Bollettino libero cristiano evangelico  della  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

RISCHI DEL PROSEGUIMENTO DEL CAMMINO CRISTIANO SENZA AVER COMPLETATO LE FASI PRECEDENTI

 -UN PIEDE DENTRO ED UNO FUORI DALLA SANTITÀ DI DIO - 3-  

di Renzo Ronca - 14-9-12

 

[Imm da labuonastrada]

 

 

 

Il diventare “grandi” senza aver completato le fasi di crescita non è solo la caratteristica del nostro tempo, ma è il peccato antico. Il serpente convinse la donna e l’uomo che un dio egoista e bugiardo non voleva che loro acquistassero sapienza perché non voleva farli diventare eterni come Lui. Strappando la mela, secondo Lucifero, l’uomo in un certo senso "faceva bene perché poteva prendersi da solo la conoscenza e gestirsi da sé." (1)

 

E’ sempre questa la radice che spinge i giovani a pretendere tutto e subito: una ribellione dovuta all’inganno satanico che ci ha presentato un dio falso e bugiardo non il Dio della vita.

 

Nel nostro ipotetico cammino virtuale nel santuario di Mosè, ora controlliamo se per caso abbiamo percorso con una certa superficialità i primi passi. Magari abbiamo capito il senso della croce e abbiamo capito che ci si dovrebbe battezzare, “ma in fondo”, pensiamo, “sono atti pratici che servono fino ad un certo punto, basta averli capiti” (2).

 

Quindi gettato uno sguardo dentro al tabernacolo, visto che è bello e che ci sono un sacco di cose dentro, ci diciamo: perché non entrare subito? (può essere d’aiuto leggere TABERNACOLO - ORO E ARGENTO: FEDE E REDENZIONE e segg.)

 

Ma una cosa è entrare decisamente, avendo già determinato e manifestato al mondo una scelta (es. col battesimo) una cosa invece è entrare incerti,  non del tutto sicuri, volendo prima controllare, vedere se tutto è come promesso, se conviene, se….   

 

Chi è deciso ha capito che la luce vera illumina da dentro e non da fuori.

Avrà bisogno e desiderio solo della luce del candelabro, senza altre luci, per cui chiuderà volentieri la tenda dietro le sue spalle. Non si volterà indietro, anzi quella luce bianca e fredda del mondo gli darà fastidio per la preghiera e per poter contemplare bene l’interno del tabernacolo.

 

Chi non è deciso ed entra per trovare prove che lo rafforzino nella decisione che vorrebbe prendere ma che “…però, insomma, che fretta c’è, tanto il S. mi accetta lo stesso, basta l’intenzione…” fa un ibrido di luci che si mescolano e formano ombre contrastanti.

 

Immaginate leggere una espressione del Signore sul Vangelo con la luce del mondo: ciò che leggiamo viene interpretato con la ragione e la convenienza.

 

Immaginate con la sola luce del candelabro: la Parola si riflette sulle pareti d’oro e la luce delle lampade di Cristo e della Chiesa, sullo sfondo del luogo santissimo dove filtra la straordinaria potenza e presenza di Dio, la Parola dicevo diventa davvero viva! Parola, luce, presenza dello Spirito di Dio e presenza della nostra persona si fondono in un insieme perfetto. Ecco allora che i pensieri di Dio saranno i nostri pensieri e la Sua Parola diventerà la nostra parola in una comunione di fede sublime.

 

Immaginate adesso di leggere la stessa Parola con mezza luce del mondo e mezza luce del candelabro: a metà capiremo, a metà valuteremo se ci conviene credere; a metà sentiremo Dio, a metà sentiremo il mondo.

 

Capite perché non è bene entrare nel tabernacolo senza prima aver deciso con convinzione?  Non è la regoletta di un dio capriccioso attaccato al simbolismo, è invece per il nostro bene. Se facciamo un cammino cristiano a metà capiremo a metà. I dubbi non se ne andranno mai se non ci affideremo completamente a Dio in Cristo sotto la guida dello Spirito Santo.

 

Tra le persone che ci scrivono e che cercano di meditare la Parola di Dio nella Bibbia, molte non sono battezzate o fanno confusione col battesimo cattolico (che di fatto non è un battesimo perché il neonato non può fare nessuna scelta a quell’età). Molte altre vedono la croce ma ne stanno alla larga pensando che la spiritualità sia senza responsabilità e senza sacrifici. Cari amici è per questo che quando leggete la Bibbia in parte capite e in parte no, perché in parte avete accettato il Cristo ed in parte no.

 

Continuare in questo modo, cioè senza aver completato bene le fasi di maturità precedenti, è rischioso perché si infiltra nel nostro tempio interiore una luce non di Dio. Questa falsa luce, se continuiamo a farla entrare, seminerà nelle Scritture convincimenti errati, legati più ai personalismi che alla grazia. Ci porterà a discussioni, divisioni, incertezze e paure, che daranno dispiacere al Signore. Potremmo soffocare la Sua lampada nel nostro cuore ed allora senza la Sua luce cosa potremo vedere, capire e fare?

 

 

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(1)Ancora oggi è questo l’insegnamento che diffonde ogni forma di spiritismo moderno ed associazioni esoterico-politiche: “non è vero che l’anima che pecca muore ed è un bene che l’uomo acquisti da solo la sapienza e il potere che un dio geloso non vuole dargli”. Dobbiamo stare molto attenti a non commettere gli stessi errori dei nostri progenitori nell’Eden abbreviando le fasi di crescita impadronendoci da soli di quello che ci appare più giusto e piacevole.

 

(2) Questa idea che basta capire la teoria di una cosa senza necessariamente metterla in pratica non è affatto biblica.  Gesù non si limitò a parlarci della croce ma la portò realmente, fino in fondo. Il cristianesimo come l’amore non basta capirlo, va messo in pratica. Il battesimo per esempio non è solo un simbolo, ma anche una testimonianza complessa ed altro ancora. La portata di questo gesto può sfuggirci nella sua totalità ma chi crede in Gesù lo fa e basta, perché crede in Gesù, perché si fida del fatto che Lui ha detto di farlo. Ciò che agli intellettuali può apparire come una cosa poco intelligente o inutile, riveste invece una “grandezza nell’umiltà” che essi non sanno cogliere.

 

 

 

 

 

 

 

 

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