I VARI ASPETTI DELLA FEDE 4: LA VIRTU’

di M. Pisano - 21-2-13-agg 8-8-21

 

 

 

 

Un ulteriore aspetto che mi sento di toccare è quello della virtù.

Non penso sia un caso che Pietro nella sua lettera (2 Pt 1:3-12) abbia spronato i cristiani a ricercare la virtù immediatamente dopo la fede.

 

Il significato del termine virtù è: “la disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene perseguito questo come fine a sé stesso, fuori da ogni considerazione di premio o castigo” (Treccani).

 

Credo che Pietro volesse far comprendere che il primo passo da fare, dopo aver posto la nostra fiducia nel Signore Gesù, sia proprio quello di cercare di allontanarci dal male come atto  d’amore verso il nostro salvatore.

 

Dal punto di vista etimologico  la virtù è il contrario del vizio; è la forza nobile dell’uomo che vince la guerra morale contro il mondo. Il mondo che è spinto dalle passionalità del cuore umano; cuore dell’uomo che senza Dio è insanabilmente inclinato verso il male (Ger. 17:9). La virtù è la disposizione costante dell’anima in grazia di Dio a fare il bene.

 

Gesù ha detto che dobbiamo essere luce del mondo e per far questo è necessario che i nostri valori morali vengano elevati. Ma quali sono i valori morali da prendere come modello?

 

In una epoca corrotta dal peccato, dal consumismo, dall’egoismo, “l’eccellenza morale” che stiamo cercando è certamente una buona testimonianza dell’evangelo verso coloro che sono ancora nel dubbio.

Il nostro modello dovrebbe essere Gesù; è Lui il nostro ideale di vita e per far si che noi possiamo assomigliarGli abbiamo nella Bibbia insegnamenti da seguire.

 

Dio ci ha donato anche la libertà affinché possiamo amministrare i Suoi insegnamenti. Purtroppo l’uomo non ha saputo gestire il dono della libertà e ne ha fatto motivo di scandalo. Quante persone hanno perso la fede a causa degli scandali? Ancora oggi nelle chiese è pieno di persone che a causa dei loro scandali allontanano delle anime che sinceramente cercano Dio.

 

Perciò la nostra morale non deve essere fine a se stessa ma deve avere come base l’amore cristiano. Affinché questo avvenga dobbiamo cercare di avere i sentimenti virtuosi che aveva Gesù; primo fa tutti l’amore fraterno.  Se nel nostro comportamento manca l’amore saremmo come quei farisei che Gesù ha definito “sepolcri imbiancati” ossia belli fuori ma putridi dentro.

 

Ripetiamo dunque che la virtù non è un comportamento automatico o magico, ma è il risultato di un impegno costante: un conflitto già vinto della nostra fede e della  nostra forza d’animo contro la  tendenza del mondo.

 

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