Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

L’AMORE AMARO DI DIO

RR-5-9-14-h.8,15 -(Livello 3 su 5)

 

 

 

Quale enorme differenza tra il capire in modo razionale ed il “sentire” il “fare nostra” la profonda verità di un insegnamento che viene da Dio!

 

Che l’Eterno abbia voluto e voglia salvare l’uomo nonostante l’uomo non lo meriti è abbastanza chiaro, possiamo arrivare a capirlo razionalmente. Non a caso abbiamo parlato tanto della salvezza per grazia e non per opere, e sappiamo che non esiste nemmeno un uomo giusto:

 

9 Che dunque? Abbiamo noi qualche superiorità? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato, 10 come sta scritto: «Non c'è alcun giusto, neppure uno. 11 Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. 12 Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno. 13 La loro gola è un sepolcro aperto, con le loro lingue hanno tramato inganni, c'è un veleno di aspidi sotto le loro labbra; 14 la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza; 15 i loro piedi sono veloci per spandere il sangue; 16 sulle loro viec'è rovina e calamità, 17 e non hanno conosciuto la via della pace; 18 non c'è il timore di Dio davanti ai loro occhi». (Rom 3:9-18)

 

Tuttavia sentire questo concetto nel cuore è un’altra cosa. Sconvolge. Più volte Dio Padre lascia trapelare il suo amore per noi misto a tristezza. In Isaia per esempio vi sono molte aperture del “carattere” del Padre, del Suo amore per noi e del Suo dispiacere per come noi lo ripagavamo e continuiamo a ripagarlo.

 

Le continue letture e meditazioni dei pensieri di Dio (1) alla fine ti avvicinano a Dio, o forse Lui si lascia avvicinare, o magari Lui penetra di più nei tuoi sentimenti… tante cose non le so e non è importante saperlo come avvengono,  fatto sta che a volte ci sono momenti in cui tutte le piccole riflessioni vengono a comporsi in un insieme preciso, un flash sottile penetrante ed incredibilmente chiaro che è come se ti illuminasse nella notte facendoti trasalire.

Tutto ciò che avevi capito con le parole, con la mente, con la dedizione, all’improvviso acquista profondità e vita. E’ come una porta che si apre all’improvviso e vedi davanti a te la realtà “vera”, quella che la mente da sola non può vedere.

 

Quando Dio rivela il Suo pensiero amorevole verso di noi non è tutta felicità. Nell’amore di Dio ci sono tante ferite, c’è tanto dolore misto ad una passione tenera per chi non sa ancora alzare lo sguardo verso di Lui.

 

La cosa che mi ha sconvolto è la percezione di due “verità di fede”:

 

La prima è che siamo una umanità incapace di riconoscere ed amare Dio. Siamo creature inaffidabili, che dimenticano i patti gli impegni le promesse i matrimoni i princìpi.. la nostra parola non vale niente. Siamo un popolo di adulteri, ribelli, ipocriti, idolatri.. gente superba e cocciuta nella sua stupidità, gente perduta nei deserti che non merita niente. Rendersi conto di questo è terribile. Sentire la nullità la povertà delle nostre menti orgogliose che pensano di poter vivere senza Dio è come vedere il buio senza fine di un inferno senza più il tempo e lo spazio. Il peccato della generazione umana perversa. Una cosa che ti schiaccia perché non ci vorremo riconoscere in questo stato devastato ed empio che siamo.

 

La seconda è la percezione di Dio che pur vedendoci come siamo diventati, mantiene comunque la Sua parola d'amore ed è fedele al Suo impegno nel volerci salvare. E' un Essere stabile che seppure con grande dolore, non cambia nei sentimenti di bene, che mantiene il patto di fedeltà con Abramo con Mosè con ognuno di noi, se noi lo accettiamo ancora.

 

Ma non so se ne sono felice, non gioisco di me, di come sono. Di come siamo. Quanto costa a Dio amarci! Penso alla Sua prima venuta  in Gesù Cristo, come l’agnello offerto in un mondo  cattivo che non lo seppe riconoscere. Noi in Cristo abbiamo rigettato il Dio che ci ha creato e che continua ad amarci. Continua ad amarci! E’ questo che mi colpisce! Dio che nonostante il nostro modo di essere contro di Lui, continua ad amarci!

 

Penso alla moglie di Osea che viene accolta di nuovo nonostante le sue prostituzioni. E’ così l’uomo, il popolo di Dio! Gente che tradisce che abbandona il Signore senza rendersi conto della sua stupidità.

 

E davanti a questo caparbio nulla che siamo, che manifesta disprezzo verso chi lo ama, cosa fa il Signore? Ci perdona dalla croce perché “non sanno quello che fanno”.

 

Quanti anni sono passati dalla mia prima conversione! E quanto ancora non ho capito, o Dio, il tuo infinito immeritato amore! 

Ogni volta che ti riveli, o Signore, io mi vergogno di me, a finiscono le mie parole in un pianto silenzioso.

 

Grazie del tuo amore che non merito; grazie se, nonostante tutto, lascerai dell’uomo una piccola parte fuori dalla perdizione eterna e salverai quella piccola parte portandola nella Tua casa, come una sposa che ti ha tradito e che tu hai accolto ancora.

Sia lode a te o Dio per la tua grazia in Cristo Gesù, che mi sorprende ogni giorno e mi umilia. Grazie perché incredibilmente tu credi ancora nella nostra parola, la parola dell’uomo che tanto ti ha offeso.

Perdonami, non voglio altri che Te, mio unico Dio!

 

 

 

 

 

 

 

 NOTE

(1)Tra cui gli ultimi: PERCHE' IL DESERTO E' ASSOCIATO ALLA LIBERAZIONE DEL POPOLO DI DIO? (breve riflessione biblica intorno a Ezechiele 10); COME SARANNO I PENSIERI DI DIO? (rubrica pensierini)

 

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