"E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Giov. 14:3)

 

“ESERCITATI INVECE NELLA PIETA’…” – MA COME FARE? - Di Renzo Ronca – 1-4-15 – agg. 22-9-20

 

 

 

 

“ …… esèrcitati invece alla pietà, perché l'esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura” (1Timoteo 4:7-8 NR)

 

Teniamo sempre presente il significato biblico primario della parola “pietà” (come vedemmo già nello scritto LA PIETA’ NEL SUO SIGNIFICATO BIBLICO), che è più una disposizione verso Dio: “disposizione a sentire devozione verso Dio. E’ la vita religiosa come esperienza personale che implica consacrazione e santificazione”(1).

 

Lo stesso concetto viene ribadito in due versioni della Bibbia in lingua corrente, che non usano più la parola “pietà” (che in italiano ha una valenza riferita quasi esclusivamente verso il prossimo),  ma un giro di parole che va più nella direzione di Dio:

“Allenati continuamente ad amare Dio. Allenare il corpo serve a poco; amare Dio, invece, serve a tutto. Perché ci garantisce la vita quaggiù e ci promette la vita futura”. TILC

“Impiega, invece, il tuo tempo e le tue energie a tenerti in buona forma spirituale. La ginnastica del corpo serve a ben poco, mentre l'amore verso Dio ti serve in tutto ciò che fai. Perciò, allenati spiritualmente e datti da fare per essere un cristiano migliore, perché ciò non ti servirà soltanto adesso, in questa vita, ma anche in quella futura”. BDG

 

Ma come ci si esercita nella “pietà biblica”? Come ci allena nella spiritualità in rapporto al nostro Signore?

 

Credo che una buona risposta la possiamo trovare in questo breve capitolo:

1Corinzi 13

1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.

4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

8 L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; 9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 11 Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. 12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto.

13 Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.

 

Realizzare una “vita religiosa come esperienza personale che implica consacrazione e santificazione” non è dunque una disciplina, ma un allenamento ad amare. Non come ama l’uomo ovviamente, il quale ha sempre un interesse personale, ma come dovrebbe amare secondo Dio.

 

La fede la speranza e l’amore sono i tre pilastri su cui edifichiamo la nostra vita futura.

Questo mondo senza fede in Dio non può amare ma solo cercare di possedere. La speranza poi è ormai svanita nella mente dei giovani che si sentono privati dal lavoro e da ogni prospettiva umana. Eppure è proprio qui, in questo contesto arido e senza vita apparente che il Signore ci chiama a sperare. Abramo, modello di fede, guardando alle possibilità umane non avrebbe avuto speranza di diventare padre di una nazione, ma non venne meno nella fede e “sperando contro speranza, credette” (Rom. 4:18). Noi così dobbiamo fare: rileggiamoci ogni tanto 1 Corinti 13; poi, senza guardare il mondo desertico, privo della vita di Dio, continuiamo a credere e a sperare andando oltre la logica e l’apparenza e, “sperando contro speranza” -unendo cioè fede e speranza- amiamo come fossimo in grado d’amare.

 

E' da questo versamento del cuore che sgorgheranno, per la forza dello Spirito di Dio in noi, attività d'amore non solo verso Dio ma anche verso il prossimo ed ogni forma del creato. Come non essere parte della fioritura in primavera o della povertà di chi va a cercare il cibo nei cassonetti? Le distinzioni tra il sublime e il sociale le fanno gli uomini; Dio invece sa solo amare e lo fa alla grande, con infinita potenza ed infinita delicatezza.

Dovunque ci troveremo, ameremo, daremo noi stessi, appoggeremo il presente sulla fede nelle promesse di Dio sapendo che la nostra vita è fatta per un posto migliore, sulla speranza di questa attesa quando il Signore stesso tornerà e sull'amore vero, che irriga e permea ogni anima.

 

Confluire in questa donazione interiore di noi stessi a Dio è anche attività esteriore di donazione di noi stessi al prossimo.  Chi ama come può non amare chi ha bisogno di essere amato? E l'amore di Dio, che in noi passa per un miracolo, non è solo intellettuale, ma è davvero una privazione di Sé affinché l'altro possa vivere. E' questo il "sacrificio" dell'amore che brucia e non si può sopprimere. Non puoi passare oltre se vedi chi non ha amore. E' come un vuoto che ti attira perché tu sei ripieno del Signore e il Signore è donazione per la vita. Solo nel momento in cui versi questo amore puro che zampilla sentirai la felicità. La felicità del dare non si comprende ma si sperimenta, se ci lasciamo portare dall'amore di Dio, secondo come è scritto:

«In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere"». (Atti 20:35)

 

 

 

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CORRELAZIONE PRECEDENTE: LA "PIETA’" NEL SUO SIGNIFICATO BIBLICO

 

 

(1) Dizionario Dottrine Bibliche ADV

 

 

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