Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL “LUOGO PIANEGGIANTE” – ACCENNI DI MEDITAZIONE SULLA “CHIESA”

Elaborazione più completa da una breve predica nella chiesa evangelica di Fabrica di Roma del 27-12-09 di Renzo Ronca

 

 

Ringrazio Dio per questo momento in cui ci ritroviamo insieme dopo tanto tempo e per questa adorazione con bellissimi canti a cui abbiamo potuto partecipare. Questa chiesa è rinnovata nella forma, avete questo bel locale nuovo che si prepara ad accogliere tante persone… una bella chiesa! Ma era già “Chiesa” quando ci incontravamo in casa di [..], quando la sorella […] non parlava ancora l’italiano…  ricordo quando ci mettevamo in circolo e ognuno diceva il suo pensiero sulle frasi del Vangelo… lo Spirito di Dio era presente allora come lo è oggi; eravamo già “Chiesa” allora ed ancora prima quando molti di voi erano lontani in Romania, in Etiopia.. ricordo quello che ci raccontava la sorella […] quanto le costava laggiù raggiungere la chiesa lontana e quante benedizioni trovava poi lì dentro.. Eravamo tutti lontani e non ci conoscevamo, però eravamo già “Chiesa”. Forse lo eravamo quando non eravamo nemmeno nati… Dio ha pensato a questo momento che passiamo ora, adesso, già prima che noi nascessimo. Ricordo abbiamo passato anche qualche momento burrascoso,  ma era “Chiesa” anche quella, come lo fu per gli apostoli;  anche nella famiglia è “Chiesa” anche se tra voi c’è qualche familiare che non condivide, è sempre Chiesa perché Gesù per mezzo vostro salverà tutta la famiglia.. Lode a Dio. E’ proprio di “Chiesa” che stamattina mi ha parlato il Signore in modo molto bello. Ci riflettevo e di alcune cose mi facevo delle domande, poi quando il vostro pastore mi ha chiesto di dire due parole ho avuto la chiarezza e la conferma..  è per questo che ve ne parlo portandovi un breve messaggio:

 

Leggiamo insieme i versetti di Luca 6 da 12 a 19

In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio d'Alfeo, e Simone, chiamato Zelota; Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota, che divenne traditore. Sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, dove si trovava una gran folla di suoi discepoli e un gran numero di persone di tutta la Giudea, di Gerusalemme e della costa di Tiro e di Sidone, i quali erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie. Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti.

 

Gesù dà il via alla più grande opera della storia sulla terra: la Chiesa.

La solennità e l’importanza della cosa è sottolineata dalla notte intera passata in preghiera. La preghiera per Gesù era la comunione col Padre fatta di intimi colloqui.

 

Anche noi dovremmo prima di tutto ritrovare questi momenti riservati tra noi e Dio. Prima di ogni altra cosa, prima di ogni decisione, di ogni azione, dobbiamo essere in comunione con Dio nel silenzio della nostra preghiera personale.

 

Dopo la preghiera ecco che “si fa giorno”: le incertezze dalla sera svaniscono, è il momento di essere e d’agire secondo al volontà del Padre.

 

Come primo atto Gesù decide, fa delle scelte fondamentali: CHIAMA A SE’, sceglie un gruppo di 12 persone che costituiscono “l’ossatura” della prima Chiesa, del futuro cristianesimo. E' Lui che chiama, noi siamo i chiamati; significa che il Signore non è mai l'oggetto della conquista razionale o spirituale dell'uomo, ma una risposta all'amore del Signore che per primo agisce, chiamandoci. Non arriviamo noi a Dio ma è Dio che arriva a noi elevandoci.

Notare che li chiama a Sé, sul monte, in un luogo elevato, ma non è ancora sceso. Gesù chiama ed elegge, solleva, distacca dal mondo. Anche oggi chiama a Sé molti credenti, noi siamo tra quei credenti, perché ci ha chiamati per nome ed abbiamo detto si “salendo” da Lui, distaccandoci dalle preoccupazioni del mondo.

Gesù li sceglie che sono ancora immaturi, ma davanti al Padre essi son già una comunità costituita.

I responsabili dovrebbero meditare molto sulla qualità della scelta di Gesù: persone semplici, non persone già “qualificate” come diremmo oggi, magari con dei difetti nel carattere e nel comportamento, ma dal cuore grande e santificato da Dio!

Anche questo è da pensare: chi santifica è sempre Dio, non l’uomo.

