SACRO E PROFANO: L’EVOCAZIONE/PERCEZIONE DEI MORTI NELLE CHIESE E NELLE SEDUTE SPIRITICHE - da "AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO" parte 28 - di Renzo Ronca – 21-3-19

 

(segue)

Come dicemmo la volta scorsa, in un  rispettoso contrasto serenamente provocatorio, al di fuori da ogni polemica, metteremo a confronto alcuni aspetti considerati come parte del “sacro” ed altri palesemente “profani”. Scopriremo, con una certa inquietudine, che il confine all’interno di alcune chiese tra ciò che è gradito a Dio e ciò che non lo è, non risulta sempre definito.

 Prendiamo una tradizionale[1] seduta spiritica:

La signora X non riesce a superare la morte del giovane figlio e si rivolge ad uno/una medium per “entrare in contatto” col figlio ed essere rassicurata del suo stato nell’al di là. Questa medium, in uno stato di “trance[2] tramite quello che chiama il suo “spirito guida”, “evoca” lo spirito del ragazzo morto; il quale spirito (non il reale ragazzo morto, badate bene, ma di uno spirito che lo imita) si può manifestare con diverse modalità. Come abbiamo visto nel caso della famiglia Fox[3] la madre può fare delle domande come riprova e rimanere sorpresa quanto ascolta, perché lo spirito evocato, facendosi passare per il figlio, saprà dire cose del figlio che sapeva solo lei, e in certi casi lo spirito saprà persino imitare perfettamente la sua voce o l’aspetto. E’ relativamente facile che uno spirito sappia fare queste cose sotto la guida e il potere dell’Ingannatore, prendendo momentaneo possesso del corpo della medium ed esprimendosi tramite lei;  infatti Satana e i suoi agenti hanno assistito veramente alla vita terrena del ragazzo, lo hanno visto sentito e “memorizzato”, se così si può dire. Questi spiriti fanno finta di essere il ragazzo evocato e di trovarsi nei luoghi che la madre pensa; così conquistano la fiducia della madre. Una volta trovato un appiglio nella fiducia della donna condizionano la sua mente, che diventerà sempre più dipendente da quelle sedute e da quei messaggi. In qs dipendenza la donna diventerà sempre più debole, insicura, incerta, preoccupata, sofferente, ansiosa e malata spiritualmente e fisicamente.

Questi spiriti fanno credere di tutto pur di manipolare ed inquinare le coscienze: se uno crede che la persona morta sia in paradiso, gli parlano dicendo di essere in paradiso, se crede che sia nel purgatorio gli parlano dicendo di essere nel purgatorio; stessa cosa dall’inferno o da un’astronave o da un mondo di chissà quale dimensione. Ciò che dicono è attraente, esaltante, fa provare emozioni, è sibillino, oscuro, misterioso, affascinante, ambiguo, complicato, ampolloso, contorto, e si può prestare a significati diversi dicendo tante parole fatte di niente.

Lo scopo di questi spiriti controllati da Satana è sempre mantenere un’anima nel peccato, lontana da Dio. Questi, anche se possono farsi passare per ogni tipo di “santo” per la “Madonna” e persino per il Signore, dicendo e non dicendo, sfruttando l’ignoranza di quell’anima sui comandamenti e sugli insegnamenti biblici, non sono mai quello che dicono di essere; salvo quando vengono affrontati e messi alle strette dal Signore stesso.

Molto ci sarebbe da dire su questo genere di spiriti di cui il Vangelo fa molti esempi, ma ci porterebbe troppo lontano.

Prendiamo adesso un certo tipo di preghiera cattolica piuttosto “profonda” ed intensa, magari con l’uso dei carismi.[4]

             Ricordo uno dei preti responsabili quando conduceva la preghiera (ad es. di liberazione) usava un crocefisso che dentro aveva dei frammenti di osso di un santo considerato potente nelle lotte contro il diavolo e ad esso si rivolgeva chiedendo il suo aiuto e brandendo il crocefisso come un’arma. Non intendo criticare perché nessuno può sapere quanto Dio accolga di una preghiera (sia essa espressa in modo perfetto o in modo imperfetto), ma essendo l’evocazione degli spiriti una cosa proibita, ecco che ci si chiede se fosse proprio necessario rivolgersi al santo:

1) Forse il Signore da solo non ce la fa a liberare una persona appesantita da spiriti maligni?

2) In nessuna parte della Bibbia si fa distinzione tra spiriti dei morti “buoni” e spiriti dei morti “cattivi”. Il comandamento dice che ad essi (di qualunque natura siano) non si deve rivolgere né preghiera né culto.

