Pronti, ai posti… VIA! - di Filippo - 21-12-18

 

 

1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.  (Ebrei 12:1-2)

 

Ci sono molte ragioni per cui si inizia a correre. Diverse persone lo fanno per mantenersi in forma, altri per allenarsi e partecipare ad una gara, altri ancora per semplice e puro divertimento. Alcuni sostengono che la corsa sia addirittura miracolosa, perché più si corre, più si ha la sensazione di percepire meglio il proprio corpo e di avere un controllo maggiore sullo scorrere dei propri pensieri.

Ma l’invito alla corsa di cui ci parla l’apostolo Paolo, ci propone di raggiungere altri obiettivi ed altri traguardi. Si tratta di un’attività che ci rende partecipi di una gara speciale, con delle regole altrettanto speciali; dove non vince l’atleta più veloce, né quello che resiste più a lungo, ma soltanto chi, alla fine, conquista il traguardo. Di conseguenza, in questa gara siamo tutti dei potenziali vincitori, perché la nostra unica finalità sarà superare la linea di arrivo. Non si terrà conto dei chilometri percorsi, né di quanto tempo si impiegherà per raggiungere il traguardo, mentre diverrà di fondamentale importanza la “postura” corretta da mantenere lungo la corsa; non tanto per farci risparmiare fatica e sudore, ma soprattutto per stimolarci a correre meglio. Il consiglio di Paolo di deporre OGNI peso, non è un’esortazione priva di fondamento: d'altronde chi si metterebbe a correre senza prima alleggerirsi di tutte le cose superflue che creano impedimento alla corsa. I pesi possono essere cose apparentemente innocue in sé, ma possono costituire un ostacolo al corretto avanzamento verso la meta. Tra tutte queste zavorre possiamo facilmente trovare l’attaccamento ai beni materiali, l’amore per il benessere, le passioni disordinate etc.

La vita cristiana è una corsa che richiede disciplina e perseveranza, e come in qualsiasi gara che si rispetti, occorrono soprattutto sacrificio e determinazione.

Nessuno si illuda che l’intero percorso possa essere tutta una corsa in piano: spesso ci saranno tratti in salita che ci causeranno scoraggiamento e delusione, ma sempre sotto il controllo di Dio (che è il Direttore di gara).

Ecco, di seguito, i requisiti di partecipazione e le poche regole della gara:

 

·        Tutti sono invitati a partecipare: non conta il sesso, l’età, la nazionalità o il ceto di provenienza;

·        Non è prevista alcuna iscrizione, perché questa è già avvenuta automaticamente al momento della nascita (grazie all’amore infinito di Dio);

·        Non è prevista alcuna quota di partecipazione perché è già stata pagata con un atto, irripetibile, avvenuto tanto tempo fa (la crocifissione di Gesù);

·        Tutti sono obbligati a conoscere ed accettare il “Regolamento” (La Parola di Dio):

-         di esonerare il “Comitato Organizzatore” (Dio), il “Direttore di gara” (Gesù) ed il “Responsabile del percorso” (Spirito Santo) da qualsiasi responsabilità, per danni causati dalla propria condotta scorretta durante la gara (peccato);

-         di essere coscienti della lunghezza della prova che si protrarrà per tutta la durata della propria vita, e che è necessaria una discreta preparazione “atletica” (conoscenza di Dio) per essere perseveranti  nella gara;

-         di accettare le eventuali variazioni di percorso (correzioni), qualora ciò servisse per salvaguardare  l’incolumità personale ed il raggiungimento del traguardo prefissato;

-         di indirizzare, continuamente, lo sguardo sull’obiettivo finale (Gesù) per ottenere il premio (la vita eterna) e non essere quindi squalificati;

-         di riconoscere il compito di aiutare e soccorrere eventuali compagni di gara in difficoltà, affinché anch’essi possano avere pari opportunità di vittoria; 

-         di avere fiducia nell’aiuto di Colui che ha già percorso l’intero tragitto e tracciata anzitempo la linea di arrivo.

E come in qualsiasi gara che si rispetti, l’importante non è partecipare ma vincere!

A questo siamo tutti chiamati, in virtù di Chi ha già vinto il premio per noi.

 

 

 

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