Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

COME SI SVOLGE LA SCUOLA DEL SIGNORE?  PERCHE’ TANTE PROVE NELLA VITA?

Obiettivi - Salvezza - Distacco - Allenamento -Esempio del freddo - Esempio "scuola del dolore" degli apostoli - Depressione - Correlazioni

 di Renzo Ronca - 18-2-14-h.16- (Livello 3 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

Ogni scuola è finalizzata ad un obiettivo ed è in base a questo che si stabilisce la sua durata e il grado di difficoltà. Per esempio se l’obiettivo è saper leggere e scrivere occorrerà un tempo relativamente breve; se l’obiettivo è fare il marinaio occorrerà un tempo più lungo: sarà necessario superare certe difficoltà come il mal di mare, imparare a nuotare, sapersi orizzontare, saper tenere i timone, ecc.

 

Il primo obiettivo del credente cristiano è “la salvezza”, ottenere cioè la vita eterna sulla base della promessa di Dio, spiegata da Gesù, ampliata dallo Spirito Santo.

 

Per questo obiettivo non occorre altro che la fede in Cristo Gesù. Chiunque può essere salvato. La “scuola del Signore” in questo caso è relativamente facile, davvero alla portata di tutti: si tratta solo di correggere una inclinazione mentale arrivando alla scelta di credere o non credere “affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna” (Giov 3:15)

 

Ma una volta che uno per fede ha raggiunto questo obiettivo cosa fa? Vive come uno che è “arrivato” o compaiono altri obiettivi?

 

Quando una persona “realizza in se stessa il Cristo”, non è più la stessa persona. Non può ristagnare in se stessa. La sua anima si espande o tende a farlo.

 

Vi sono allora due fenomeni inversamente proporzionali: tanto più diamo allo spirito nostro questa possibilità di crescere (santificazione)  tanto più il nostro essere carnale si sentirà ristretto, “mortificato”.

 

Quando TUTTO l’essere nostro sarà assorbito dalla nuova nascita in Cristo, allora saremo completamente spirituali e non più carnali.

 

Dal materialismo alla santificazione ci sono moltissimi gradi, fasi, passaggi. Si frequenta come una scuola particolare in cui l’Insegnante è lo Spirito Santo che agisce in infiniti modi nel nome di Gesù e del Padre.

 

Questa scuola di Gesù è differenziata per ognuno di noi sulla base di ciò che è e ciò che farà.

 

Quando Dio ha concepito te, ti ha pensato con certi talenti sviluppabili; a lei certi altri talenti, a me altri ancora. 

Lo Spirito Santo, attraverso i suoi “pungoli”, cercherà di sollecitarti in un cammino cristiano (discepolato) rapportato alle tue potenzialità al fine di dare e di essere il meglio possibile. Il meglio in assoluto è la perfezione. La perfezione per un uomo è corrispondere pienamente al motivo per cui è stato creato.

 

Ma le potenzialità non bastano, come abbiamo visto dal “giovane ricco” (Mar 10:21); occorre una volontà nostra per seguire Gesù; volontà per ottenere un “bene superiore” spirituale, che spesso non coincide con il “bene inferiore” carnale.  Abbiamo visto prima infatti che queste due grandezze sono inversamente proporzionali. Ed ecco che rinunciare alle ricchezze materiali o alla “ricchezza di se stessi”, all’inizio ci appare (appare al nostro “io” alla nostra persona del mondo)  come una perdita più che una conquista.

 

Tuttavia, per chi la vuole seguire, la scuola di Gesù ci conduce in questo un progressivo distacco da ciò che ci appare fisicamente come fin troppo comodo, sicuro, piacevole.

 

Uno si può chiedere: ma perché mi devo distaccare da ciò che mi offre questo mondo, che è così piacevole?

 

Nel nostro parlare volutamente schematico proviamo a dare una risposta brutalmente semplice: questo mondo così com’è (senza Dio) sarà distrutto, per cui se non vuoi essere distrutto pure tu, devi imparare a farne a meno. Il mondo come lo  vediamo adesso non ci sarà più. Per una serie di motivi complessi, quello che ci appare desiderabile sulla terra non è sempre conveniente, anzi spesso è un imbrigliamento della nostra anima, nata per le altezze e costretta nelle pianure impantanate. Il distacco dal mondo, in questa prospettiva, è un avvicinamento al cielo. Se lo Spirito Santo ci pungola sempre più a realizzare questo distacco è perché il mondo sta andando sempre più giù e non è lontano il momento in cui si autodistruggerà.  Se noi siamo uniti ad esso saremo distrutti. E’ per il bene della nostra vita dunque il distacco.

 

In questo modo abbiamo introdotto anche un’altra componente della scuola di Gesù: l’allenamento alla sofferenza. Parliamone.

 

Le sofferenze cristiane, le prove che permette il Signore nella nostra vita non vanno mai viste in senso lineare diretto, ma andrebbero inquadrate in una prospettiva passata. Voglio dire che si capiscono dopo,  non prima.

