IL POTERE DELLA PAROLA DI DIO (parte 2)

- Da "L'armatura del cristiano" -  Efesini 6:10-18 - di Renzo Ronca - 20-5-15 -  aggiorn. 7-4-21

 

 

(segue da LA SPADA DELLO SPIRITO CHE E’ LA PAROLA DI DIO)

 

Dunque Dio Spirito Santo ci offre “l’uso” della Sua Parola viva, come una spada. Pensiamoci bene, è un potere immenso, ma anche una grande responsabilità.

E’ sorprendente: Gesù prende persone imperfette come Pietro, impulsivo impetuoso spergiuro e dandogli fiducia gli affida incarichi di responsabilità e stabilità (Lc 22:32); Il Signore prende noi, così fragili, e ci dà la possibilità di diventare forti, se confidiamo in Lui.

 

A tutti gli apostoli, per i meriti di Cristo, viene dato lo Spirito Santo. Come Dio-Figlio fu consegnato all’uomo col potere di salvare chiunque avesse creduto in Lui, così Dio-Spirito-Santo-Parola viene offerto a chi crede.

 

Un Dio che pur contenendoci tutti si offre per essere “contenuto” dalla nostra persona in attività di fede.

 

Noi possiamo “usare” la Parola. La Parola che si era “fatta carne” in Cristo (Giov 1:14) continua  a farsi carne in noi stessi: si fonde col nostro cuore al punto tale che in certi momenti non si sa più se siamo noi a vivere con Lei o è Lei che vive con noi.

 

Pensate alla nostra responsabilità nell’uso della Parola: possiamo trasmetterla oppure no. Possiamo dare, a chi non ancora non La conosce, la possibilità di essere perdonato dai suoi peccati e dunque di essere salvato, oppure no. E’ questo potere immenso che viene sintetizzato nella difficile frase: “Allora Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi». Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti».” (Giov 20:21-23)

La frase è difficile perché ad una prima lettura potrebbe dar l’impressione all’uomo di potersi appropriare della possibilità di perdonare direttamente i peccati (cosa che solo Dio può fare) ma è la Parola viva stessa che se viene da noi esposta e trasmessa, può portare a conversione chi l’accoglie. Oppure può portare alla sua condanna, nel senso che se non accoglie la grazia della fede in Cristo Gesù, resterà nel suo peccato e gliene sarà chiesto conto; non potrà dire "non lo sapevo".

Ora a noi, così fragili e contraddittori, viene offerta la possibilità di gestire questo potere-arma: la Parola di Dio.

 

Ma attenzione, l’apostolo ci mette in guardia: l’armatura del cristiano va indossata in maniera completa; cioè tutte le sue parti vanno indossate: cintura, corazza, calzari, elmo,  scudo e spada. E quando ci si veste con una armatura di questo genere la spada è l’ultima che si prende. Cosa potrebbe fare un guerriero solamente con una spada senza corazza senza scudo e senza elmo? Al primo scontro sarebbe colpito e perderebbe la sua battaglia.

 

Così vediamo molte brave persone che imparata a memoria la Scrittura, convinte di essere pronte a combattere, prendono la Bibbia come una spada e la usano contro tutto e tutti lanciando fendenti di versetti a destra e manca. Guai se usiamo la Parola in qs modo! Gesù risorto dà il mandato agli apostoli dopo aver soffiato loro lo Sp Santo. Abbiamo oggi delle sètte cristiane molto zelanti,  ma che nemmeno credono a Dio Spirito Santo! Credendosi missionari di Dio, in verità non si rendono conto di essere falsi apostoli che seminano solamente una grande confusione nella Chiesa di Gesù Cristo.

 

Impariamo allora l’uso di questa spada-Parola.

Un buon esempio ci viene dato dalle raccomandazioni di Paolo a Timoteo:

“Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento. 14 Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani. 15 Òccupati di queste cose e dèdicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 16 Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.” (1Timoteo 4:13-20)

 

Anche noi siamo in attesa: attendiamo il ritorno di Gesù per meglio dire, il rapimento di tutti i credenti; ed in questa attesa dedichiamoci con maggiore impegno alle attività della Parola: ascolto apprendimento insegnamento esortazione ecc.  (dèdicati interamente ad esse). Usiamo il dovuto rispetto e ringraziamento per questo dono meraviglioso vigilando attentamene e dedichiamoci più tempo possibile.

 

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