Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

SIAMO TUTTI “POPOLO DI DIO”? – commento a Ezechiele 11:17-21 rapportato ai ns giorni - di Renzo Ronca - 11-5-13 - h.9,30 - (Livello  3 su 5)

 

 

 

 

 

Per il solo fatto di sapere che c’è un Dio e di accettare questa ipotesi pensiamo di essere a posto; ci crediamo tutti “popolo di Dio” perché in fondo in fondo, perché no, crediamo abbastanza in Lui…  Ma non è così che funziona. Una blanda accettazione di un dio “che in fondo ci dovrà pur essere…” significa solo diventare “possibilisti”, ma non fa di noi il “popolo di Dio”. Vediamo i passaggi necessari più importanti secondo il pensiero di Dio espresso dal profeta Ezechiele:

Ezechiele 11:17-21

17 Perciò di': Così dice il Signore, l'Eterno: Vi raccoglierò fra i popoli, vi radunerò dai paesi in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d'Israele. 18 Essi vi ritorneranno e toglieranno via tutte le sue cose esecrande e tutte le sue abominazioni. 19 E io darò loro un altro cuore e metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò via dalla loro carne il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, 20 perché camminino nei miei statuti e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; allora essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO. 21 Ma quanto a quelli il cui cuore esegue le loro cose esecrande e le loro abominazioni, farò ricadere sul loro capo la loro condotta», dice il Signore, l'Eterno

 

a) La fine del versetto 20: “….allora essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO” è il nostro punto d’arrivo. La parola “allora” che precede questo raggiungimento di un modo di essere ci fa capire che c’è qualcosa prima di importante e che condiziona questo obiettivo. Sarebbe come dire “se fare così e così… allora, solo in quel caso, sarete il mio popolo”.

b) v.17 “…Così dice il Signore, l'Eterno: Vi raccoglierò fra i popoli…” Sottolineare “Dio e Eterno” è un rafforzativo della Sua potenza e maestà. “Vi raccoglierò”… il soggetto che compie  l’azione è Dio, non l’uomo. Lui sa chi o come “raccogliere”. Raccogliere è diverso da “chiamare”. La chiamata di Dio è per tutti gli uomini, ma quelli che Lui “raccoglie”, cioè solleva da terra, rende più elevati, a cui apre cuore e mente, dipendono solo dalla Sua scelta. Questo “raccogliere” dalla terra avviene “fra i popoli” non avviene in un solo popolo. Non ci è dato sapere come Dio legga i cuori e li giudichi meritevoli di questo “innalzamento” ma certo è che la Sua scelta sarà in base al cuore di Dio. Forse saremmo sorpresi nel vedere oggi da che ambienti il Signore raccoglie il Suo popolo.

c) v.17 “…vi radunerò…”  Radunare è l’atto successivo del raccogliere; è simile ma non è uguale. Dio potrebbe raccogliere le anime ed educarle in modo separato, in una ascesa individuale, come una spiritualità personale dove esisti solo tu e il Signore; ma non è così che Dio agisce. Egli “raduna” cioè mette insieme le anime che raccoglie. Non dobbiamo pensare ad un recinto chiuso, ma ad un insieme sublime dove la scoperta dell’altro, della fratellanza in Dio, ci rende più grandi.

d) v.17 ..dai paesi in cui siete stati dispersi.. Questo della “dispersione” (1) è un argomento immenso perché se interpretiamo in senso ampio non riguarda solo il popolo di Israele (che è preso come esempio) ma tutti i popoli, tutte le razze e tutte le religioni. Tutti gli uomini creati da Dio potranno tornare ed essere accolti di nuovo nella “famiglia di Dio”, purché riconoscano in Cristo, l’Eterno come Dio vero unico e vivente e si comportino di conseguenza convertendosi dalle loro vie distorte.

e) v.17  ….e vi darò la terra d'Israele.  La terra di Israele è la “terra promessa”, l’oggetto della nostra speranza di credenti: è la vita eterna assieme al Signore, agli angeli ai santi in un luogo che non sappiamo, in una dimensione eterna che on sappiamo ed in un modo che on sappiamo. Abbiamo avuto tramite la vita di Gesù ed i Suoi insegnamenti dei piccoli flash di tutto questo, come degli sguardi brevi. E va bene così perché noi procediamo per fede, dobbiamo procedere per fede, perché questo solo è il mezzo. Il riscatto, il “condono”, la salvezza si ottiene solo per fede. E’ una scelta basata su una possibilità; è su questa scelta semplicissima –credere ad una promessa- che ti giochi la tua vita.

