscere quelle dove era più presente lo Spirito Santo che tendeva ad unire i pensieri di tutti i fedeli mentre pregavano (abbiate un unico sentimento unico pensiero Rom. 12:16; Rom. 15:5; 2Cor 13:11; Fil 2:2). Quando lo Spirito di Dio è davvero presente le parole semplici dei fedeli escono in maniera ordinata, senza accavallarsi, esprimendo con parole proprie, mai a memoria, brevi sentimenti di lode e ringraziamento o richieste, al nostro Signore Dio per mezzo di Gesù Cristo. Infatti non esistono le preghiere imparate a memoria; non ci sono rosari (che tra l’altro non sono indirizzati a Dio), non c’è nessuna recita mnemonica, ma solo l’eventuale espressione verbale di ciò che uno sente dentro al cuore. A volte poi qs sentimento è così forte e struggente che non si riesce nemmeno a parlare, e allora si piange di dolore e di gioia insieme, di dolore per ciò che siamo (ci scopriamo sempre inadeguati verso l’Eterno), di gioia per la misericordia amorosa di un Dio che ci consola, facendosi piccolo per noi. Dividere questi momenti di adorazione o preghiera comunitaria è un vero dono sublime, anche se, bisogna dirlo, non avviene sempre; molto dipende dalla serietà preparazione consacrazione del pastore e dei fedeli.

 

Non ci può essere uno standard, una regola nella preghiera libera, se non il “Padre Nostro” che Gesù stesso ci ha insegnato. In linea di massima comunque il ns cuore può esprimere sentimenti di supplica (quando abbiamo un peso un richiesta pressante da rivolgere al ns Dio Padre, ed allora di solito dopo l’inizio rivolto a a “Dio Padre” o  “Padre Santo” o simile, dopo aver espresso l’oggetto della supplica, terminiamo dicendo “..ti chiedo questo per i meriti ed in nome di Gesù Cristo nostro Salvatore”); di lode (felicità riconoscimento in chiaro che Lui è il nostro Signore, il ns Bene, il ns Salvatore, il ns unico Dio);  di adorazione (con parole più sentite, consapevoli di essere già in Sua presenza, felici di poter contemplare quasi in maniera tangibile questa Sua presenza che ristora le ns anime); di intercessione, di commiato, ecc.

 

Quando uno prega in maniera spontanea non legge dei passi biblici (se non facendo magari un brevissimo riferimento se fosse necessario), non si mette a spiegare le cose per gli altri che eventualmente stanno ascoltando, non fa testimonianze, non parla dei fatti propri esaltando se stesso o mostrando quanto è umile o quanto era peccatore, non fa lunghissime arringhe, ma si rivolge direttamente al Signore, apre la bocca e gli apre il cuore rivelando il suo sentimento, che può essere di pena, speranza, angoscia, desiderio, gratitudine, amore, tristezza, nostalgia, ecc

 

La preghiera spontanea trova, secondo me, la più diretta e semplice espressione nei momenti di raccoglimento personale: se vuoi provare anche tu fai in qs modo:

 

1) Scegli un momento e un ambiente calmo silenzioso riservato;

 

2) Spegni cellulare tv, telefono, e quant’altro possa distrarre;

 

3) Trova una posizione comoda ma rispettosa perché ti rivolgi a Dio non a uno qualsiasi (puoi stare in piedi, seduta, in ginocchio, camminando, come preferisci);

 

4) Tieni il cuore ed il pensiero costantemente rivolto a Dio, sicura per fede che Lui ti ascolta;

 

5) Non è affatto importante la durata, anzi è meglio una breve preghiera di pochi minuti ma “sentita” concentrata, piuttosto che una lunghissima preghiera sforzata;

 

6) Esprimi con la voce ciò che senti dentro al cuore pensando al Signore che ti è davanti (non occorre strillare, e nemmeno restare muti pensando che bastino i pensieri, perché i ns pensieri sono troppo fuggevoli e all’inizio vanno educati, “imbrigliati” dalla logica della costruzione verbale. In un futuro si potrà arricchire qs preghiera spontanea libera con altre forme più spirituali, ma non è indispensabile e non è certo adatto all’inizio per chi si converte)

 

7) Lascia passare qualche istante al termine della tua preghiera ed avvolgiti di quel silenzio assaporando la pace;

 

8) Riprendi le tue azioni normali quotidiane, richiamando alla mente ogni tanto quei momenti di compagnia e di grazia del ns Signore. Ci daranno “tono” equilibrio e tranquillità; ci sosterranno fino alla prossima preghiera.

 

Matt 6:5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. 6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.

 

 

 

 

 

 

 

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