QUANDO SATANA SI INFILTRA NELLA STANCHEZZA - di Renzo Ronca - 20-8-18

 

 Quella che chiamiamo stanchezza è spesso un insieme di fattori che vanno ad interessare il progressivo indebolimento fisico, l’affaticamento mentale e la mancanza di energie; coinvolge dunque la dimensione sociale, fisiologica e psicologica e, per noi credenti, anche e soprattutto spirituale.

Quando uno è stanco diventa meno paziente e più irritabile, perché le sue energie sono concentrate solo sull’indispensabile.  E’ su questo piano di debolezza psico-fisica che la bestia Satana  ("omicida fin dall'inizio" -Giov 8:44b-) sferra il suo attacco. L’ingannatore ci assale improvvisamente quando siamo stanchi (e dunque meno vigilanti) e cerca di concentrare le sue tentazioni –come l’ira o la violenza- quando vede che il nostro autocontrollo è debole. Magari per tutta la giornata siamo stati in pace, ma la sera, appena le difese si allentano e i nervi sono più allo scoperto, ecco che l’ingannatore concentra e fa detonare come una bomba tre o quattro incomprensioni/difficoltà, cercando di far scaricare violentemente la tensione accumulata contro chi ci sta vicino e contro la nostra stessa persona.

Per prevenire tutto questo da un punto di vista fisico c’è bisogno di imparare un metodo: guardate il montanaro che deve salire sulle cime con dei pesi, oppure il contadino che deve scavare delle buche tutto il giorno: non partiranno mai velocemente, ma con una certa cadenza piuttosto lenta, altrimenti come arriverebbero a fine giornata? Quando per il contadino la fatica sarà eccessiva per usare il piccone non insisterà, lo poserà e cambierà gesti: spalerà la terra accumulata, pulirà la buca.. ogni tanto farà delle piccole pause, berrà pochi sorsi d’acqua, farà colazione, si siederà un poco, darà modo al suo corpo di recuperare.  

Non sempre ci sentiamo stanchi, anche quando lo siamo. L’impulso a completare un lavoro può spingerci oltre le ns forze senza riflettere.  Questo errore è molto facile da commettere ed è da tenere presente seriamente. Ricordo una volta, diversi anni fa, c’era una rete di un letto singolo, pesante metallica, che era appoggiata su un terrazzino di casa; da tanto tempo e non mi decidevo mai a sistemarla. Non so come, quella volta pensai che potevo toglierla rapidamente con una carriola prima del pranzo. Ma il momento non era adatto: primo, perché ero già abbastanza affaticato; secondo, perché anche se sembrava facile, non avevo tenuto conto che il terrazzino era senza parapetto, ed era più di tre metri dal suolo, dunque presentava dei rischi e c’era bisogno di molta concentrazione; terzo, come potevo pensare di mettere una rete metallica lunga pesantissima su una piccola carriola in equilibrio su una ruota? Infatti caddi rovinosamente sfracellandomi il viso e le braccia. I miei familiari mi portarono al pronto soccorso e solo grazie a Dio non sono morto. La valutazione del pericolo, in un momento di stanchezza, era stata da me completamente ignorata e falsata.

Anche da un punto di vista psicologico dobbiamo imparare dei metodi: la lettura, lo scrivere, la permanenza davanti al computer, al cellulare, alla TV, ecc. possono richiedere parecchie energie mentali e noi spesso ce ne accorgiamo solo dopo, quando interrompiamo il lavoro. Dobbiamo imparare anche qui a fare delle pause per risposare gli occhi e la mente. Anche chattare a lungo con gli amici sembra piacevole ma richiede sforzo di concentrazione e svuota le energie mentali. So di persone che riescono a chattare contemporaneamente con due o tre amici e magari anche a parlare. Mai fare così! Sembra che tutto vada bene ma possiamo bruciarci facilmente, come una lampadina sottoposta ad una intensità eccessiva di corrente. Anche se siamo convinti del contrario la nostra mente non ce la fa a seguire più cose insieme: pensate ai disastri che combinano quelli che guidano e parlano al cellulare!

Quando una mente è stanca per prolungati sovraccarichi (anche le preoccupazioni, le tensioni familiari, lo stress, sofferenze interiori, ecc sono sovraccarichi) manda dei piccoli segnali di allarme per permetterci di ridurre queste tensioni, ma non sempre li cogliamo (dovremmo imparare a decifrarli). Capita allora che il cervello, per difesa di se stesso, si ferma da solo per un certo tempo (come ad esempio in certi tipi di esaurimenti nervosi), “obbligandoci” per così dire a ridurre “la spesa energetica” superiore alle nostre possibilità, facendoci riposare per forza.

Anche lo spirito nostro (da non confondere con lo Spirito Santo) può indebolirsi e soffrire in modo grave. Il nostro spirito ha bisogno di cibo, come il corpo, ed il cibo dello spirito è la Parola di Dio, che non deve mai mancare e va gustato nei silenzi e nella calma. Attraverso il fluire della Parola del Signore l’anima nostra si disseta dell’acqua dello Spirito Santo e torna a rifiorire. Uno spirito non curato si affievolisce e rischia di morire, facendo morire tutta la persona di inquietudini di dolore e di stenti.

L’autocontrollo si impara lentamente; per una popolazione ci vogliono generazioni. La base dell’autocontrollo penso sia la prevenzione; e nella prevenzione spirituale sta la vigilanza interiore.

Ci vuole poco, purtroppo, a immettere ed amplificare nella stanchezza gli istinti maligni bestiali a cui ci spinge l’ingannatore. Sono millenni che Satana cerca di trasformarci a sua somiglianza: una belva assassina violenta; e negli ultimi tempi avrete visto quanto ci siamo imbarbariti. Avrete sentito nei fatti di cronaca frasi del genere: “era una brava persona, tranquilla... nessuno avrebbe immaginato che avrebbe commesso questa strage…”  “non era più lui… sembrava un’altra persona… non lo riconoscevo più…” Ed in effetti, se nella cura dei buoni frutti (1) possiamo riconoscere sempre più di essere stati creati ad immagine di Dio, nel lasciarsi andare agli istinti della carne (2)  ci trasformiamo sempre più a somiglianza di Satana. 

Quello che chiamiamo "stress" non è assolutamente normale; anche se ci circonda dobbiamo combatterlo con tutte le ns forze (3).  Curiamo di più dunque lo spirito, la mente, il corpo; con amore. Dobbiamo volere bene a noi stessi. La ns volontà, il senso del dovere, non devono essere troppo duri con tutto il resto del ns corpo trattandolo male, obbligandolo ad ubbidire. Solo così, funzionando tutta la nostra persona in armonia, le varie richieste di ogni nostra parte, possono essere sentire accolte soddisfatte dalla nostra volontà. Facendo delle pause frequenti possiamo guardarci dentro e osservarci da fuori. Un’anima calma ed efficiente non sarà mai intaccata dal maligno.

 

  

NOTE

(1) Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo (Gal 5:22)

(2) Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, 21 invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; (Gal 5:19-20a)

(3) Non a caso Dio ha istituito il comandamento del sabato "Esodo 20:8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro."

 

 indice rifless. bibliche n. 2    -    Home

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica sono scritti NON PROFIT, senza fini di lucro, per il solo studio biblico personale di chiunque lo desideri - vedi AVVERTENZE