Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA PUREZZA DELL'ANIMA COME NORMALE STATO DI GRAZIA

di Renzo Ronca - 21-7-13- h.9,30 - (Livello 5 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La ricerca della purezza, ovvero di Dio (unico Essere che non si è mai corrotto), è insita nella radice spirituale dell’uomo. E’ una tendenza che tutti sentono. Meditandoci sopra si può capire che è l'attrazione dell'eternità a cui tutti tendiamo, è il nostro "essere" ambito: il fluire della creatività perenne da Dio in noi e da noi nel creato e dal creato a Dio.

 

Il problema non sta in questa tendenza, ma nell’uso carnale, non illuminato, mondano, limitato, che ne fa l’uomo.

 

E’ insopprimibile il desiderio di Dio in ogni anima, solo che non lo sa che sta cercando Dio. L’anima si affanna, è irrequieta, è cieca, e nella sua insoddisfazione è attratta da tutto ciò che le dà una parvenza d’amore. 

 

Nei casi più banali cerca il piacere dei sensi; nei casi leggermente più sofisticati sconfina nella ricerca della “pietra filosofale” con i suoi derivati (esoterismo, mistero, spiritismo, sètte, divinazione, ecc) oppure nel razzismo politico. 

 

L’ingannatore ha buon gioco di questa tendenza delle anime alla ricerca del Padre celeste: mette loro una benda sugli occhi e li attrae ora di qua ora di là con profumi, suoni, stimoli…

Detto più brutalmente pensate ad Erode e a Giovanni Battista: basta tagliare la testa della coscienza e il corpo “libero” da ogni freno inibitorio si muove in maniera scomposta in tutte le direzioni, senza più coordinazione, cercando solo il piacere fisico più vicino; o i suggerimenti ingannevoli per ottenerlo.

Il corpo non perde lo stimolo della ricerca del suo bene della sua felicità, perché questa pulsione era già stata data come un comando e risiede in lui come un “programma” nel DNA, tuttavia dopo la manipolazione, non essendo guidata verso Dio, sbatte a destra e sinistra in forme istintive degenerate, come appunto un corpo senza testa.

 

La coscienza è una delicata e sublime elaborazione del rapporto tra lo spirito nostro e quello di Dio. Se soffochiamo lo Spirito di Dio la coscienza diventa solo soddisfacimento del proprio piacere. Il “Bene Comune” diventa il “Piacere Personale”: il Dio dell’universo diventa il mio ego.

 

Come fare allora per tornare “uomini veri”? Semplice: riallacciare (o verificare se siamo ancora allacciati) i nostri dolci legami d’amore verso Dio. Se lo siamo, allora il nostro aspirare a Lui è una continua e benefica crescita che ci appaga, che ci fa sentire pieni soddisfatti sereni equilibrati. Se invece abbiamo dentro desideri contorti verso il possesso di cose o persone allora c’è qualcosa che non va. Ma niente paura! La nostra coscienza funziona come un “antivirus” naturale: basta rivolgere di nuovo il pensiero a Dio ed ecco che riceviamo di nuovo tutti gli input necessari per alimentare la mente ed il cuore.

Il cibo della mente e del cuore, essendo noi creature terrene che anelano più o meno consapevolmente a Dio, è ogni “sostanza” che abbia dentro l’essenza di Dio stesso: per esempio quella che viene chiamata “Parola di Dio” e che comunemente si identifica con la Bibbia.

 

Anche se la cosa non è così meccanica e letterale (spero che potremo approfondire in seguito il significato della “Parola di Dio”)  di sicuro il leggere e meditare in modo rispettoso e serio gli insegnamenti che si trovano nella Bibbia, permette alla nostra intelligenza ed al nostro desiderio spirituale di Purezza, di elaborare dei contenuti preziosi e di “farli nostri” come un vero cibo per crescere spiritualmente.

 

Chi mette i suoi pensieri in questo tipo di ricerca, cioè la Purezza che si identifica in Dio e nelle Sue espressioni, ecco che scopre di essere anche lui in Dio.

 

Questo punto è molto profondo e di grande significato; da ponderare bene.

 

Essere in Dio significa essere puri nelle aspirazioni e nel fare.

 

Significa ricevere e riversare lo Spirito di Dio come acqua di fonte. così come è scritto " Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».(Giovanni 7:38)

 

Per questo dice anche “tutto è puro per i puri” (Tito 1:15).

 

Chi vive questo stato di “allineamento” della propria volontà con quella di Dio è in “comunione” con Lui e con tutto il creato e i suoi abitanti. Qualunque cosa faccia dica o pensi è nella purezza della creazione, delle aspettative di Dio. Ciò che sorgerà come desiderio nella mente di chi è puro sarà buono. Il peccato non potrà entrare in lui se è in sintonia con il Signore.

 

Cerchiamo dunque questo stato di grazia immergendoci sempre più nella fede pura in Dio.

 

Rivolgiamoci a Lui, Lui solo, senza mischiarlo con altre devozioni.

 

Meditiamo almeno una volta al giorno la Sua Parola tratta dalla Bibbia intera (Vecchio e Nuovo Testamento) e chiediamoGli incessantemente la sapienza necessaria per poterla assorbire e restare in essa.

 

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