Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 

LA BIBBIA / III

Appunti sintetici per lo studio personale non commerciabili tratti liberamente dalla lettura di “ La Bibbia – Nuove istruzioni per l’uso” di Jean Claude Verrecchia (2010 ediz. ADV)   -  a cura di Gabriella Ciampi - 12-5-13-h.9,15 - (Livello  3 su 5)

 (Papiro Chester Beatty del III sec dC – conservato a Dublino)

 

 

III/  LA BIBBIA PARLA DI NOI, DELL’UOMO E DEI FONDAMENTALI TEMI DELL’ESISTENZA UMANA

E’ veramente eccezionale come questo libro così antico, nel raccontare storie, parlare di personaggi, elencare nomi ed eventi, riesca a trattare praticamente tutte le problematiche esistenziali dell’uomo. Ma fa anche di più: dà delle risposte e ci fa conoscere come è il nostro Dio.

La Bibbia è una “biblioteca esistenziale” - dice Verrecchia - perché narrando la storia degli ebrei, tratta i grandi temi della vita, temi universali, sempre attuali in ogni epoca, che riguardano tutti, comunque la si pensi. Se andiamo a vedere bene troveremo affrontati: IL TEMA DELLE ORIGINI DELLA VITA – DEL MALE – DELLA VITA

1-     IL PROBLEMA DELL’ORIGINE DELLA VITA riguarda le grandi domande: perché il mondo è stato creato? Perché sono nato? Come è stato creato il mondo e l’uomo? Sono gli interrogativi che l’uomo si pone da sempre, da prima della Bibbia, e a cui nel corso dei secoli sono state date risposte di ogni genere, da quella più favolistica a quella più scientifica. Si trovano tanti racconti sull’origine della vita, nelle varie religioni, nei miti e filosofie antiche; spesso si ritrovano divinità e lotte, scontri da cui nasce il mondo e l’uomo, il cui scopo è essere al servizio degli dèi (si può trovare molta letteratura su queste storie di creazione).

Ad un certo punto è subentrata la scienza che all’inizio del terzo millennio ha proposto le sue teorie, tra cui quella più accreditata viene sintetizzata nelle parole “Big Bang" (1).  Eppure vediamo come pur andando avanti con le teorie scientifiche e le ricerche, non acquisiamo maggiori certezze sulle nostre origini, non sappiamo ancora perché il mondo e l’uomo è stato creato, anche se forse cominciamo a conoscere il come. La Bibbia ci offre una risposta circa il perché.

Verrecchia ci esorta a non leggere le prime pagine della Genesi come un testo scientifico in cui si descrive il modo in cui Dio ha creato l’uomo e il mondo: la funzione della Bibbia non è scientifica! Cerchiamo di vedere in sintesi le caratteristiche, gli elementi, i concetti, le risposte, che emergono dal nostro testo (in particolare tenete sottocchio i primi due capitoli della Genesi) riguardo al discorso della creazione:

·        emerge una grande semplicità e chiarezza formale nel racconto della creazione del mondo (rispetto ad altri testi antichi più complicati e intricati)

·        viene presentato un Dio unico, da solo (non varie divinità)

·        la creazione dell’uomo avviene in pace, senza alcun crimine o delitto iniziale (la storia di Abele e Caino avviene in seguito)

·        si passa da un caos iniziale ad un ordine, in modo organizzato, strutturato, con una modalità scandita nel tempo

·        Dio è il dominatore e il regolatore di tutto e di tutti gli elementi e i personaggi presenti (il mare, il fuoco, ecc)

(da qui si parla dell’uomo)

·        L’uomo – come la donna - viene creato per un preciso atto scelto e voluto da Dio, non accidentalmente o per sbaglio, un atto di amore di Dio – l’uomo non è il risultato del caso o di un incidente, ma è stato desiderato da Dio

·        L’uomo viene descritto dalla Bibbia come un essere “a immagine di Dio”, non come un sottoprodotto, metà angelo metà demone – l’uomo non è un ibrido strano tra un angelo e un diavolo, ma è ad immagine di Dio

·        L’uomo viene posto da Dio nel mondo per dominare la creazione – l’uomo ha una precisa responsabilità, un compito, rispetto al mondo in cui si trova, a ciò che accade nel mondo e sulla terra

 

2-     IL PROBLEMA DEL MALE è il nostro pensiero più frequente nella vita e con cui ci confrontiamo quotidianamente nella realtà: malattie, catastrofi, terrorismo, incidenti, l’elenco è lungo e spesso ce la prendiamo con Dio che è ingiusto, o pensiamo che ci sia un destino predeterminato, o ci disperiamo, non comprendiamo e cerchiamo un capro espiatorio. La Bibbia è piena di fatti di cronaca non diversi da quelli che accadono ai nostri giorni: persone uccise, fratricidi, furti, catastrofi…Ed anche le reazioni degli uomini non sembrano diverse dalle nostre: disperazione, pianti, smarrimento, rifiuto, incredulità, non accettazione, incomprensione, senso di impotenza…

Ma anche qui la Bibbia dà una risposta a suo modo: non ci dice da dove e perché viene il male, ma ci dice come affrontarlo!