Se ai responsabili di una chiesa dunque arrivano delle persone che il Signore stesso ha santificato, non agiscano in base alle tradizioni o al loro buon senso, come voleva fare Pietro ma le accettino come Pietro poi accettò Corrnelio.

 

Avete visto che tra i nomi dei chiamati c’è anche Giuda che poi tradì Gesù. Mi chiedevo sempre perché lo inserì tra gli altri. Oggi penso che anche questo  ebbe un senso preciso, perché la Chiesa infatti subisce la tentazione di Satana per un certo tempo prima di essere rapita al Suo ritorno. Nelle nostre chiese, nelle comunità nelle famiglia, in noi stessi, c’è ancora una radice del peccato che può subire l’influenza di Satana. Dobbiamo esserne consapevoli.

Solo dopo la morte di Gesù e l’arrivo dello Spirito Santo, il posto di Giuda sarà occupato da Mattia. La presenza nella Chiesa di eventuali forze maligne deve essere un punto anche questo su cui meditare molto.

 

Gesù dunque assieme ai dodici, sul monte, è il primo Capo della prima ed unica Chiesa appena costituita. Il suo primo gesto però non è stato quello di restare in alto e godere di quel sublime contatto col divino, ma di “scende con loro”.

Così fa la Chiesa: scende sulla terra. Porta il suo “essere chiesa” dall’alto al basso, dove tante persone hanno bisogno di “mangiare e bere” cose di Dio.

E’ bene avere dei periodi di ritiro in cui santificarsi, pregare, capire, sentire da vicino la voce del Padre, ma poi quando lo Spirito Santo vuole, è giusto tornare e trasmettere quella grazia quel sapore di sale della sapienza a chi a orecchie per ascoltarlo. Fa male quella chiesa che invece nutre solo se stessa.

 

“si fermò in un luogo pianeggiante”, Questo è il luogo della Chiesa: un luogo “pianeggiante” sulla terra. Pianeggiante, senza ostacoli, senza liti, semplice, dove c’è grande spazio per restare seduti comodi ad ascoltare, dove tutti possono vedere e sentire senza ostacolo, senza che ci sia qualcuno o qualcosa che si frappone tra te e la Parola. In un posto pianeggiante tutti sono allo stesso livello; non c’è chi ha un posto più in alto che possa dominare un altro. Non sempre è così nelle nostre chiese.

 

Ma chi c’era in questo spazio pianeggiante?

Non guardate i titoletti che a volte si trovano nelle Bibbie -sulla mia per esempio c'è scritto che Gesù istruisce i discepoli- i titoletti non sono dettati da Dio sono divisioni pratiche che fa l'uomo; qui dire che istruisce i discepoli non è proprio esatto infatti come vedremo, oltre ai discepoli, Gesù tratta di più categorie di persone.

 

si trovava una gran folla di suoi discepoli..”  Una gran folla di discepoli. I discepoli non sono solo i dodici che costituiscono l’ossatura iniziale, ma in ogni luogo vi sono innumerevoli credenti silenziosi di Cristo, che magari non conosceremo mai direttamente. Anche quelli fanno parte della Chiesa e dobbiamo sempre sapere che ci sono. Ricordate quando Elia pensava di essere rimasto solo e la voce divina gli disse “mi sono riservato 7.000 uomini..”[1] e a Paolo quando si trovava in una città lontana:  “non temere ma parla e non tacere, ho un popolo grande in questa città”?[2]  Discepoli: persone che possiamo non conoscere come in una “chiesa invisibile” sulla terra ma anche e soprattutto persone ceh si uniranno a noi, a voi.. voi siete un primo gruppo portante, l’ossatura di quella che poi diventerà questa chiesa, ma assieme a voi ci saranno altri credenti, non ancora eletti-santificati da Gesù ma che sono nella giusta strada per farlo. Voi sarete “gli anziani”, spetterà voi dare a loro le indicazioni giuste su come comportarsi.

 

Abbiamo visto il gruppetto dei dodici, il gruppo più dei discepoli più in generale, poi vediamo chi altri c’era:

“un gran numero di persone di tutta la Giudea, di Gerusalemme e della costa di Tiro e di Sidone”

Nel “luogo pianeggiante” vi sono tantissime altre persone, ma non persone sono comuni, non fanno parte di quel concetto che usiamo spesso quando diciamo “Gesù parla a tutti..” no, non sono “tutti”, sono persone un po’ speciali: in loro è già avvenuto qualcosa da parte del Signore… sono stati chiamati, ma non hanno ancora stabilito di prendere un decisione, però sono attratti da Gesù:

“ i quali erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie”.