3) Chi pratica questi tipi di preghiere avvalendosi dell’aiuto di santi (persone morte), potrebbe trovarsi di fronte a contraddizioni non facilmente risolvibili. Infatti chi ti dice che lo spirito evocato del tale santo sia proprio di quel tale santo? Per quanto abbiamo detto finora a) può non avviene niente (in quanto gli spiriti dei morti rimangono dove sono e non possono interferire col nostro mondo), b) oppure se uno spirito agisce non è quello del santo ma uno maligno. Ma se così fosse sarebbe un assurdo come è assurdo che “Satana che caccia Satana” (Matt 12:26). c) Ma ammesso pure che una liberazione apparentemente avvenga (ad es. se ne vada uno spirito di “accusa”), il rischio, operando spiriti di Satana uno contro l’altro, sarebbe solo di far posto ad un altro spirito peggiore del primo (magari uno spirito di colpa e di depressione che spinge poi verso pensieri suicidi). 

             Diciamo questo in conformità a quanto dice la Bibbia; tuttavia non possiamo escludere che Dio, nel Suo infinto amore, possa e voglia raggiungere un’anima sofferente servendosi di quello che vuole, momentaneamente anche di una preghiera non del tutto corretta, se quello è il modo più semplice e rapido per arrivare al cuore di chi Lo cerca, soprattutto se esistono condizioni di gravità.

             In un’altra situazione facendo sempre preghiere comunitarie con intercessione di santi Madonna angeli ecc. ricordo gruppetti che hanno visto cose fuori dalla normalità (rumori strani, lampadari che si muovevano, manifestazioni particolari…).  Alcune di queste persone, da anni inserite nella comunità, dicevano di percepire distintamente la voce della Madonna diversa da quella di Gesù e diversa da quella del diavolo… All’inizio quando ero giovane, stando alla loro parola, li osservavo con ammirazione, ma oggi, stando alla Parola della Bibbia, nutro forti perplessità su quanto loro avvertivano. Non dubito che sentissero spiriti diversi (come del resto è in grado di sentire una medium) ma non credo siano quegli spiriti che loro pensavano di sentire.

             Ricordo in una chiesa cattolica veniva rappresentato con devozione raccoglimento e preghiere il “transito” di S. Francesco. A parte la commemorazione, mi dissero che realmente lo spirito del santo passava in quella chiesa in un momento preciso, quando si stava in silenzio e si  abbassavano anche le luci. Alcuni dissero di averlo sentito.

             In un’altra chiesa cattolica il prete incrociò due candele in forma di croce e disse a chiunque aveva mal di gola di venire all’altare inginocchiarsi e mettere il collo tra le due candele in modo che il male sparisse.

             Nelle chiese evangeliche di tipo pentecostale del resto, troppo spesso troppe persone "sentono" lo Spirito santo parlare. Spesso ho avuto modo di riscontrare che lo spirito che molti hanno "sentito" non era affatto quello del Signore. Occorrerebbe soprattutto da parte dei responsabili meno improvvisazione e un maggiore discernimento.

             Io non voglio giudicare, la fede va sempre trattata con rispetto, ma di fronte a tante percezioni, evocazioni o preghiere discutibili, dove il confine tra sacro e profano non è sempre ben chiaro, non sarebbe più semplice seguire i comandamenti e non fare quello che ci viene detto di non fare?

 

(continua)

 


 

[1]

Tradizionale seduta spiritica: cioè a quando ci si mette attorno ad un tavolo e si evoca, tramite un/una medium , lo spirito di una persona morta; magari un caro parente come un figlio o un genitore. Eliminando i tantissimi imbroglioni che fanno accadere cose finte, potrebbe capitare in effetti che qualche spirito si manifesti. Aprendo questa porta sull’oscurità possono entrare molti spiriti oscuri mascherati.

 

[2]

 Trance ‹tràans› s. ingl. [dal fr. transe, propr. «estasi, rapimento», der. del lat. transire «passare, trapassare»] (pl. trances ‹tràansi∫›), usato in ital. al femm. – In psicologia, particolare stato psicofisico denominato più propriamente ipnosi (v.), spesso chiamato in causa in parapsicologia come il mezzo che alcuni soggetti, con pretese capacità medianiche, utilizzerebbero per entrare in contatto con il mondo degli spiriti: essere, cadere in t.; la medium è andata in t. durante la seduta. (Treccani)

 

[3]

ACCENNO ALLO SPIRITISMO le origini dello spiritismo moderno nella precedente parte 19 di questa trattazione.

 

[4]

Mi riferisco ad es. ai “carismatici cattolici” con cui sono stato alcuni anni.

 

 

 

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