Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

"ONORO QUELLI CHE MI ONORANO" - SUGGERIMENTI PER LA  RIFLESSIONE

Sintesi della riunione dell’associazione “Piccola Iniziativa Cristiana” del 24-1-09

 

 

 

1Samuele 2:30 Perciò così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre avrebbero sempre camminato davanti a me; ma ora l'Eterno dice: Lungi da me tal cosa; poiché io onoro quelli che mi onorano ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati.

 

 

Il Signore oggi ci spinge verso un attento riesame della nostra posizione verso di Lui come individui e come responsabili di famiglie o di comunità. Lo onoriamo davvero? E come?

 

Dio stabilisce ed attua sempre  progetti di bene, e con l’uomo in particolare stabilisce un patto e lo porta a compimento; noi possiamo essere nel suo progetto di vita, ma il restarci o meno dipende dalla nostra coerenza al patto.

Un patto viene sottoscritto da due parti. Se una delle due non lo mantiene, l’altra è libera di ritenersi a sua volta sciolta da ogni vincolo. Vediamo nei versetti di oggi, di 1 Samuele, come la promessa fatta inizialmente ad Eli, venne poi rotta da parte di Dio perché Eli era stato troppo debole coi suoi figli corrotti che avevano disonorato il Tempio.

Avere lo Spirito di Dio non significa averlo per sempre, automaticamente. Lo Spirito di Dio si può contristare[1] e si può spegnere[2].

Dio ci onora per primo venendo Lui da noi, come uomo, in Cristo.

Egli non ha fondato una “religione” con l’uomo (solo regole da seguire) ma ha instaurato una “relazione”, ovvero un rapporto di fiducia e di stima reciproca bastato su un patto.

Egli per primo ci ha amati[3] e per primo ci ha onorati donandoci lo Spirito Santo, che entra nel nostro corpo-tempio. Pensate all’onore e alla gloria della nostra “casa-corpo-tempio” che può ospitare il Signore!!

 

Oggi dobbiamo chiederci se siamo deboli come Eli o se siamo ipocriti come gli scribi e i sacerdoti al tempo di Gesù.

 

Ipocriti si diventa anche con la vuota tradizione.[4]

Seguire la vuota tradizione soffoca lo Spirito e ripropone l’eccessivo interesse verso le opere.

L’istituzione (chiesa tal dei tali) che favorisce e regola le tradizioni, viene idealizzata e fornisce un motivo di comoda sicurezza.

L’eccessiva sicurezza in noi stessi, nelle opere, nelle istituzioni, indurisce il nostro cuore, che non sente più fluire libero dello Spirito trasformante. Ci si sente “arrivati”; non c’è più bisogno di fare altro; non ci si mette più in discussione; non si è più in grado di riconoscere Gesù (Nicodemo fu una eccezione ed un esempio: viveva in un certo modo, ma la sua umiltà ed onestà gli permise di mettersi in discussione e di porre il suo cuore davanti a Gesù, il quale si relazionò con lui e gli rivelò la vera rinascita).

La durezza del cuore comporta il sentirsi gli unici giusti e il dare il giudizio contro il fratello.

La durezza, il giudizio contro gli altri portano facilmente all’orgoglio ed alla superbia.

Tutto questo disonora e disprezza Dio ed il sangue versato di Gesù.

Rattristiamo il nostro Signore e gli procuriamo tanta amarezza; le parole di Geremia ci toccano profondamente:

 

Geremia 13:17 Ma se voi non date ascolto, io piangerò in segreto, a causa del vostro orgoglio; gli occhi miei piangeranno a dirotto, si scioglieranno in lacrime, perché il gregge del SIGNORE sarà deportato.

 

In un solo versetto tre volte il profeta accenna al suo doloroso pianto. Questo è il pianto di Dio!

 

Dove porteranno il gregge di Dio quei pastori che seguono la tradizione, che confidano in se stessi, che hanno dimenticato l’umiltà ed il coraggio della fede pura? Che fine faranno quelle povere pecore?

 

L’uomo viene spesso liberato da Dio, come furono liberati gli ebrei dal faraone, ma la sua mentalità rimane spesso quella di uno schiavo (come gli ebrei che volevano subito dopo ritornare in Egitto); perché fonda le sue convinzioni non su un rapporto con un Essere che li ama, ma sulla convenienza pratica: stabilità finanziaria, sicurezza logistica, nessun problema, ecc.  IN questo modo come potrà quest’uomo sentire i continui “input” di Gesù? Per lui saranno solo problemi da evitare; possibili motivi che mettono in pericolo la sua tranquillità e la sua comodità. Ed in questo modo egli disonorerà Dio.

Che il Signore abbia pietà di noi e ci dia un cuore molto più umile capace di umiliarsi profondamente davanti a Lui per poter sentire le sue correzioni d’amore.

 

Ma non si deve scoraggiare chi adesso ci sente in colpa. Noi tutti riconosciamo i nostri errori  ma abbiamo un Salvatore e confidiamo sempre in Lui.  Infatti se leggiamo Zaccaria, vediamo che Giosuè era accusato davanti a Dio dal diavolo[5]. Certo ci sarà stato un fondamento: Satana ci spinge a peccare, conosce tutti i nostri peccati e poi li usa per accusarci presso Dio; tuttavia il Signore cosa fa? Gli cambia il vestito sporco di peccato e gli mette abiti pulitissimi. Questo farà anche con noi se ci umilieremo, se resteremo a Lui fedeli. E’ un patto vero lode a Dio! ma dipende anche da noi il saperlo mantenere; infatti così dice a Giosuè, sommo sacerdote:

Zaccaria 3:7 «Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa, custodirai i miei cortili e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me.

Se tu cammini..” Se noi camminiamo. Se noi seguiamo gli insegnamenti. Il patto di fedeltà con Dio, la sua gratuita salvezza, la Grazia, è tutto condizionato dalla nostra coerenza, dalla nostra umiltà e fedeltà.

Che il Signore ci aiuti ad onorare Dio in continuazione, avendo anche il coraggio, quando occorre, di andare contro chi lo disonora fossero persino i nostri figli come successe ad Eli, o fossero anche i nostri fratelli di fede o fossimo noi stessi. Che il Signore ci aiuti in questo terribile discernimento che metterà allo scoperto la verità le nostre pochezze ma anche l’ingannatore stesso; Che il Signore ci faccia agire sempre con profonda umiltà come l’angelo che non disse “io ti sgrido” assumendosi un potere personale, ma invece “ti sgridi il Signore” lasciando a Dio la potenza, l’onore e la gloria di ogni salvezza.

 

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[1] Efesini 4:30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione.

[2] 1Tessalonicesi 5:19 Non spegnete lo Spirito.

[3] 1Giovanni 4:19 Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo.

[4] (Marco 7:5-10)  5 I farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?»

6 E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com'è scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". 8 Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini». 9 Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!

 

[5] Zaccaria 3:1 Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all'angelo del SIGNORE, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo.

 

 

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