Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

NOI, TEMPIO DI DIO

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? (1Corinzi 3:16)

Approccio al tabernacolo - Santuario 11 – di Renzo Ronca - 24-5-12

Dopo aver visto "la direzione della santità di Dio e e quella dell'uomo", il cortile del santuario, l’ingresso, il cortile e l'imposizione delle mani , le offerte e i sacrifici, il percorso dell'uomo, l'altare degli olocausti,   la conca di rame, ecco che finalmente, come credenti battezzati, purificati, entriamo nel tabernacolo vero e proprio per la nostra crescita spirituale.

 

Fig. 15-3

 

 

 

 

 

Il modello: Siccome per la costruzione di tutto il santuario Dio disse a Mosè: Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti” (Esodo 25:9),  è importante che ne osserviamo con attenzione i materiali e la fattura, affinché dietro il simbolismo possiamo capire ciò che ci riguarda anche oggi.

“La parola greca con cui viene tradotto modello è tupos , cioè tipo. Il santuario israelitico non è una miniatura di quello celeste, come potrebbe dar adito la traduzione, ma una riproduzione del valore e del significato di quella celeste. Mosè, come Giovanni nell’Apocalisse, che è stato invitato ad osservare il mistero di Dio, non vede la realtà celeste, ma la sua rappresentazione figurata” “Il tabernacolo, pur essendo ‘figura e ombra delle cose celesti’ Eb.8:5, annuncia una realtà che si doveva compiere” (2)

 Il tabernacolo, seppure smontabile, era un’opera affascinante e meravigliosa al suo interno ricoperto d’oro.

 

 fig 22 (3)

 

 

 

 

Fuori invece appariva come una struttura coperta, senza particolari attrattive. Ci ricorda Gesù, secondo la descrizione profetica di Isaia: “...Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare”. (Isaia 53:2)

 

fig 23 (4)

 

 

 

La grandezza di Dio si manifesta nella povertà nella debolezza umana, in ciò che davanti al mondo non appare, ma che davanti all’Eterno è di valore inestimabile.

Il tabernacolo in pratica era come una stanza, una specie di casetta di dimensioni ridotte con un ingresso nella zona est:  15 metri di lunghezza e 5 di larghezza (vedi fig.22). Questa stanza a sua volta era divisa in due da una spessa tenda. La prima stanza che si incontrava entrando, 10x5m il doppio dell’altra, era  il “luogo santo”; l’altra più piccola 5x5, era il “luogo santissimo”, il vero cuore del tabernacolo dove si manifestava la gloria dell’Eterno.

Il tabernacolo rappresenta il tempio di Dio, la Sua presenza tra noi. Quel tempio che prese vita in Cristo Gesù, rappresenta adesso noi stessi, il nostro cuore rinnovato, la nostra consacrazione, il nostro sacrificio di lode e la nostra offerta d’amore a Dio gradita.

Gesù rispose loro: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!» Allora i Giudei dissero: «Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni?» Ma egli parlava del tempio del suo corpo (Giovanni 2:19-21)

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? (1Corinzi 3:16)

Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. (Romani 12:1)

(continua)

 

 

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NOTE

(1) Imm da “Il tabern. tipico”

(2) Da “Il libro dell’Esodo” di A. Pellegrini

(3) imm da “vitapemtecostale”

(4) imm da “La rivelaz di C. nel tabern di Mosè”

 

 

 

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