Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

PREGARE PER LA PACE NEL MONDO?  UNA PREGHIERA GENERICA CHE FORSE ANDREBBE SPIEGATA MEGLIO

 

di Renzo Ronca - 26-12-13-h.12,15-(Livello 2 su 5)  

 

 

 

 

 

 

 

Pregare per la pace nel mondo è bello vero? Lo fanno i preti, i pastori, i papi, i capi di stato e persino le miss quando diventano reginette…  Non dico che sia ingiusto ma il fatto è che la Bibbia non dice che sarà proprio così; non dice che ci sarà questa pace nel mondo come ingenuamente vorremmo. Al contrario le Scritture bibliche dicono di prepararci ad avvenimenti sempre più difficili.

Non so come intendete voi questa preparazione, ma io nella mia ignoranza penso che se i responsabili  preparano i credenti a credere che la pace nel mondo sia un fatto possibile e prossimo, come se non esistessero le profezie bibliche, ecco che quando invece verranno le difficoltà, le persone resteranno sorprese ed impaurite; e magari se la prenderanno proprio con Dio, perché “non ha esaudito” le loro "giustissime" preghiere!  Inoltre se le profezie dicono una cosa e noi che crediamo in esse preghiamo affinché questa cosa non si realizzi (quindi tecnicamente preghiamo per il contrario di questa cosa profetizzata),  non rischiamo di trovarci in contraddizione con lo Spirito di Dio?

Forse allora le intenzioni (magari buonissime) di chi fa questa preghiera in modo tanto superficiale e generico, se davvero è in buona fede e non lo fa per calcolo mediatico, andrebbero spiegate meglio, non vi pare?

Infatti nasce qualche sospetto su questi predicatori, perché pregare per la pace del mondo può essere una astuta banalità che fa riscuotere molti consensi (chi non sarebbe d'accordo?) ; soprattutto se lo si fa il giorno di Natale con l’uso dei mass media.

Tuttavia noi che non dobbiamo riscuotere consensi dagli uomini ma solo da Dio, cerchiamo di essere più attinenti possibile alla Bibbia.

 

Il mondo oggi (ricordiamolo, come ha detto Gesù il mondo ha come principe Satana –Giov.14:30), da un punto di vista biblico non conosce la pace, non sa nemmeno cosa sia, non sarà mai in pace.  "Pace nel mondo" è solo una parola che usano le persone di potere per tranquillizzare il popolo.

La tendenza del mondo  è quella di parlare sempre più di pace e sicurezza mentre pace e sicurezza svaniranno sempre più, fino a scomparire del tutto quando tornerà il Signore:

1 Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva, 2 poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 3 Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto. 4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno vi sorprenda come un ladro. (1Tessalonicesi 5)

 

Il concetto di pace cristiana allora non è la generica pace del mondo!

Le chiese lo sanno bene e dovrebbero spiegarlo meglio ai credenti!

 

In primo luogo vediamo sempre colui che ci sta predicando chi o cosa rappresenta!

Il credente non deve essere instradato da un gruppo politicizzato (anche se si fa chiamare “chiesa”) ma può essere aiutato da cristiani che seguono le orme di Cristo nei fatti, non a chiacchiere. Cristo ha rifiutato gerarchie di potere e ricchezza e anche chi lo vuole seguire deve assomigliarGli. A chi voleva seguirlo infatti disse  «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo» (Matt 8:20)

 

In secondo luogo chi parla in nome di Gesù allora faccia le opere di Gesù, cioè non porti le anime a se stesso o alla sua specifica chiesa, rifiuti il potere temporale, e“rimpiccolendo” se stesso porti le anime a Dio Padre (non a sante donne morte o santi uomini morti o ad angeli del cielo):

 

5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. (Filipp. 2:5-8)

 

In terzo luogo, se qualcuno parla in nome di Gesù e quindi di Dio,  avvicinerà dunque i credenti alla Scrittura, alla Parola di Dio. Solo in questo modo sarà sicuro di essere in comunione col Padre, Figlio e Spirito Santo:

 

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che udite non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25 Vi ho detto queste cose, mentre ero con voi; 26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto. (Giov 14:23-26)

 

E purtroppo ci sono tantissime brave persone convinte che la propria chiesa parli come parla la Bibbia mentre potrebbe non essere vero. L’unico modo per sapere se dice il vero oppure no è fare letteralmente come dice Gesù “osservare la mia Parola”. Ora la parola di Gesù è scritta. Non vi fidate di tutti quelli che ne parlano. Andate a leggerla DIRETTAMENTE per vedere se è vero che le cose stanno proprio in quel modo. Fate come i credenti di Berea che “ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così” (Atti 17:11)

 

 

In quarto luogo porterà i credenti a meditare di più sul concetto di pace cristiana, differendola continuamente da quella mondana:

 

27 Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi. (Giov. 14:27)

 

Appena risorto il Signore più volte parla di questa pace (Giov 20:19) a persone impaurite e sole.  

La pace di Cristo è una modalità ottenibile del credente quando è rinnovato dallo Spirito Santo. Uno stato di forza e di quiete uniti, che mette le anime in condizione di testimoniare il Signore nonostante le avversità del mondo.

 

Tra la pace che ci dona Cristo e la pace nel mondo non c’è alcuna attinenza. Allora invece di usare slogan natalizi davanti alle telecamere, le chiese ed i pastori farebbero bene a preparare gli animi ai contrasti ai conflitti interiori ed esteriori che il mondo porta e porterà sempre più, fino al ritorno del Signore.

 

La pace di Gesù è un continuo processo di arricchimento interiore che stabilizza e permette l’amore.

Tra Parola di Dio e il nostro cuore si stabilisce una sempre più perfetta armonia, per cui non si prega affinché non avvenga la maturazione dei tempi messianici sulla terra, ma si prega affinché le anime (esse si, sempre più mature nella grazia) vengano salvate, rasserenate, rafforzate; e siano esse stesse di edificazione per il prossimo davanti a quanto il mondo inevitabilmente porterà.

 

 

 

 

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