"E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Giov. 14:3)
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Quelli nati prima di Cristo o che non l’hanno conosciuto, come verranno giudicati?
- di Renzo Ronca - (6-3-12) 2-12-20
DOMANDA: Ho un dubbio che mi tormenta: a me è stata data la possibilità di conoscere il nostro Signore tramite le Scritture, ma ad altri questa possibilità è stata preclusa. Mi riferisco a chi non ha, nella sua breve o lunga vita, avuto la possibilità di leggere il Vangelo, ma soprattutto a tutti quelli nati prima di cristo e non ebrei. Come verranno giudicati ? Perchè a certi si ed ad altri no? Sicuramente nelle scritture c'è una risposta, ma io non riesco a trovarla.
RISPOSTA: Caro lettore, la tua è "LA" domanda classica. Sembra semplice ma è estremamente difficile per noi esseri umani rispondere esaurientemente. Le chiese danno diverse risposte, a volte interessanti a volte contrastanti su questo punto. Proviamo umilmente ad avvicinarci:
1) Per quelli nati prima di Cristo, occorre una premessa: dobbiamo prima di ogni cosa tenere presente che il Signore è SEMPRE stato vicino all’uomo. Dico questo perché da quello che invece certe trasmissioni scientifiche diffondono, sembra che prima di Gesù non c’era niente; solo uomini delle caverne come bestie. Ma la Bibbia, pur non volendo dare risposte storiche, non dice che l’uomo è stato prima come una bestia e poi è diventato intelligente; noi siamo credenti, siamo creazionisti e dunque sappiamo che Dio c’è stato sempre ed è stato sempre “raggiungibile” dalla creazione ad oggi. E’ l’uomo che a gruppi e poi con popoli interi è regredito allontanandosi da Lui. Da quello che capisco infatti leggendo la Bibbia Dio ha creato l’uomo ed in un certo senso “camminava con lui” all’inizio. “Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.”(Genesi 3:8) Anche dopo la cacciata dall’Eden Dio non ha mai smesso di essere vicino all’uomo, di proteggerlo e di avvisarlo per la sua salvezza tramite il Suo Spirito per bocca dei profeti. Lo possiamo dedurre già dalle profezie di Enoc “settimo dopo Adamo” 14 Anche per costoro profetizzò Enoc, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi 15 per giudicare tutti; per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà da loro commesse e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno pronunciati contro di lui».(Giuda 14) (Si tratta dello stesso Enoc che in Genesi 5:24 “camminò con Dio” e fu rapito al cielo senza passare attraverso la morte.) Ma anche Noè profetizzò (inutilmente), segno che la presenza di Dio c’era.
Con tutto questo voglio dire che la presenza di Dio con l’uomo c’è stata sempre più o meno evidente e sempre è rimasto un “piccolo resto” evoluto a Lui fedele. Il seme di Dio è stato sempre presente sulla terra. Chi si allontanava volontariamente da Dio continuava a vivere ovviamente, ma regrediva spiritualmente diventando sempre più bestiale (come oggi del resto), come le piante che senza più cure da domestiche diventano spinose e selvatiche. Ora se questo dice la Bibbia non abbiamo motivo per non credere.
2) Per quelle anime che sono nate lontano da Dio e che non hanno avuto modo di conoscere direttamente la testimonianza della Sua legge e sanno poco o niente del Cristo, sappiamo che Dio conosce le intenzioni dei cuori. Quelle persone saranno giudicate in merito alla legge che hanno conosciuto, al bene o al male che avranno commesso in base alle loro maturità e possibilità.
Per un’analisi teologica specifica riguardo al giudizio finale ho già interessato il caro fratello biblista prof. Roberto Sargentini che saprà esprimersi meglio di me. (vedi CHI FA IL BENE MA NON CONOSCE CRISTO PUÒ ESSERE SALVATO?)
In quanto a possibili ragionamenti in merito all’argomento che potrebbero avere una certa utilità, potresti vedere in una precedente corrispondenza: Che ne sarà di quelli che non conoscono la verità?
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