Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

DONO PROFETICO VERO E FALSO - 2

ALL’INTERNO DELLE NOSTRE CHIESE - CONSIDERAZIONI SUL TEMPO PROFETICO BIBLICO - I PROFETI DI OGGI NON SI DEVONO INVENTARE NULLA DI NUOVO - LA CHIESA CRISTIANA ATTUALE E’ UN MISTO DI SACRO E PROFANO SI DEVE DISCERNERE - IL VERO CREDENTE SE NE ACCORGE - IL "PROFETA-FAI-DA-TE" -  LA PROFEZIA NON E’ SOLO RIVELAZIONE CLAMOROSA - LA “BUONA” PROFEZIA - NON FACCIAMO LA “COLLEZIONE”DEI DONI - ALCUNE PROFEZIE RIVELATE POSSONO FAR PARTE DELLA VITA STESSA DEL PROFETA

di Renzo Ronca - 16-3-15 - h. 16 - (Livello 3 su 5)

 

 

 

(segue)

Abbiamo già visto la volta precedente come, semplicemente seguendo le indicazioni della Bibbia, si possa fare una cernita iniziale della maggior parte delle profezie ambigue o false; Infatti tutto ciò che non è in linea con lo Spirito di Dio che ha ispirato la Bibbia, a noi evangelici non interessa. (1)

 

ALL’INTERNO DELLE NOSTRE CHIESE

Vediamo adesso all’interno delle stesse nostre chiese cosa può succedere.

Una persona convertita e battezzata, per il solo fatto di esserlo, anche se frequenta chiese di tipo pentecostale o apostolico, non è detto che possegga automaticamente il dono profetico.

Siccome secondo la Scrittura questo dono è tra i più importanti perché edifica tutta la Chiesa, molti credenti nelle denominazioni più carismatiche ambiscono ad esercitarlo (2). Però, come nella chiesa dei Corinti, anche noi facciamo spesso confusione nei doni e ci sarebbe bisogno di un maggiore controllo da parte dei responsabili. Infatti spesso l’emotività gioca brutti scherzi e “sospinti da sacro zelo” potremmo dire inavvertitamente delle sciocchezze; ci vuole poco a condurre una comunità fuori strada. Ecco perché senza un responsabile dotato di un provato dono del “discernimento degli spiriti” io preferisco non seguire nessuna tendenza comunitaria.

Le apostasie più pericolose difatti non vengono da quel 90% di falsi profeti che parlano ed agiscono in modo palesemente contrario alla Bibbia –quelli sono relativamente facili da individuare ed isolare-  ma provengono da dentro le nostre chiese, con parole molto simili alle nostre,  e non sono facili da scoprire.

 

C’è qualche passo dell’apostolo Giovanni che ci può aiutare a capire meglio:

18 Fanciulli, è l'ultima ora. E, come avete udito, l'anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l'ultima ora. 19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri. 20 Ma voi avete l’unzione dal Santo e conoscete ogni cosa. 21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna proviene dalla verità. 22 Chi è il mendace, se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio. 23 Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre. 24 Quanto a voi dunque, dimori in voi ciò che avete udito dal principio; se ciò che avete udito dal principio dimora in voi, anche voi dimorerete nel Figlio e nel Padre. 25 E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. (1Giovanni 2:18-25)

 

CONSIDERAZIONI SUL TEMPO PROFETICO BIBLICO

18“…è l’ultima ora…” –

Quando leggiamo le profezie bibliche dobbiamo tener conto di un effetto particolare che potremmo chiamare impropriamente “panoramica stretta del tempo futuro”. Cercherò di spiegare: Immaginate di trovarvi in un paesaggio immenso e pianeggiante come nella savana africana o australiana… immaginate all’orizzonte di scorgere una lontanissima montagna… Quello è il nostro obiettivo: è raggiungibile, ne possiamo addirittura ipotizzare una distanza approssimativa: “raggiungeremo la montagna tra una settimana, siamo vicini”.  Ma ecco che dopo diversi giorni di viaggio potrete scorgere che in realtà non era una montagna sola, ma più di una.... La montagna più alta, quella dietro, ci appariva insieme a questa qui davanti, come unita, ma invece c’è ancora una pianura e dopo c’è la montagna alta….  e forse ancora dietro delle altre….   La montagna che sembrava unico obiettivo abbastanza vicino nascondeva dietro tutta una catena montagnosa con altre pianure immense tra montagna e montagna… Insomma all’inizio vedevamo tutto questo come una immagine appiattita e vicina da raggiungere per questo dicevamo: “è l’ultima ora”. Non era sbagliato: da quella distanza era il massimo che potevamo fare, ma più ci avviciniamo e più scorgiamo i particolari. Più ci avviciniamo e più ci rendiamo conto della precisione delle distanze. (3)

Chi ha il dono profetico oggi dirà ancora “è l’ultima ora” perché vede, come allora, vicinissimo il traguardo del nostro viaggio.