Vediamo sinteticamente come la Bibbia affronta il problema del male:

·        Ne parla in modo molto diretto e chiaro, senza andare a cercare le circostanze attenuanti o attenuandone l’impatto (leggi per es.  2 Samuele 11)

·        Lo denuncia chiaramente (2 Sam 12)

·        Ammette e riconosce le conseguenze (2 Sm:9-10)

·        Parla delle varie reazioni che l’uomo può avere di fronte al male (il pentimento, la depressione, il suicidio, il dubbio, il lamento e la disperazione (Salmo51:5; 1Re 19; Mt27:3-10; Mt 11:2-15; Gb3)

·        Di contro, prevede e sostiene sempre la speranza, ribadendo spesso il concetto che non c’è nulla di definitivo

·        Offre la possibilità di una liberazione, una riabilitazione.

 

Su questo ultimo punto sta il cardine del Nuovo testamento, ciò che Gesù ha detto nel suo primo discorso nella sinagoga di Nazaret (Lc 4:18): «Lo Spirito del Signore è sopra di me,perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi…”

La Bibbia risponde al problema del dolore offrendo delle soluzioni e dei suggerimenti piuttosto che delle spiegazioni: guardare al male senza compiacimento, denunciare il male, non sottomettersi, non tacerlo, pensare che è sempre possibile liberarsi dal male, sperare nel cambiamento, lavorare per combattere e liberarsi dal male, perseguire e credere nel più grande piano di liberazione concepito, quello offertoci da Dio.

 

 

3-     IL TEMA DELLA VITA, dall’ inizio dell’esistenza alla sua fine, è trattato nella Bibbia con un approccio caratterizzato dal valorizzare in pieno la persona umana.

Quando comincia una vita? Oggi con il progresso della neonatologia, abbiamo tecniche di fecondazione artificiale, la manipolazione genetica, la contraccezione… Quando finisce? Pensiamo alle terapie e alle tecniche chirurgiche, alla possibilità che abbiamo di poter prolungare o accorciare la vita di un malato…

Sembra quasi di avere in mano l’ordine e le leggi naturali che regolano l’esistenza dell’uomo, eppure ci confrontiamo sempre con la fragilità della vita, con il fatto che non è completamente nelle nostre mani, in nostro potere, se basta un evento esterno casuale (una caduta, una rissa, un’ alluvione, ecc).

Questo stare a metà tra la sensazione di avere potere sulla nostra vita e il dover riconoscerne la fragilità, il fatto che si può perderla in un attimo, possono farci dimenticare quale è il vero valore della vita e della persona.

La Bibbia frequentemente ci ricorda la nostra unione con Dio, il fatto che siamo sue creature (spesso nei Salmi)e perciò da amare sempre. E’ un continuo ricordarci la nostra dignità e il nostro valore di creature uscite dal pensiero di Dio, cosa che ci riporta direttamente e con forza alla necessità di avere sempre un buon concetto di se stessi e rispetto per le persone. Dare valore alla persona umana significa rispettare la vita in tutte le sue forme (umana, animale e vegetale) e in tutte le sue varietà, capacità, prese di posizione (lo straniero, il nemico, il malvagio, ecc).

Nella Bibbia troviamo anche la creazione della coppia, la valorizzazione del bambino, il rispetto dovuto ai propri genitori; si parla quindi di cose che fanno parte della nostra vita normale, quotidiana, cose che vengono così elevate nel loro senso e valore.

 

Parlando della nostra vita, la Bibbia include anche la figura di Dio essendo Lui l’ideatore di questo progetto di vita.

Il Dio che emerge dalla Bibbia presenta delle caratteristiche importanti e nette:

·        è un Dio che conosce bene l’uomo - non è estraneo all’uomo, perché non solo ci ha creati ma è diventato e ha vissuto lui stesso come uomo in Gesù di Nazaret (Fil 2:7)

·        è un Dio discreto – non è esigente, invadente, oppressivo nelle richieste ( leggi Apocalisse 3:20)

·        è un Dio che ci ama incondizionatamente – cosa che si esprime nella vita e nella morte di Cristo (Gv 15:13)

·        un Dio che ha un progetto di restaurazione totale – Egli ci offre un altro mondo, un mondo dove non esiste il male (Ap 21:3-4), un mondo come tutti lo vorremmo.

(continua)

 

(1)  Una delle principali teorie riguardanti la nascita dell'Universo è quella del “BIG BANG” o grande esplosione iniziale. Secondo questa teoria, nata nel 1930, circa 10 miliardi di anni fa tutta la materia dell'universo doveva essere contenuta in un atomo primordiale. Esso ad un certo punto esplose e i suoi frammenti divennero le galassie.” Tratto da www.pacioli.net


 

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