Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

COME REALIZZARE UN INCONTRO PIU' INTIMO CON GESU', UN COINVOLGIMENTO TOTALE CON DIO?

di Renzo Ronca - 3-9-15 - h. 11 - (livello 3 su 5)

 

 

 

 

DOMANDA: Non riesco a pensare in modo di totale coinvolgimento a Dio però sento questo bisogno di un incontro più intimo con Gesù che possa cambiare totalmente la mia visione.. come realizzarlo?

 

RISPOSTA:

(premessa) Per noi uomini è un poco più difficile comprendere l’amore che il Signore nutre per noi individualmente; oltre che con la rivelazione dall’alto ci dobbiamo arrivare col ragionamento e la spiritualità. Forse perché Gesù stesso era un uomo ed è difficile spiegare l’amore (seppure divino) tra due uomini. C’è come una resistenza psicologica che non ci predispone; siamo forse più lenti, mentalmente più rigidi, legati a raffigurazioni schematiche e tradizionali. Le donne invece oltre che all’immediato riferimento ad una figura maschile, forse hanno un modo di amare più diretto e immediato, senza troppi giri razionali: o amano sul serio completamente oppure no. Non a caso il Signore si rivelò in modo sorprendentemente semplice alla samaritana e dopo la resurrezione comparve prima di tutto ad una donna.

Tuttavia se noi uomini ci aiutiamo con i simboli biblici (Gesù è lo Sposo e la Chiesa è la sposa; Gesù il Signore e l’anima nostra è l’amata di Dio) possiamo arrivarci prendendo in prestito questa figura femminile: siamo un’anima amata da Dio (anima vista al femminile da un punto di vista grammaticale).

 

(svolgimento) Nonostante ci risulti poco istintivo abbandonarci all’amore di Gesù, c’è in noi un’anima che ne sente il richiamo, la nostalgia, e vorrebbe corrispondere a questo intenso sentimento che avverte attorno a lei da parte del Signore. Noi evangelici non abbiamo immagini di Dio lo sai, questo ci facilita a pensare al Signore come ad un “Essere amante” senza subito mettergli il vestito maschile. Dunque prima di tutto si tratta di pensare al di sopra dell’apparenza. L’apostolo Giacomo ci fa capire che c’è un Dio-Spirito-Santo che agisce dentro noi stessi (nell’anima) e che ci ama e ci desidera intensamente: «Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia» (Giac 4:5)

 

Quindi caro lettore, il punto principale non è che noi riusciamo da soli ad amare Dio a trovarlo e capirlo ad individuarlo, ma è l’opposto: “Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo” (1 Giovanni 4:19).

 

Se ci pensi bene è una buona cosa perché il Signore in qs modo non è una conquista di quelli bravi, ma è Lui a prendere l’iniziativa, proprio come farebbe un innamorato verso la sua innamorata (la ns anima). A noi dunque non resta che dire “si”. Aprirci a questa possibilità, che poi si chiama “fede”; e che in ultima analisi è uno scambio d’amore.

 

Il desiderio di “totale coinvolgimento”, come lo hai giustamente chiamato,  è un desiderio buono, non cancellabile, non reprimibile, di un’anima già toccata da Dio. A questo punto, caro lettore, non ti resta che “lasciarti portare” da Dio stesso che con il Suo Spirito, che già “passeggia” dentro di te, ti indicherà la via giusta.

 

Visto che poni a me la domanda su come realizzarlo in senso pratico, cercherò di dirti come faccio io, ma di modi ce ne sono tantissimi e, ripeto, sarà il Signore stesso a farti capire quello da Lui scelto.

 

Il modo che lo Spirito di Dio ha insegnato a me è molto semplice: al di là di ogni dottrina denominazionale mi “immergo” in quello che Lui ci ha lasciato come più vicino a Sé, al Suo pensiero, cioè alla Bibbia (V.Test. + N.Test.). Ogni giorno, nel silenzio, “l’ascolto” con regolarità, meditandola e chiedendGli direttamente spiegazioni. Nel corso degli anni si è affinata tra l’anima mia e lo Sp di Dio una specie di intimità, di riservatezza solo nostra. Un linguaggio un sentimento che solo noi possiamo capire al volo (come appunto succede tra due innamorati che pure in silenzio sanno comunicare solo tra loro sentimenti e pensieri che gli altri non vedono). Questo ovviamente non è una prerogativa solo mia, ma è uno stato di “preghiera-comunicazione di fede” accessibile a tutti.

 

Se lo stato di preghiera interiore è auspicabile ed accessibile a tutti, l’approfondimento la maturazione, l’elevazione verso uno stato di “consacrazione spirituale” (1) realizzata con questo ascolto biblico chiamo di “espansione spirituale”, non è proprio adatta a tutti, perché richiede un certo impegno ed una certa regolarità ed una coerenza con la Scrittura biblica che non tutti si sentono di avere o dimettere in pratica. Richiede inoltre equilibrio e nessuna forma di fanatismo.  

Soprattutto all’inizio questo cammino sarebbe meglio non farlo da soli.

 

Comunque ripeto di percorsi di spiritualità ce ne sono tanti. Questo è solo quello che conosco io.  Ti riporto un riferimento informativo utile con vari altri link all’interno che potranno chiarirti meglio il nostro cammino:

Spiegazioni  sul cammino per corrispondenza di “Espansione spirituale” Introduzione alla meditazione biblica nei silenzi.

 

 

 

 

 

(1) Il termine “consacrazione” per noi evangelici è diverso da quello dei cattolici in quanto non lo riteniamo riservato solo a chi ha preso dei voti –tipo sacerdoti preti frati- ma lo intendiamo possibile per tutti, uomini e donne, sposati o meno.

 

 

 

 Indice posta -   Home  

(puoi scrivere a mispic2@libero.it  )

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE