settimo comandamento BIBLICO Non commettere adulterio - da "AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO" parte 32 - di Renzo Ronca – 1-4-19

 

 

 

(segue)

 

Lo studio dei comandamenti ragionato e approfondito sugli originali ebraici –che è quello che stiamo facendo- è affascinante e ci apre la mente, tuttavia richiede anche da parte nostra una crescente maturità di valutazione e di applicazione. Se è vero, come abbiamo visto, che Dio non cambia (Mal 3:6) e rimane uguale per sempre, è pur vero che sempre ha educato il Suo popolo (gli Ebrei per primi e poi ora anche noi che siamo stati innestati in esso). Questa educazione si può rassomigliare al modo di rivolgersi di un padre verso il figlio che, pur non cambiando nella sostanza, sa trovare forme di comunicazione e di insegnamento adatte all’età del figlio mentre cresce. Ciò che prima era abbozzato o tollerato, si chiarisce si raffina tramite lo Spirito Santo e diventa un mezzo con cui le scelte e i comportamenti dell’uomo sono sempre più conformi all’intenzione dell’Eterno.

 

Abbiamo già notato un accenno di questo tipo di meditazione nel precedente sesto comandamento “non uccidere”, dove spiccava nella forma scritturale ebraica la differenza tra “l’uccidere” e “l’assassinare”. La riflessione su questi termini ci ha obbligati prima ad una distinzione, poi ad un adattamento nei nostri tempi, valutando se e come ciò fosse possibile nella linea di Dio completata in Cristo. L’uccidere oggi, pure se è sempre meno forte dell’assassinare, rimane comunque un fatto orrendo. Quando muore una persona muore anche una possibile discendenza di figli o di pensieri trasmessi. Mille connessioni e ramificazioni nell’umanità. Ecco allora che dobbiamo andare cauti con le applicazioni ed i giudizi affinché che non siamo troppo semplicisti.

 

In questo settimo comandamento “non commettere adulterio”, la nostra capacità di riflessione in modo equilibrato verrà messa alla prova ancora di più, infatti la differenza tra AT e NT è notevole. Leggiamo prima il materiale che ho scelto e poi proveremo a trarre qualche conclusione.

 

NUMERAZIONE DEI COMANDAMENTI – Può sorprendere il lettore di educazione cattolica la numerazione diversa dei comandamenti. Nei nostri scritti ci rifacciamo alla numerazione canonica così come si trova nella Bibbia, data da Dio,  non alla versione catechistica cattolica dove è stato cancellato il secondo comandamento e diviso il decimo per far tornare il conto di dieci. Maggiori chiarimenti sono nella parte 14: “IL SECONDO COMANDAMENTO – LA NUMERAZIONE DEI COMANDAMENTI – LA VERSIONE MNEMONICA CATTOLICA

 

 

«ADULTERIO E IDOLATRIA-

 Sette è un numero speciale, impegnativo. In ebraico shiv’ah (= “sette”) e shevu’ah (= “giuramento, patto”) hanno la stessa radice, probabilmente il settimo è un comandamento molto più complesso di quello che può apparire ad una lettura superficiale.

Normalmente si è portati ad associare il settimo comandamento cioè: “non commettere adulterio” ad un problema di relazione, di amore, di passione, e lo si giudica secondo il registro dell’infedeltà. Insomma, se ne fa un problema morale. Forse però non è questo il vero focus del comandamento. Secondo il diritto ebraico, sorprendentemente, l’adulterio ha luogo soltanto se l’altra donna è sposata, cioè concerne esclusivamente la relazione di un uomo, sposato o meno, con una donna sposata. Ovviamente con questo non vogliamo avallare in alcun modo promiscuità o disordini sessuali, infatti è giusto ricordare che la Bibbia tratta la sfera sessuale dell’Uomo in molti altri passi ed in modo molto più approfondito, ma il settimo comandamento, se diamo per buona l’interpretazione ebraica, fa riferimento solo ed esclusivamente al divieto dei rapporti con una donna sposata.»[1]

Basandoci su questa fonte, ci colpisce che “secondo il diritto ebraico, sorprendentemente, l’adulterio ha luogo soltanto se l’altra donna è sposata, cioè concerne esclusivamente la relazione di un uomo, sposato o meno, con una donna sposata”. Quindi se ne dedurrebbe che se l’uomo sposato avesse rapporti con una donna non sposata non commetterebbe adulterio.

Inoltre sappiamo anche che a quel tempo il divorzio e la poligamia erano permessi. Cerchiamo di capire come mai, e possibilmente l’evoluzione e i possibili cambiamenti fino ad oggi.

 

«I comandamenti si ripartiscono su due tavole, cinque per ciascuna, che si corrispondono a due a due.[2] In generale i primi cinque esprimono il rapporto tra Dio e Uomo, i restanti tra uomo e uomo. Nella prima tavola il Nome di Dio è dominante, nella seconda assente. In tal senso questo comandamento è collegato con il divieto di adorare gli dei degli altri. Il verbo usato per indicare l’adulterio di donna e di Divinità è lo stesso: Tinàf. Non è un caso che molte volte i Profeti di Israele si servono dell’immagine della donna adultera per descrivere il “tradimento” operato dal popolo d’Israele che ha abbandonato il Suo Dio per seguire divinità aliene. Ne sono testimonianza il terzo capitolo di Geremia e di Osea. Il rapporto con Dio è concepito come un rapporto coniugale, di fedeltà esclusiva. Dio lo Sposo (Ish) e Israele la sposa (Ishah) si cercano, si scoprono si uniscono, si perdono si ritrovano attraverso l’infanzia, la pubertà, i fidanzamenti, gli sposalizi, i divorzi, le vedovanze e i nuovi incontri. Il potere di risollevarsi è inesauribile. Se la moglie adultera non può più essere ripresa dal marito, Dio è disposto a riavviare il rapporto con Israele in qualsiasi momento purché ci sia Teshuvah.[3]