 

Facciamo un esempio generico: supponiamo di abitare in una casa isolata di un territorio lontanissimo, in una zona di montagna, noi e i nostri figli. Immaginiamo che gli esperti ci abbiano annunciato l’arrivo di un inverno fuori dalla norma, di un freddo come non c’è mai stato prima, con temperature e venti gelati che potrebbero mettere a rischio la vita di tutti noi. La cosa più logica sarebbe andarcene al più presto, ma mettiamo che i soccorsi siano impegnati e non possano garantire il loro arrivo in tempo, cosa potremmo fare se non prepararci al peggio? E come ci prepareremmo? A parte i vestiti pesanti, il cibo, la casa adeguata, uno dei modi per esempio potrebbe essere quello di allenarci al freddo in modo graduale. I primi esploratori del Polo nord entravano in celle gelate per dei tempi sempre maggiori in modo da abituare il loro corpo alle temperature gelide. Certamente immaginate i bambini di fronte a questo odioso allenamento! Non potendo capire bene il motivo di questo regolare allenamento al freddo si rifiuteranno di uscire dal calduccio delle loro comodità. Il genitore li forzerà e sarà persino odiato dai figli più piccoli, ma secondo voi li costringerà per sadismo o per salvare loro la vita?

Ecco il senso di certe prove della vita. Il Padre ci allena, ci educa mettendoci pian piano in grado di superare le difficoltà che incontreremo.

 

Facciamo un esempio biblico: Gli apostoli avevano un compito arduo: “andare come agnelli in mezzo ai lupi”, diffondere cioè gli insegnamenti di Gesù a quello stesso popolo che lo aveva crocefisso, come disse un Pietro diventato più maturo e forte: “Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che quel Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Cristo” (Atti 2:36; 4:8-12)

 

Si potrà obiettare che gli apostoli erano forti perché resi invincibili dallo Spirito Santo, ma chi pensa così ha dello Spirito di Dio un’idea riduttiva e magica, come la ebbe Simon  Mago (Atti 8:19) che credeva di ricavare dallo Spirito Santo una potenza tipo “super-poteri” (come certi fantasiosi personaggi di film americani).

 

In realtà lo Spirito Santo faceva passare gli apostoli in un percorso graduale di maturità e resistenza; ecco come si esprime il Prof. E. Bosio nel Commentario esegetico-pratico sui Fatti degli Apostoli (l’evidenziazione in grassetto è nostra):

“Gli Apostoli erano andati al tempio per pregare Atti 3:1, ed eccoli che si trovano in prigione Atti 4:3. Così il Signore educa i suoi alla scuola del dolore; non a sbalzi; non per via di spaventevoli sorprese; gradualmente; qui, la prigione; poi, le minacce Atti 4:17,21; poi, di nuovo il carcere Atti 5:18; poi, i colpi di verga Atti 5:40; e questi eroi così educati a non temere il carcere, né le minacce, né i colpi, saranno pronti, se occorra, a subire il martirio per amore di Colui nel quale hanno creduto”.

 

Questo significa che noi pure dobbiamo essere pronti alla morte e frequentare la “scuola del dolore”?

 

La risposta non è semplice come si può pensare in un primo momento.

A parte che ancora oggi in certe nazioni i cristiani vengono perseguitati ed uccisi, tuttavia –soprattutto per noi occidentali- esistono molte forme di persecuzioni e di attacchi pericolosi da parte delle forze del male.  Parlo per esempio dell’aumento dei casi di depressione, che purtroppo diventerà la seconda causa di mortalità (1).

I cristiani non sono immuni da questa malattia che ha varie cause. E’ anche in previsione di questo che lo Spirito Santo ci guida e ci istruisce.

 

Ala luce di quanto detto, noi che siamo cristiani, non rifiutiamo dunque le prove che il Signore ci manda. Non sappiamo cosa ci riserverà il prossimo futuro, ma sappiamo di essere vicini agli ultimi tempi e che questi tempi non sono buoni. Occorre fede, speranza amore, forza, determinazione, resistenza e solo il Signore sa come prepararci.

Egli lo sta già facendo in effetti e non solo per noi stessi singolarmente, ma anche perché alcuni potrebbero essere chiamati ad essere un appoggio ed un esempio di stabilità per  molti altri, più deboli.

 

 

 

 

(1) Depressione anno 2020: Sarà la seconda causa di malattia in tutto il mondo, Italia compresa, secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. […] al primo posto ci saranno le malattie cardiovascolari, al secondo tutte quelle provocate dalla depressione. (http://www.italiasalute.it/7762/La-Depressione-%C3%A8-in-aumento.html)

 

 

CORRELAZIONI

LE PROVE NELLA FEDE

LA SOFFERENZA COME PROVA CHE DIO PERMETTE

SOLO DIO PUO' DARE SPERANZA ANCHE NELLE AFFLIZIONI

il deserto come disciplina e quello come prova

 

 

 

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