Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LO SPIRITO SANTO – APPROFONDIMENTI SINTETICI – 4

Da Ezechiele e Gioele a Giovanni e Luca – Lo Spirito Santo nel vangelo di Giovanni – Azione nel mondo.

a cura di Renzo Ronca - 27-6-13-h.17 - (Livello 2 su 5)

 

 

 

[Andrea Pozzo 1642-1709
Pentimento di San Pietro]

 

 

 

 

(segue)

Da come abbiamo visto La linea di Gioele e quella di Ezechiele mostrano due aspetti diversi dello Spirito Santo: Ezechiele mette in evidenza il cambiamento interiore, il cuore che poi modifica la personalità; Gioele invece mette in evidenza i carismi, la potenza dello Spirito Santo coi suoi doni.

 

Nel Nuovo Testamento queste due linee vengono riprese dagli apostoli Giovanni (linea di Ezechiele – cambiamento interiore) e Luca (quella di Gioele – i carismi).

 

LO SPIRITO SANTO NEL VANGELO DI GIOVANNI

 

L’apostolo Giovanni era un uomo dotato di una mente particolarmente acuta e penetrante. Era anche un buon teologo e come risulta dai Vangeli ricevette l’insegnamento di Gesù nella sua pienezza; insegnamento che poi lo Spirito Santo amplificherà nella Pentecoste. I suoi scritti sono dunque il risultato di tre fattori diversi:

a)      L’insegnamento di Gesù;

b)     L’ispirazione datagli dallo Spirito Santo;

c)      Il riflesso della sua personale esperienza.

 

Secondo Giovanni, lo Spirito Santo svolge la Sua azione prima sul mondo, poi sulla Chiesa

 

Azione sul mondo

 

Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. (Giov 16:8-11)

 

La parola “mondo”, secondo il pensiero di Giovanni,  non è il nostro pianeta, cioè il globo terrestre, ma piuttosto l’umanità in rivolta contro Dio.

 

E’ su questa realtà in rivolta (evidente, oppure covata in fondo al cuore) che Satana regna come principe (Giov 14:30) tenendo gli uomini lontani da Dio. E’ su questa umanità che vive nell’immoralità e alla continua ricerca del godimento e delle emozioni più sfrenate che l’ingannatore può esercitare tutto il suo dominio.

 

Prima della conversione anche noi, che ora crediamo, facevamo parte di questo mondo immerso nell’incredulità, ma lo Spirito Santo è venuto e ci ha convinti di peccato e ci ha fatto sentire che la giustizia di Dio esigeva da noi un cambiamento di vita. Lo Spirito ci ha fatto anche sentire che ci sarà un giudizio, una condanna per coloro che permangono nel peccato.

Che lo Spirito Santo ci abbia convinti di peccato dunque è stato un bene, un vantaggio per noi, che accettando di modificare il nostro stato, potremo passare dalla morte alla vita.

 

La parola “peccato” nel modo in cui è usata da Giovanni 16:8, non deve essere intesa nel senso di una trasgressione della legge, ma piuttosto come un atteggiamento di incredulità che rende il peccatore sordo agli appelli di Dio.

Questo rifiuto che sgorga dal più profondo del cuore, dal più profondo dell’essere, dal santuario della propria coscienza, si traduce anche in un rifiuto di riconoscere Gesù Cristo come Signore e Maestro.

 

Questo peccato è molto pesante perché consapevole e cosciente. Ritengo che questo ostinato rifiuto agli appelli amorosi e salvifici dello Spirito Santo non potrà essere perdonato nel giudizio, secondo quanto accenna Luca 12:10: “….ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.” (n.d.r.)

 

(continua)

 

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