Se è vero che l’idolatria è legata all’adulterio è però anche vero il processo inverso. L’adulterio è veicolo di idolatria, con tutte le tragiche conseguenze del caso. Quando i Moabiti vogliono stornare da sè il pericolo della conquista israelitica, mettono a disposizione degli Ebrei nel deserto le loro donne, le quali li attraggono al culto orgiastico del Belfagor (Num. 25, 1). Simbolo di spregiudicata dissolutezza e quindi di dissoluzione.»[4]

 

«Il settimo Comandamento, il secondo che appare nella seconda tavola, corrisponde al secondo Comandamento nella prima tavola: Tu non riconoscerai altri dei in Mia presenza, perché chiunque tradisca la propria sposa potrebbe eventualmente tradire D-o stesso (Mekhiltà). I profeti che ammoniscono Israele per il suo peccato di idolatria confrontano sempre la nazione infedele ad una prostituta ed ad una moglie adultera. I profeti rimproverano: Moglie adultera, che sotto suo marito riceve stranieri! ... Quindi, o prostituta! Ascolta la parola di D-o ... Io ti punirò con la punizione dell’adultera (Ezechiele 16:32,36,38).  […]  La parola tinaf che è usata per descrivere l’adulterio, allude all’enormità del peccato ed alle sue conseguenze perché tinaf è una contrazione di ten af rendere cattivo; l’adultero suscita l’ira di D-o ad un livello di grande intensità. Normalmente D-o è paziente ma Egli non trattiene la Sua ira contro gli adulteri, come disse il profeta: ed Io sarò rapido a testimoniare contro i maghi e gli adulteri (Malakhi 3:5).»[5] 

 

Il primo insegnamento, l’essenza più elevata, la prospettiva del comandamento che l’Eterno ha voluto trasmettere dunque è un profondo senso di unità con Se stesso; questo ci pare il suo significato primario: l’unione “Dio lo Sposo (Ish) e Israele la sposa (Ishah)”, che si può tradurre in modo pratico: “come Dio-sposo  è unito a Israele-sposa, così l’uomo-sposo verso la sua donna-sposa….”. Lo stesso concetto viene ripreso dal Signore Gesù con la Sua Chiesa:

 

«L'immaginario ed il simbolismo del matrimonio vengono applicati a Cristo e al corpo di credenti noto come Chiesa. La Chiesa è costituita da coloro i quali hanno creduto in Gesù Cristo come loro Salvatore personale ed hanno ricevuto la vita eterna. Cristo, lo Sposo, ha scelto in modo sacrificale ed amorevole la Chiesa come Sua sposa (Efesini 5:25-27). Proprio come nei tempi biblici c'era un periodo di fidanzamento, durante il quale la sposa e lo sposo erano separati fino al matrimonio, allo stesso modo la sposa di Cristo è divisa dal suo Sposo durante l'età della Chiesa. La sua responsabilità durante il periodo del fidanzamento è quella di esserGli fedele (2 Corinzi 11:2; Efesini 5:24). Alla seconda venuta di Cristo, la Chiesa sarà unita allo Sposo ed avrà luogo la "cerimonia di nozze" ufficiale. Con essa, si sancirà l'unione eterna tra Cristo e la Sua sposa (Apocalisse 19:7-9; 21:1-2).»[6]

 

Il fatto che lo Spirito Santo  abbia ripreso nel NT qs parallelo tra Dio e il Suo popolo come nell’AT, non è solo simbolico ma ci permette di comprendere meglio il senso del rapimento e del ritorno di Gesù.[7]

L’insegnamento nell’AT pur avendo centrato l’essenza del significato (parallelo tra Dio e il Suo popolo), avvia, orienta, indirizza, per così dire, il comportamento morale anche pratico che l’uomo credente (sia esso giudeo o cristiano) si trova ad affrontare e a migliorare continuamente.

 

Certi aspetti comportamentali che riguardano la morale nel matrimonio ebraico, all’inizio molto “grezzi” e piuttosto permissivi per l’uomo, vengono poi ripresi da Gesù ed ampliati e raffinati. Molto edificante è uno studio che ho trovato e che metto in allegato con il titolo “POLIGAMIA NELLA BIBBIA” che vi consiglio di leggere, prima di passare alle conclusioni.

 

(continua)

 

 

 

 

 


[2]

Vedi la terza nota del capitolo precedente sulla “corrispondenze tra i vari comandamenti”.

 

[3]

Teshuvah: “Il Pentimento nell'ebraismo, chiamato Teshuvah o Teshuva (in ebraico: תשובה‎?, letteralmente "ritorno"), è il modo di espiare i peccati nell'ebraismo, spesso raggiungendo la redenzione, collettiva e individuale. Sal 51: 7 Purificami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve. 8 Fammi di nuovo udire canti di gioia e letizia, ed esulteranno quelle ossa che hai spezzate. 9 Distogli lo sguardo dai miei peccati, e cancella tutte le mie colpe. 10 O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.” (Wikipedia)

 

[5]

 “Le dieci parole” di Aseret Hadibberot in http://www.e-brei.net/uploads/Shavuoth/10comandamenti.pdf

 

[7]

 Molto interessante è il breve libro di Roberto Sargentini “ISRAELE LA SPOSA DEL MESSIA” – Ed. Perciballi –pg77

 

 

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