“Nella visione dell’avvenire concessa ai profeti antichi, gli “ultimi giorni” o “la fine dei giorni” abbracciavano il periodo messianico nella sua totalità, dalla venuta del Messia al giudizio ed al trionfo finale del regno di Dio (Isaia 2:2; Michea 4:1). La visione profetica del N.T. distingue il tempo della fondazione del regno di Dio colla venuta del Messia nella sua umiliazione, il periodo del lento sviluppo del Regno, e gli “ultimi giorni” dell’economia messianica che precederanno la seconda venuta del Cristo cogli eventi che l’accompagneranno.” (4)

 

I PROFETI DI OGGI NON SI DEVONO INVENTARE NULLA DI NUOVO

Da questo deduciamo che il profeta di oggi non si deve inventare niente, il nostro viaggio di cristiani ha già una direzione ed un obiettivo. Il dono di profezia oggi serve a rendere più nitida e precisa la strada che stiamo già percorrendo e i tempi prossimi.

 

LA CHIESA CRISTIANA ATTUALE E’ UN MISTO DI SACRO E PROFANO SI DEVE DISCERNERE

19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.

Secondo l'insegnamento di Gesù, la chiesa è, nell'economia attuale, una società mista di veri e di falsi cristiani che non è sempre possibile discernere gli uni dagli altri, almeno all'occhio umano. Ma la provvidenza di Dio dispone le cose in modo che gli ipocriti appaiano, a lungo andare, quali sono in realtà, siano "manifestati". Così il mondo impara a non considerar come cristiani genuini tutti quelli che ne portano il nome, e a loro volta i fedeli imparano a non essere scandalizzati allorché si verificano delle apostasie in seno alle chiese.” (4)

 

IL VERO CREDENTE SE NE ACCORGE

20 Ma voi avete l’unzione dal Santo e conoscete ogni cosa.

Questo è un punto importante. Chi VERAMENTE ha un cuore rinnovato nello Spirito Santo, ovvero come diciamo spesso “è nato di nuovo” ed ha ricevuto il “dono dello Spirito Santo”, possiede già in se stesso l’unzione di Cristo, ed ha quindi in sé la Verità. E’ per questo che se rimane fedele “conosce ogni cosa”.

“Lo Spirito è, in loro, spirito di verità e perciò, illuminati da lui, essi conoscono ogni cosa: il che non vuol dire qui che siano onniscienti, come Dio, ma che conoscono "la verità" (1Giovanni 2:21) in tutto quello ch'è essenziale per la loro salvezza e sono fatti capaci di distinguerla dagli errori che la negano o l'alterano.” (4)

 

Quindi se un credente è battezzato e segue fedelmente il Signore secondo lo Spirito Santo, quando gli capita di sentire una profezia falsa o non corretta, gli accade come al musicista quando sente una musica con una nota stonata: se ne accorge, lo percepisce come automaticamente, si ferma, ascolta di nuovo la registrazione con maggiore attenzione, individua il punto in questione, lo evidenzia e se possibile lo corregge, altrimenti cambia interprete della musica.

 

IL "PROFETA-FAI-DA-TE"

La confusione nasce quando delle persone, magari animate da buoni sentimenti, ma che non si trovano di fatto in questa “nuova nascita”, si improvvisano profeti e leggono ed applicano la Scrittura con sapienza umana, cioè col solo loro buon senso senza l’apertura della rivelazione divina.

Faccio un esempio: C’è una frase che se applicata senza discernimento fa cadere molti: “esaminate ogni cosa e ritenete il bene” (1Tessalonicesi 5:21). Capita spesso che partendo da questo insegnamento alcuni dicono: “Bene, faccio come è scritto, esamino tutti gli scritti che trovo: bibbia, libro tibetano dei morti, nostradamus, le rivelazioni dei contattisti sugli ufo, le upanisad, ecc; poi trattengo ciò che è buono ed avrò la verità di tutto”.

Niente di più sbagliato! Davanti a Dio non esiste il “profeta-fai-da-te”. Quando l’apostolo infatti scrive questo insegnamento “esaminate ogni cosa e ritenete il bene” si riferisce a credenti convertiti, battezzati, non a chiunque. Quell’”esaminate ogni cosa” ha tutto un mondo di fede in Dio, di studio biblico, di discernimento,  che non si può improvvisare.

 

LA PROFEZIA NON E’ SOLO RIVELAZIONE CLAMOROSA

La profezia oggi non è fatta solo di rivelazioni eclatanti che indicano il momento del ritorno di Gesù, ma è soprattutto vicinanza illuminata coi fratelli, col popolo di Dio, che spesso non sa bene come comportarsi in questioni locali o personali più piccole ma indispensabili.

Le comunità oggi, sparse per tutta la terra, hanno esigenze e priorità diverse. Certe decisioni (apriamo un’altra chiesa, costruiamo una emittente televisiva, accogliamo questa interpretazione oppure quell’altra, ecc) non dovrebbero essere prese per alzate di mano da burocrati in riunioni nazionali, ma presentate prima al Signore nel tramite di chi ha il dono profetico, e poi, sulla base delle risposte, pregarci ancora sopra e quindi agire, sempre con il giusto timor di Dio.

A volte tra i fedeli ci sono “lupi travestiti” e il Signore rivela ai profeti che c’è qualcosa che non va.