f) v.18  Essi vi ritorneranno e toglieranno via tutte le sue cose esecrande e tutte le sue abominazioni. C’è un solo modo per tornare: credere. E c’è un solo modo per credere: dimostrarlo coi fatti. Chi crede in Dio in senso volontario e cosciente, inevitabilmente si sentirà estraneo al peccato che commetteva prima quando non Lo conosceva; inevitabilmente, se davvero crede a Dio, tenderà a togliere dalla sua vita le cose che offendono il Signore. Per ottenere l’oggetto della promessa occorre dunque anche saper lottare, purificarsi. La promessa è dunque anche una conquista da parte nostra; una lotta interiore molto forte tra una natura vecchia (che chiamiamo carnale) e duna nuova che si presenta (che chiamiamo spirituale).

g) v.19  E io darò loro un altro cuore e metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò via dalla loro carne il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne – A chi accetta questa lotta e cercherà di metterla in pratica avverrà un miracolo: Dio-Spirito ti trasformerà come in una nuova nascita dandoti una nuova coscienza; renderà forte il tuo spirito e ubbidiente il tuo corpo a questo cambiamento.

h) v.20   perché camminino nei miei statuti e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; allora essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO -  Sarà proprio in base a questa “operazione interiore” permessa dalla tua fede, che Dio potrà operare in te e trasformare la tua persona riportandola alla “configurazione originale”, cioè in linea, predisposta, per l’eternità. E’ solo a questo punto che il Dio vivo ti dirà: “si, adesso ti riconosco, sei perfetto, sei bellissimo proprio come ti avevo concepito, ora sei parte del mio popolo”    

 i) v.20  Ma quanto a quelli il cui cuore esegue le loro cose esecrande e le loro abominazioni, farò ricadere sul loro capo la loro condotta», dice il Signore, l'Eterno  -  le “cose esecrande” (da ex-sacro) sono azioni contrarie al “sacro”, azioni detestabili, di cui si ha orrore, che ripugnano  moralmente e spiritualmente. Questo termine così forte ci fa capire come la pensa Dio per tutto ciò che è contrario al “Sacro”. Se da una parte chi accoglie il Signore si sente spinto a “consacrarsi” sempre più, dall’altra, chi non accoglie il Signore si sentirà inevitabilmente spinto a fare il contrario. Non potrà mai essere accolto da Dio. Non esiste l’uomo di mezzo, cioè quello che non segue né il Signore né Satana. L’uomo è comunque una creatura in movimento in trasformazione continua. Il non seguire il Signore significa automaticamente salire su un altro tipo di trasformazione. Se la prima è sacra e benedetta, la seconda sarà orribile e maledetta.

Da capire bene è che la maledizione non è un giudizio esteriore di Dio che colpisce il peccatore, quanto la semplice assenza di Dio. Non è che il peccatore starebbe bene e sarebbe benedetto se non fosse per il giudizio di Dio; è che proprio l’assenza di Dio (cioè assenza di Bene, Vita, Amore, Santo, Sacro, Benedetto, Accolto, ecc)  che automaticamente, per ovvi motivi porterà il suo opposto, cioè male, morte, odio, non più protetto, non più unito a Dio, fuori dalle benedizioni, fuori dall’accoglienza della Sua Casa.

Ognuno di noi dunque esamini se stesso. Smettiamola di dire “sono cattolico, sono protestante, sono musulmano, sono buddista, credo in un dio a modo mio, credo ad un dio universale, ecc ecc  C’è solo un Dio Vivo che si rende “raggiungibile” e fa delle promesse. E c’è un solo modo di crederGli: fare quello che dice.

Senza confondere tutto e complicarci la vita con le filosofie esaminiamo dunque questo Dio della Bibbia (AT + NT) e decidiamo se vogliamo crederci oppure no.

Se diciamo di no, non ci inventiamo argomenti ambigui, un dio a modo nostro, diciamo invece: “si ho visto, ho letto, ma la cosa non mi interessa, non ci credo alle sue promesse bibliche, le posso interpretare in tanti modi… e poi preferisco vivere come mi pare perché è adesso il mio bene secondo quelle opportunità che io riesco da solo ad ottenere”.

Se invece diciamo di si, allora mostriamolo coi fatti rivolgendoci solo a Dio (e a nessun altro!) e praticando la Sua Parola come persone nate di nuovo nella fede.

 

 

 

 

(1)Può essere utile leggere altri ns scritti brevi:

MOVIMENTI DELL'ANIMA 1 –Alla deriva

Movimenti dell'anima – dispersione e riunione

il respiro di dio - la dispersione ed il raduno

Secondo minuto – raccoglimento

 

 

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