EVANGELIZZAZIONE E ANTICATTOLICESIMO - di Angelo Galliani (2000) - 18-111-18

 

Un affezionato lettore mi ha inviato una lettera con cui mi esorta a denunciare con maggiore incisività e chiarezza gi errori del cattolicesimo istituito. Ciò, a suo dire, corrisponderebbe al miglior modo di evangelizzare gli Italiani, perché metterebbe in luce le dottrine devianti che non corrispondono al vero messaggio di Gesù Cristo.

Ora, premesso che secondo me non esiste un metodo di evangelizzazione migliore in assoluto, perché molto dipende  dalla situazione di coloro ai quali l’evangelizzazione è rivolta, inizio questa mia risposta dicendo che gli attacchi frontali assai di rado ottengono risultati soddisfacenti. Infatti, l’attacco frontale può mettere a disagio, e quindi sulla difensiva, il nostro interlocutore, con l’effetto immediato di indurlo a contrattaccare a sua volta, o quanto meno a prendere le distanze da ciò che lo indispone.

D’altra parte, e questo è il mio personale parere, per affermare una verità bisogna soprattutto concentrare su di essa l’attenzione della gente, più che stigmatizzare tutti i modi possibili in cui questa verità può essere distorta o addirittura negata. Infatti la verità è una (anche se presenta molte sfaccettature), mentre i modi per discostarsene sono praticamente infiniti. Quindi, la semplice affermazione di ciò che è giusto può mettere qualsiasi ascoltatore (o lettore) nelle migliori condizioni per fare un’eventuale autocritica e per operare quei cambiamenti da lui riconosciuti necessari. D’altra parte, questo è anche il percorso più breve, perché qualsiasi errore non può essere adeguatamente dimostrato senza affermare la verità positiva su cui la critica a tale errore si fonda. Non basta, infatti, dire che una tale cosa è sbagliata, per convincere chi la pensa o la compie; bisogna anche fare appello a verità chiaramente enunciate. Tanto vale dunque, cominciare direttamente da queste ultime, lasciando alla riflessione di chi ascolta (o legge) il trarre tutte le opportune conseguenze.

Per concludere, non sarà male ricordare che il vero cristianesimo non consiste nell’anticattolicesimo, o nella mera critica a qualsivoglia sistema religioso. Il cuore dell’Evangelo, come Gesù stesso dichiarò sin dall’inizio del suo servizio è che “il regno di Dio è vicino”, e che perciò tutti gli esseri umani sono chiamati al ravvedimento e alla fede (vedi Marco 1:15). Anzi, per dirla tutta, il cristianesimo non sorse neanche come movimento antigiudaico, tant’è vero che i primi cristiani di Gerusalemme continuarono per un certo tempo a frequentarne il Tempio (vedi Atti 2:46). Il cristianesimo sorse dunque da una verità positiva (la presenza e l’opera di Dio in Cristo), e non da vari intenti di contestazione nei confronti della religiosità ufficiale. Gesù, per quanto ci è dato sapere, non si oppose a tale religiosità, bensì attaccò gli ipocriti e gli opportunisti che indegnamente se ne ammantavano. Le polemiche col giudaismo vennero solo molti anni dopo, ma solo come risposte agli attacchi più o meno diretti che esso cominciò a sferrare contro le prime comunità. Certi discorsi fortemente dottrinali, specialmente dell’apostolo Paolo, non sono dunque “evangelizzazione”, ma solo il tentativo (a volte polemico) di tutelare la vita nuova in Cristo di quanti, già evangelizzati, dovevano subire la reazione dei sostenitori del vecchio sistema religioso.

Dunque, per tornare a noi, se davvero vogliamo sentirci in sintonia con Gesù e col movimento da Lui iniziato, più che dagli errori dottrinali dovremmo essere colpiti dall’ipocrisia e dall’opportunismo che ancora popolano, purtroppo, molti ambienti religiosi. Questa, anzi, è una situazione che rende sempre attuale l’invito di Gesù ad aprire il cuore e la mente al regno di Dio che viene. Solo Dio, infatti, può fare di noi delle persone davvero rinnovate nello spirito e negli atti.   

 

 

 

 Indice posta -   Home  

(puoi scrivere a mispic2@libero.it  )

 

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica sono scritti NON PROFIT, senza fini di lucro, per il solo studio biblico personale di chiunque lo desideri - vedi AVVERTENZE