Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA NOSTRA MALEDUCAZIONE E’ UN PUNTO DI PARTENZA PER TORNARE A DIO

di Renzo Ronca - 2-6-14-h.11-(Livello 1 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

Ero con mia moglie in una cittadina di mare piuttosto ben organizzata per il turismo: c’era una bella pista ciclabile con frecce ed indicazioni chiare per i due sensi di scorrimento, un marciapiedi molto ampio e ben tenuto tra la strada e il mare dove le cabine si aprivano su file ordinate di ombrelloni colorati… La strada dove passavano le macchine era ampia ed a senso unico, con parcheggi ben visibili; bar, gelaterie, pizzerie… Sembrava tutto perfetto, ma non era così: la gente non aveva la minima idea di come si dovesse usare tutto questo: ciclisti maleducati scorrevano dove erano le automobili andando contromano e bestemmiando per non so quale squadra di calcio; nella pista ciclabile c’era uno che correva a piedi proprio in mezzo; più avanti sempre nella stessa pista una signora handicappata con la sua carrozzina elettrica ed anche una coppia su una bici tipo sidecar che senza curarsi degli altri impediva il passaggio sia alla carrozzina che al corridore..  altri ragazzi in bici sfrecciavano sul marciapiedi dove a volte si metteva per traverso anche qualche vettura…

 

Ho avuto proprio l’impressione di due realtà contrapposte: da una parte l’intenzione di chi ha costruito quell’ambiente (una buona intenzione dove tutto era al suo  posto e funzionante) e dall’altra parte noi, la gente, del tutto impreparata ad usarla. Nessuno di quelli che passavano (i ciclisti maleducati, la donna sulla carrozzina, il corridore a piedi..) aveva la più pallida idea di come ci si dovesse comportare nel rispetto degli altri! Ognuno faceva quello che più gli sembrava conveniente per se stesso.  I segnali stradali, la pista ciclabile, la stessa esistenza degli altri, sembrava a quelle persone un fatto collaterale quasi invisibile, di nessuna importanza.

 

Si potrà obiettare che questo era un episodio casuale, ma purtroppo, almeno qui al centro Italia, dove vivo, è quasi la normalità. Prendiamo i ciclisti (io stesso sono andato in bici per diverso tempo), ebbene c’è sempre stata una certa tolleranza per loro, però oggi questa nostra tolleranza è diventata per loro prepotenza e pericolo sociale; e nemmeno le guardie che dovrebbero controllare le strade fanno qualcosa. Non so come è nelle città, ma dove vivo io è praticamente impossibile nei fine settimana uscire in macchina senza rischiare di investire qualche ciclista che insiste a rimanere in mezzo alla strada chiacchierando bellamente. Spesso sono gruppetti di affiancati a due a tre o quattro per volta che ti trovi improvvisamente dietro le curve o persino sulle autostrade! Se suoni per farli scansare ti prendono a parolacce e si mettono a litigare, non si rendono conto di quanto rischiano la vita e di quanto sono in torto: le bicicletta da corsa per esempio o quelle da cross, non hanno i fari e non dovrebbero girare quando è sera, invece ti trovi sempre qualche pazzo che la sera tardi del sabato pedala vicino alla cunetta! Ma non c’era una legge? (le regole ci sarebbero…http://www.novara.aci.it/spip.php?article749 )

 

Il problema dell’educazione è che questa si basa su delle regole che dovrebbero essere accettate da tutti, mentre molti di noi non solo non accettiamo queste regole, ma nemmeno le conoscono, oppure se ne buggerano altamente. Quando ero piccolo i segnali stradali si insegnava nelle scuole e anche il senso civico si insegnava. Adesso non si insegna più nulla ma tutti si sentono maestri; ognuno fa come gli pare e chiama libertà questa prepotenza.

 

Io ho fatto degli esempi di ciclisti maleducati ma la cosa è molto più seria ed investe il degrado generazionale del nostro paese. Le regole ci sarebbero ma se nessuno le fa rispettare, se non le insegna ai bambini o le ricorda ai ragazzi o le fa rispettare ai giovani, di che ci lamentiamo poi se tutto è allo sbando?

 

La serietà dell’argomento investe la morale ed il mondo occidentale non ha morale. Le regole principali che seguiamo sono quelle del successo, la lotta per emergere, per ottenere, per possedere, per mostrare agli altri quanto vali… Potere, denaro, sesso.. ma che te lo dico a fare?

Fu in situazioni confuse come quelle che viviamo oggi che Dio ci diede una legge.

Quella legge, spiegata e completata poi da Gesù, dovrebbe essere la base della nostra morale.

 

Non me la prendo con i ciclisti maleducati o con la gente che non sa usare le piste ciclabili e tanto meno le strade pubbliche, non me la prendo nemmeno con le guardie in divisa che fanno la scorta ai politici corrotti e poi sono assenti quando si tratta di noi! No, io me la prendo con chi è depositario di questa morale e non si interessa di insegnarla: padri di famiglia che danno cattivo esempio, pastori e preti che dicono che il Vecchio Testamento è inutile e non serve più… Me la prendo con i responsabili davanti a Dio, persino con quegli Ebrei dottori delle Scritture che Dio ha eletto ma che non si interessano che di se stessi. E se chiedi loro una informazione religiosa ti rispondono pure male!

 

Tuttavia, nonostante gli uomini, la morale sana del mondo sano nasce dai comandamenti di Dio, senza di essi non ci sarebbe più distinzione tra bene e male. Occorre dunque ripartire da lì.

 

Quando, dopo il rapimento dei credenti, il Signore tornerà nel millennio instaurerà un governo forte e il rimanente giudaico che Lo avrà riconosciuto come Messia assieme a pochi altri eletti che Dio sceglierà, sarà incaricato di insegnare come avvicinarsi all’Eterno.

 

In previsione di questo, noi che siamo maleducati e stiamo perdendo il senso del bene e del male, torniamo a studiare i comandamenti di Mosè con la grazia del Signore Gesù per mezzo della sapienza dello Spirito Santo. Poi, mentre lo facciamo, trasmettiamolo ai nostri figli.

 

Se ci vorranno ascoltare.

 

 

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