Che vuol dire adorare Dio in Spirito, e praticamente come si fa?

di Renzo Ronca - 20-3-12

 

 

DOMANDA: Ciao Renzo, Puoi aiutarmi a chiarire il versetto di Giovanni 4: 23-24 “Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità» Cosa significa adorare Dio in Spirito e praticamente come si fa?

RISPOSTA: Caro amico, per la prima parte della frase (adorare “in verità”) c’è stato  un altro lettore che l’ha chiesto appena ieri. Se non l’hai letto puoi andare a vederlo (vedi pagina precedente). Se ci sono punti non chiari me lo puoi dire e li approfondiremo ancora.

Invece per affrontare meglio il tema di “Dio in Spirito” passando per la frase che mi hai proposto, sarebbe bene prima  leggere quanto scrissi precedentemente in GESÙ E LA DONNA SAMARITANA – (https://www.ilritorno.it/studi_bibl/160_samaritana-Ges.htm )

appena letto torna qui e proseguiamo.

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Proseguiamo.

Per noi uomini di questo tempo non è sorprendente che Dio sia Spirito. Siamo cresciuti con questo insegnamento anche se lo capiamo ancora poco.

Il primo problema di oggi, se mai, visto il dilagare dello spiritismo, sta nel riconoscere che Dio non è “uno spirito qualsiasi”, ma Lo Spirito.

Il secondo problema è l’opposto, ovvero, bisogna considerare che Dio non è solo Spirito, come un ectoplasma, un fantasma fatto di vento dalla voce lontana… ma un Essere, una Persona che vive superando il nostro limitato concetto di vita; diciamo che Egli vive e comunica avvolgendo anche la nostra semplice forma di vita terrena. Prima comunicava con i profeti poi venendo Egli stesso in Cristo Gesù, poi con lo Spirito Santo essendo “tutto in tutti”.

 Adesso approfondiamo ancora:

Finché siamo in questo corpo terreno, salvo visioni e momenti particolari di gloria a quanti Dio stesso voglia rivelare, Dio si manifesta a noi in Spirito, per i meriti e con la mente di Cristo Gesù.

Una bella frase ma potrebbe significare poco e niente a chi non conosce cosa sia lo Spirito Santo.

Abbiamo avuto modo di parlare a lungo del dono dello Spirito Santo e sarebbe pesante ora ripetere tutto[1]

Tuttavia adorare Dio nello Spirito significa sostanzialmente lasciare che lo spirito nostro (in senso lato nostra anima) possa unirsi allo Spirito di Dio. Come avvenga ciò non è spiegabile ma SPERIMENTABILE. Si deve vivere, si deve provare per capirlo.

Avviene più o meno così: una persona (in senso lato un’anima) si avvicina sempre più in preghiera a Dio e Lo prega e desidera sempre più riempirsi della Sua grazia, della Sua parola, fino a che Lo percepisce a vari livelli, via via crescenti.

Lo Spirito Santo si può gustare, conoscere, sentire e sperimentare nella vita di tutti i giorni, quando questa vita è offerta al Signore.

Offrire se stessi consacrandosi al Signore (Romani 12:1-2) non deve spaventare, non ha il significato cattolico di chi va in convento: noi evangelici (=protestanti) ci sposiamo, compriamo la macchina, educhiamo i nostri figli, preghiamo, lavoriamo, andiamo al mare d’estate…… tutta questa vita normalissima può essere resa sacra offrendola a lode e gloria di Dio. Questo dedicarGli il primo pensiero, i gesti del giorno e la prospettiva dell’esistenza nell’attesa del Suo ritorno, è appunto il nostro modo di dedicarci (consacrarci) a Dio.

Vivere questo rapporto con Dio si può fare appunto solo tramite lo Spirito Santo, presenza vera di Dio in tutti.

Tema iniziale per arrivare a sperimentare lo Spirito Santo è la “nuova nascita” ovvero un essere consapevoli di una scelta di fede che viene messa in pratica sotto la guida dello stesso Spirito di Dio.

Capire desiderare e sperimentare la "nuova nascita" dovrebbe essere il desiderio di ogni cristiano convertito, così come Gesù spiegò a Nicodemo (sarebbe bene leggersi con calma Giovanni 3:1-13).

Due persone possono essere innamorate, ma solo quando stanno insieme si conoscono. La nostra anima è innamorata di Dio e Lui lo è della nostra anima. Adorare Dio in Spirito è l’unione spirituale dell’anima con Dio. E’ un pregustare nell’intimità della preghiera il senso di mutua appartenenza che si realizzerà completamente quando Gesù (lo Sposo), tornerà a prendere la Sua Chiesa (la Sposa).

Per realizzarlo nella pratica ci sono tantissimi modi. E’ Dio stesso che ti farà incontrare quello più confacente alla tua personalità. Se sei inserito in una comunità evangelica di risveglio (ad esempio di tipo pentecostale) sarà il pastore stesso a consigliarti. Dipende molto dal tipo di denominazione che frequenti.

[In questa Missione, soprattutto per chi è indipendente dalle chiese o non le frequenta, usiamo un modo per corrispondenza che chiamiamo "avvio all'espansione spirituale" che si realizza per mezzo di una meditazione progressiva cristiana, diversa per ognuno,  tramite la Bibbia.]

 

 

 

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