Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

INTRODUZIONE SEMPLICE ALLA STORIA DI GIOBBE

di Renzo Ronca - 6-12-14- h13,15 -(Livello 3 su 5)

 

 

I punti da tenere a mente della storia di Giobbe, secondo me, sono i seguenti:

 

1)  Il libro di Giobbe fa parte dei libri c.detti “sapienziali”  o “poetici”, cioè Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste e Cantico dei cantici (1). Questo significa che l’approccio alla loro comprensione deve tenere conto di una modalità di scrittura o metrica diversa da quella per es. di Isaia, che a sua volta è molto diversa da quella della Genesi. I Salmi per es erano tutti in musica).

 

2) Per capire in modo scorrevole il lungo libro di Giobbe, ritengo si possa  dare qs chiave di lettura:

 

a) Quello che accadde nel cielo tra Dio e Satana. Un dialogo che Giobbe non sapeva e non saprà mai per tutta la sua vita terrena.

b) Il ragionamento di Giobbe, umanamente perfetto da un punto di vista giudaico

c) Gli interventi degli “amici”

d) La parte finale, bellissima in cui Giobbe si rende conto.

 

a) Quello che accadde nel cielo tra Dio e Satana.

 

Giob 1:6 Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro. 7 Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa». 8 Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male». 9 Satana rispose al SIGNORE: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio? 10 Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. 11 Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia». 12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE. (i passi vengono ripetuti nel cap.2:1-7)

 

Diversi studiosi considerano questo come un episodio marginale nel contesto di Giobbe, ma sec me è invece fondamentale. Quanto infatti noi non sappiamo sul perché Dio permette certe prove?

In qs caso Giobbe era l’esempio che Dio mostrava a Satana, un esempio di “gloria” di Giobbe stesso. Voleva mostrare che l’uomo seguiva D perché Gli credeva, perché Gli voleva bene e non solo perché riceveva da Lui le benedizioni. In un certo senso Giobbe era stato preso da D come un esempio come un modello come una preziosità come un figlio di cui il Padre andava fiero (visto come siamo deboli e sottoposti a tentazioni di orgoglio è molto meglio che l’uomo non sappia mai quanto è tenuto in considerazione dal Signore)

 

In pratica bisogna sempre tenere a mente questo: noi sappiamo pochissimo di quanto accade nel cielo e spesso tra terra e cielo c’è un collegamento che possiamo non vedere. Il fatto che non lo sappiamo/vediamo non ci autorizza a giudicare la giustizia di Dio. Infatti tutto il cristianesimo si basa sull’amore di Dio per noi, un amore pagato a caro prezzo. E quindi anche di fronte all’evidenza umana e alla logica più “perfetta” che esista, invece di contendere con Dio dovremmo ricordare che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio” (Romani 8:28)

 

Capiamo inoltre che le prove che permette Dio a Giobbe e a ciascuno di noi hanno un limite (“…soltanto, non stender la mano sulla sua persona”) cioè sono sempre rapportate alle nostre possibilità (“Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere” 1Corinzi 10:13)

 

b) Il ragionamento di Giobbe è umanamente perfetto da un punto di vista giudaico; del tipo “io non ho peccato, rispetto la legge in ogni suo punto, allora se sono giusto, perché tu o Dio mi tratti così?” Questo modo di ragionare ha una sua logica umana giusta. Il problema è che non tiene conto di tutto il resto, vale a dire le cose successe nel cielo che non poteva sapere. Anche noi ragioniamo così: abbiamo una vista e uno spazio molto ristretto e osserviamo la nostra vita come fosse il centro  del  cosmo. Non ci è facile capire che c’è un universo dietro il nostro piccolo cortile.

 

c) Gli interventi degli “amici” che dicevano sostanzialmente: “se Dio ti ha mandato dei castighi vuol dire che in qlc modo hai peccato, dunque convertiti” vengono tutti giudicati male da Dio. Alla fine non Giobbe viene condannato, ma gli amici “saggi”.

L’idea che uno quando sta male è perché “se lo merita” è molto diffusa anche tra noi occidentali. La Chiesa calvinista per esempio –se non ricordo male- collega molto la benedizione con il benessere (non a caso è in Svizzera dove il denaro è molto importante). Invece non è per niente detto che se ti capitano delle disgrazie vuol dire che ti devi convertire. Molte chiese e pastori pensano ancora in questo modo. A volte forse anche noi, chissà.

 

d) La parte finale, in cui Giobbe si rende conto per esperienza e non per raziocinio legalistico, è bellissima. E’ davvero molto significativo quando Giobbe, dopo l’intervento di Dio che si rivolge a lui direttamente, cioè in qualche modo gli si rivela, dice: “5 Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede. 6 Perciò provo disgusto nei miei confronti e mi pento sulla polvere e sulla cenere» (Giobbe 42:5-6). Cioè: “avevo sentito parlare di te, ora ti vedo e mi rendo conto dell’infinità della tua potenza ed io mi ridimensiono nella mia piccolezza umana.”   Un qualcosa di simile avviene a tutti quelli che hanno la grazia della rivelazione del Signore.

 

 

(1)Vi son alcuni sapienziali (Qoelet, Siracide, Sapienza,  che sono elencati nelle bibbie cattoliche e che rientrano nei libri c.detti “deuterocanonici (fuori dal canone biblico ebraico ed  evangelico). Il totale dei deutercanoninci è questo: - Tobia; Giuditta;  Sapienza di Salomone;  Ecclesiastico o Siracide (o Sapienza di Gesù figlio di Sirac);  Baruc;  Epistola di Geremia (inclusa sovente alla fine di Baruc); aggiunte al libro di Ester (il "sogno di Mardocheo");  tre aggiunte al libro di Daniele ("il cantico dei tre giovani", "Susanna e i vecchi", "Bel e il dragone"); i libri 1 Maccabei e 2 Maccabei.

 

 

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