Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

La trasformazione di Dio inizia adesso

Romani 12:1-3

(Renzo Ronca 18-3-10)


1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
3 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.

 

Siate trasformati” è diverso da “trasformatevi”.

Noi non siamo in grado di trasformare niente; è Dio che ci trasforma quando noi ci offriamo a Lui con fede.

1 Vi esorto … a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio;

Una volta gli ebrei offrivano dei sacrifici di agnelli per riappacificarsi con Dio. Attraverso Gesù (l’Agnello sacrificale) non è più necessario; tuttavia non è sparita la nostra offerta: noi dobbiamo consacrarci a Lui presentando noi stessi al meglio, senza difetti, così come una volta si presentavano gli agnelli senza difetti. Il nostro corpo, la mente nostra, tutto di noi stessi, deve essere usato e vissuto come se fosse una offerta continua a Dio.

“…questo è il vostro culto spirituale.”

Questo è il centro del nostro rapporto di fede, la cosa più importante da fare. La consapevolezza è che noi stiamo facendo di noi stessi (anima e corpo) una offerta a Dio. Se siamo consapevoli di questo è logico allora che uno cerchi di offrire a Dio non la pecora malata o rubata ma la parte migliore, se no che offerta è? Dio ha offerto il proprio Figlio per te e per me… noi vogliamo offrire una cosa brutta? Gesù si è offerta fino a morire, sulla croce, in mezzo a sputi calci, derisione, schiaffi, supplizi di ogni genere, in completa solitudine senza un minimo di conforto, nemmeno da parte del Padre. Fino alla morte.

 

2 Non conformatevi a questo mondo,

Molto facile a dirsi. Significa non fare tutte le cose che fanno gli altri o dire quello che dicono gli altri solo perché la maggioranza fa così. Il nostro Signore ha percorso un “cammino di minoranza” potremmo dire così, per cui non dobbiamo spaventarci se in certe scelte poi non abbiamo l’appoggio degli altri. Gli altri chi sono in fondo? Persino la famiglia, in certi casi, non è detto che faccia sempre bene: “la mia famiglia è chi fa la volontà del Padre mio” dice Gesù. Il mondo cerca sicurezze ed appoggi di persone influenti. Vuole cercare una felicità fisica; cerca di stare bene in maniera egocentrica disinteressandosi di tutto e di tutti. Questo mondo, sotto la spinta di Satana, in un piano complesso, sta ipnotizzando tutti con condizionamenti mediatici (TV internet radio giornali ecc.); una idea viene imposta e tutti poi la condividono. Questa condivisione si scambia per appartenenza piacevole al genere umano, fa piacere essere nella maggioranza, dà sicurezza.

Ma Gesù ci dice “non conformatevi…” perché ci dice questo? Perché questo mondo è stato dato in mano per un certo tempo ad una potenza distorta e falsa che ha lo scopo ultimo di farci allontanare da Dio. Chi ha veramente fede si fiderà del Signore anche “controcorrente”.

 

“… ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente..”

Offrendoci al Signore dunque, se la nostra offerta viene da un cuore puro, sarà gradita ed accettata da Lui, così Lui verrà e sarà presente nel nostro corpo, nella nostra mente; il Suo Spirito sarà con noi e contemplando il Signore (oggetto del nostro unico Amore) saremo man mano trasformati nell’oggetto che contempliamo, ovvero in Cristo. Assomiglieremo sempre più a Lui nel carattere e nella purezza e nell’amore verso il Padre e nell’amore per noi stessi e gli altri.

 

“..affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.”

Questo trasformazione del modo di pensare non è una tecnica orientale tipo Yoga che si ottiene quando sei bravo e fai tanti esercizi, è invece UNA CONSEGUENZA della presenza di Dio in noi. E’ come se entrasse un liquido brillante nelle nostre vene che a poco a poco ci permette di avere luce in tutto il corpo e nei pensieri che facciamo… questa presenza dello Sp di Dio ci farà desiderare di piacere a Dio; ci farà desiderare di fare le cose che piacciono a Dio. Se ci configuriamo in Lui con la nostra buna volontà, Lui accoglie questo desiderio nostro e ci gratifica con la Sua presenza spirituale.  Aumenterà la Sua “sostanza caratteriale” dentro noi rivelandosi sempre più alla nostra coscienza.

Come ce ne accorgeremo se saremo trasformati senza rendercene conto? Dal fatto che quello di peccaminoso che una vota ci piaceva e ci attirava, viene come essiccato, evapora, non c’è più; sarà assorbito da un novo desiderio “sano” di osservare, dire e fare altre cose di bene. Più contempliamo il Signore, più pensiamo a Lui, più Lo ascoltiamo, più amiamo la Sua Parola e più tutto questo si avvicina, ci si apre, si fa riconoscere, diventa percepibile, si può “toccare”; diviene appunto esperienza. Tramite la meditazione della Parola e la nostra dedizione a Dio e l’ascolto e l’accoglienza nel nostro cuore, gustiamo sempre più la Sua “essenza”. E’ una continua comunione che ci fa elevare dalle cose del mondo e ci fa entrare nella realtà di Dio. Avvenendo prima questa trasformazione nell’anima nostra, avviene poi, dopo, di conseguenza, al trasformazione anche delle nostre azioni.

Quando i preti e i pastori ci dicono “devi fare così e cosà altrimenti commetti peccato” dicono cose probabilmente giuste, ma se uno evita di fare un’azione solo perché l’ha detto il prete o il pastore, senza capire perché si chiama peccato, senza sentire in se stesso come quel peccato sia una cosa che dà dolore che offende Dio, senza percepire la repulsione e l’abominio che sentirebbe Dio stesso, come potrebbe davvero pentirsi? E senza pentimento come potrebbe desiderare di convertirsi e modificare il suo modo di pensare? E se uno rimane nella vecchia mentalità come potrebbe poi ottenere la grazia?

 

3 …. dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.

 

Purtroppo c’è in noi una tendenza agli eccessi. Se pecchiamo siamo “i peccatori più grandi dell’universo” e se facciamo bene “siamo quelli prescelti da Dio abbiamo lo Spirito, ‘possiamo ogni cosa in Colui che ci ama”. Questi facili entusiasmi sono molti simili alle facili depressioni; non sono la realtà. La  nostra statura non possiamo saperla, la consce solo Dio e noi possiamo ridimensionarci solo mettendoci spesso in ginocchio.

Coraggio allora! Cominciamo subito ad accogliere con umiltà questa benedizione che ci viene offerta: cambiare, convertirci, diventare come piace a Dio, trasformare il nostro modo di pensare…. Consacrarci in ogni pensiero ed azione. Percepire l’eternità in ogni attimo della vita. Avanti! L’amore di Dio ci spinge e ci attrae, non resistiamo e confidiamo nel Signore!

 

 

 

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