come si fa a conoscere dio? - EGLI conosce, ama, educa

di Renzo Ronca 24-1-12 - agg. 9-9-19

 

DOMANDA: "..ma come faccio a conoscere Dio? Voi dite che è davvero possibile?"

RISPOSTA: Caro lettore, parti dall’idea che Dio già conosce te. Questo è importante per sistemare il ragionamento, perché se Lui ti conosce, conosce anche la tua potenzialità ed i tuoi limiti. Questo ti dovrebbe dare un senso di tranquillità, infatti non ti devi inventare niente; non siamo di fronte ad una gara o ad un tipo di disciplina difficile in cui solo quelli bravi verranno premiati e passeranno in paradiso.

Ricordati questi semplici punti:

1)    Dio ti conosce

2)    Dio ti ama

3)    Dio ti educa

Il secondo punto, “Dio ti ama”, è stato purtroppo molto banalizzato nelle evangelizzazioni moderne, tanto da significare ormai poco. Non so se hai dei figli, chi li ha può comprendere meglio cosa significa amare in modo disinteressato. Dio ha per noi un sentimento costante di bene; non è accigliato, non è un giudice cattivo. E’ generoso e prende su di sé i carichi più pesanti come facciamo spesso noi coi nostri figli. Egli ti fornisce il cibo giusto al momento giusto perché non si limita ad essere buono, ma “ti educa”. Educare significa che sa fornirti i mezzi necessari per fare le giuste scelte rapportate alla tua età.

Se ti conosce, ti ama e ti educa, allora saprà sollevare i tuoi pensieri e inserirli nella giusta riflessione che ti possa portare a maturare. Questa triplice azione: conoscenza, amore, educazione (potremmo estendere dicendo: Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito), produrrà in te dei frutti.

Il primo frutto  è quello che tu hai già mostrato: l’interesse per Lui, il volerLo conoscere più da vicino.

Questo desiderio è la conseguenza del Suo amore.

Che si stia manifestando adesso significa che per te adesso è il momento giusto,  perché Lui conosce le stagioni del tuo cuore.

La conoscenza di Lui, avverrà gradatamente come in una scuola pubblica dove man mano gli argomenti si RIVELANO: a) insegnamento teorico; b) sperimentazione pratica; c) presa di coscienza; d) insegnamento successivo.

L’insegnamento teorico è l’avvicinamento a Lui tramite la Bibbia (Vecchio e Nuovo Testamento);

La sperimentazione pratica è il vivere quanto leggi applicandolo giorno per giorno (non basta solo capirlo);

la presa di coscienza è qualcosa di più dell’osservanza (che sarebbe semplice devozione), è la consapevolezza di ciò che fai in rapporto alla tua nuova nascita. Sarebbe come vedere la propria vita perfettamente inserita in un progetto meraviglioso che ti sorprende ogni volta. Rivelazione e constatazione dell’essere in prospettiva al piano di Dio.

In tutto questo ecco che l’Eterno, in maniera inaspettata e progressiva, ti mostrerà il Suo modo di pensare, i Suoi pensieri, si rivelerà a te, si farà conoscere da te. Sarà Lui a trovare il modo, mano a mano che tu ti aprirai a Lui.

Coraggio, comincia col prendere la Bibbia. Leggi nel vangelo un insegnamento che ti colpisce e meditalo a lungo. Domani fai la stessa cosa. Continua a farlo ogni giorno. Secondo me è il modo migliore per conoscere Dio, per trovare quello che il tuo cuore sta cercando.

Non solo è possibile conoscere Dio ma anche necessario!

Non ci dobbiamo meravigliare se Dio ama farsi conoscere. La "rivelazione" è appunto questo, ed ha uno scopo preciso che si riallaccia al punto 3 (Dio ti educa) : lo scopo è anche di prepararci al Suo ritorno. Senza conoscenza di Dio attraverso le rivelazioni del Cristo, senza le Sue profezie sul compimento dei tempi noi non capiremmo il perché della Bibbia stessa o per meglio dire dei messaggi che Dio dà di Sé e della terra e di noi come saremo. Ovviamente non si parla solo di una conoscenza storica o razionale ma di una profonda riscoperta della nostra APPARTENENZA spirituale, noi che abbiamo da qualche parte del nostro cuore l'impronta stessa di Dio essendo creati a Sua immagine.

 

C'E' POI UN ALTRO TIPO DI CONOSCENZA/RIVELAZIONE  "MISTICA":  si tratta di unioni molto intense, di visioni o veri e propri rapimenti mistici. Anche questi succedono, ma solitamente  evitiamo di farne pubblicità per non banalizzare la sacralità dell'Eterno, che se raccontata come si usa adesso nei mass media magari in internet, diventerebbe uno show uno spettacolo. A volte vi sono testimonianze sorprendenti di come il Signore sia intervenuto nella vita di alcuni fratelli, ma ripeto, è bene che queste rimangano in un ambiente riservato, di preghiera e di adorazione.

 

 

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