A Gesù non interessa chi va in chiesa per abitudine o per sfoggiare l’abito o per incontrare gli amici: Gesù parla invece a chi ha sete e fame di Lui, a chi si sposta fisicamente, che come voi fa della strada per venirlo a sentire, persone motivate, che vogliono ascoltarlo ed essere guariti. Ascolto e guarigione. Due desideri fondamentali che tutti noi abbiamo. Gente che si posta, che è motivata, che desidera ascoltare, stare bene interiormente ed esteriormente.

 

Ma leggiamo ancora, Ci sono ancora degli altri che arrivano:

“..la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti”. Vedendo questi fatti, soprattutto la guarigione, ecco che “la folla” (un termine neutro e non sempre positivo, la stesa folla che oggi acclama, che mette le palme in terra è quella che poi cerca Gesù solo per i pani moltiplicati ed è pronta a maledirLo quando è giudicato dal sinedrio) cerca di toccarlo per essere guarita. Una parte di questa “folla” toccherebbe chiunque pur di essere guarita. La cosa è comprensibile ma non giusta.  Anche oggi cerchiamo di toccare con le mani il santone di turno nella ricerca di benefici personali.  “Il potere di Gesù guariva tutti” Gesù accoglie anche questi.

 

Ma tra questi che cercano di “toccarlo” non ci sono solo persone così; ci sono anche persone dalla fede forte, coraggiose, decise come la donna malata di un flusso di sangue da dodici anni[3] che passando sopra il giudizio di tutti, discepoli compresi, arriva a “toccarlo” per esser guarita, non solo, ma a confessare pubblicamente che era stata lei a farlo, col rischio di essere condannata.

Dobbiamo stare attenti allora a chi allontaniamo. Alcune chiese allontanano persone per molto meno, basta che abbiano magari un velo fuori posto.. via non puoi entrare! Ma chi simao noi per impedire a qualcuno l’ingresso nel “luogo pianeggiante”?

Chiunque desideri avvicinarsi a Gesù, per un motivo o per un altro, viene accolto da Lui. Anche questo è un insegnamento grande. La Chiesa deve accogliere, mai respingere: guarire il corpo, liberare dagli spiriti maligni, insegnare.. poi lasciare a tutti la libertà di proseguire il loro cammino oppure no. La Chiesa deve accogliere non selezionare chi è degno. Gesù accoglieva chiunque andava da Lui nel luogo pianeggiante, se questo è un luogo pianeggiante deve accogliere come accoglieva Gesù.

 

Se mai assieme alla guarigione di Gesù potremo dare il Suo insegnamento a queste persone che idealizzano le persone. L’insegnamento è che è la Chiesa che guarisce non l’uomo, non il guaritore ma la Chiesa di Cristo! E’ un punto difficile ma possiamo arrivarci: quanti di noi hanno idealizzato il pastore, il prete, quel tale che aveva il dono della profezia, di liberazione dei demoni? Questo è l’errore che può capitare alla folla non istruita: idealizzare per esempio la figura del pastore. Ma Gesù si mostrò come un servitore lavando i piedi dei suoi discepoli; il pastore è uno che serve, non un uomo di potere. Io ho sentito dire spesso in certe chiese: “Tizio è un sant’uomo, ha un sacco di carismi… allora vengo al culto..”. Dobbiamo insegnare a venire in chiesa non perché è presente il “santone” ma perché è presente lo Spirito di Dio che tutti accoglie, guarisce libera ed istruisce rendendo santi.

 

Ora cari fratelli vorrei pregare con tutto il cuore il Signore che possa benedire questa chiesa, questo "luogo pianeggiante", che rimanga sempre pianeggiante, senza ostacoli o impedimenti; possa il Signore riempirlo di persone desiderose di mangiare e bere le cose di Dio! Che il Signore riempoia questo luogo e voi possiate accogliere tali persone nella semplicità, secondo la volontà dello Spirito Santo che tutti ci istruisce e consola.

 

 

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[1] Romani 11:4 - Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal».

[2]  Una notte il Signore in visione disse a Paolo: «Non temere, ma parla e non tacere, perché io sono con te e nessuno ti metterà le mani addosso per farti del male, poiché io ho un grande popolo in questa città».(Atti 18:9-10)

[3] Matt 9:20

 

 

 

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