Oppure possono esserci dei credenti che per insegnamenti sbagliati sono distrutti dalle sofferenze e dai sensi di colpa e non si sentono degni nemmeno di chiedere una preghiera per se stessi…. Lo Spirito Santo lo rivela ai cuori dei profeti i quali inviteranno queste anime ad aprirsi o solleciteranno la comunità a pregare per loro.

 

IL NOSTRO DIO DESIDERA FARCI CONOSCERE I SUOI PROGETTI

Il nostro Dio è una Meravigliosa Persona che ama rivelarsi e desidera far conoscere i suoi piani, i suoi progetti all’uomo:

“Poiché il Signore, DIO, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti”. (Amos 3:7)

 

LA “BUONA” PROFEZIA

La “buona profezia” esorta, edifica, corregge, ama la Chiesa. Agisce in un perfetto equilibrio senza esibizioni personali, con toni pacati sempre a lode e gloria di Dio, per il bene comune. Non c’è mai esagerazione o dissonanza.

Nella profezia l’uomo non è come una medium posseduta chissà da quale spirito che non può controllare; al contrario Dio vuole persone lucide, collaborative consapevoli di amministrare un carisma di Dio anche con saggezza personale, non di esserne presi con irrefrenabili esplosioni disordinate nelle chiese, infatti è scritto: “Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti” (1Corinzi 14:32)

 

NON FACCIAMO LA “COLLEZIONE”DEI DONI

Concludendo vorrei aggiungere una piccola cosa: non esiste quasi mai un dono fine a se stesso: non facciamo dei carismi una collezione da possedere, un elenco come le figurine: “questo ce l’ho, questo mi manca”. Spesso un dono è associato ad un altro e non c’è mai uno standard, ma solo un perfetto inserimento in base a quello che al momento serve, nel progetto di Dio. Il fine è sempre poter servire umilmente Dio e il prossimo secondo come lo Spirito Santo suggerisce. Il dono profetico per esempio è unito a quello del discernimento degli spiriti, della preghiera, della consolazione, dell’intimità col Divino, ecc. Cerchiamo dunque di gestire poco queste spiritualità ma di accettarle, se e quando capitano, con rispetto e consapevolezza, ricordando tra l’altro che: A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà. (Luca 12:48b).

 

ALCUNE PROFEZIE RIVELATE POSSONO FAR PARTE DELLA VITA STESSA DI CHI PROFETIZZA

Il dono profetico è di grande responsabilità ed intensità, e considerando i tormenti, i conflitti sulla pelle proprio di chi lo esercita, non meraviglia che Geremia abbia subìto in se stesso molte lotte: "Tu mi hai persuaso, o Eterno, e io mi sono lasciato persuadere; tu sei più forte di me e hai vinto. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me. 8 Poiché ogni volta che io parlo, grido e proclamo: "Violenza e saccheggio!". Sì, la parola dell'Eterno è per me un motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno. 9 Allora ho detto: «Non lo menzionerò più e non parlerò più nel suo nome». Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo". (Geremia 20:7-9).  Ancora oggi potrebbe capitare infatti che chi ha questo dono profetico provi nella sua vita quanto qualcosa di simile a quanto espone ai fratelli, come se anche la sua vita fosse un esempio vivente di certe situazioni.

(continua)

 

 

 

NOTE

 

(1)Tanto per essere più espliciti non prendiamo in considerazione Il Libro di Mormon, Le profezie attribuite a “S.Malachia” (che non ha nulla a che vedere con il profeta Malachia biblico), Nostradamus, I “Segreti di Fatima” e ogni altra dichiarazione “mariana”, poi ancora “Padre Pio”, M. Valtorta, i Maya, ecc. ecc. Insomma ci limitiamo a vedere la Bibbia: quello che è dentro va bene, quello che è fuori non ci interessa. Quando dico “non ci interessa” intendo proprio non ci interessa in forma letterale, cioè non ci discutiamo sopra,  evitiamo di metterci a polemizzare e a giudicare; evitiamo e basta. L’errore di Eva tra l’altro è stato quello di essersi messa a dialogare con l’ingannatore. In fondo come possa ad esempio uno spirito che si presenta col nome di Maria dire agli uomini “figli miei..”, credo sia più un problema cattolico che nostro; noi pensiamo che solo per i meriti di Cristo possiamo diventare figli di Dio (non di altre creature). Poi ciascuno faccia le sue scelte.

 

(2) “Desiderate l'amore e cercate ardentemente i doni spirituali, ma soprattutto che possiate profetizzare, 2 perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo comprende, ma egli in spirito proferisce misteri. 3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini per edificazione, esortazione e consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa”. (1 Cor 14:1-4)

 

(3) Chi vuole approfondire questo tipo di studio potrà aiutarsi con questo nostro scritto: IL RITORNO DI GESU’ CONSAPEVOLEZZE  E  “DIMENSIONI DEL TEMPO”

 

(4) Le Epistole cattoliche Traduzione e commento del Prof. Enrico Bosio - Firenze, Libreria Claudiana, 1923.

                 

 

 

 

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