Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

INGRESSO DEL SANTUARIO – L’UNICA PORTA

accenno più ravvicinato del percorso esterno del santuario (SANT-4)

di Renzo Ronca - 1-5-12

 

Breve introduzione

Nel libro del Levitico è scritto in modo particolareggiato della modalità dei sacrifici che venivano presentati. I rituali levitici fanno precise distinzioni tra olocausto, oblazione, libazione, riconoscenza, espiazione, ecc. Lasciamo allo studioso l’analisi completa dei rituali tramite libri specifici (alcune fonti le troverete alla fine nella bibliografia); noi qui cerchiamo di capire le cose principali con terminologie abbastanza generiche. Il nostro scopo è di chiarire il senso del piano di Dio espresso nel santuario sinaitico, realizzato da Cristo ed utile ancora oggi e per i tempi che verranno.

Verso l’unico ingresso ad EST

Abbiamo visto che l’israelita che ha un peccato da espiare si avvicina alla porta del santuario. I sacrifici sull’altare del cortile si offrivano la mattina e la sera. Quando la mattina il peccatore si avvicinava con l’animale da sacrificare accadeva già una cosa importante: la porta era rivolta ad EST, quindi chi vi entrava doveva rivolgere le spalle al sole. Il sole era considerato una divinità dagli altri popoli al tempo degli Israeliti.

Non pensiamo che sia del tutto scomparsa questa abitudine idolatrica: ancora oggi infatti il cattolicesimo ha mantenuto festivo il periodo della nascita del dio sole che è il 24-25 dicembre (già in uso più di mille anni prima del cristianesimo) chiamandolo “Natale” (che però nulla ha a che vedere con la vera nascita del Cristo) ed ha anche immesso e mantenuto festivo il giorno settimanale dedicato a questo idolo nella domenica (sun-day = giorno del sole) sostituendolo al sabato, dedicato all’Eterno.

In un certo senso, entrare nel cortile di Dio, o lasciare che Dio purifichi il cortile del nostro corpo, del nostro cuore, significa voltare realmente le spalle a queste ed altre idolatrie. Domanda: noi lo facciamo o no? Secondo il piano di Dio espresso nel santuario, c’era un’unica porta ed un unico modo di entrare. Chi non voleva entrare in questo modo non entrava affatto, non è che poteva passare da un’altra parte. Vale la pena di rifletterci.

La porta è solo Gesù Cristo

“Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore”; “Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura” (Giovanni 10:7, 9)

Quindi già all’inizio era previsto come intermediario, come mezzo di salvezza, solo il Messia, il Cristo. Nessun altro:

In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». (Atti 4:12)

Insistiamo su questo punto perché la Scrittura non ha mai autorizzato nessuna altra persona, creatura o essere, a portarci la salvezza o a funzionare come intermediario. Certe tendenze allora a considerare per esempio Maria come “corredentrice” assieme a Gesù, sono del tutto sconosciute alla Bibbia e costituiscono un grave peccato.

 

 

Fig.12 schema ingresso del cortile

 

 

 

 

La porta era grande - vedete la parte evidenziata nella fig. 13; era larga 20 cubiti (più di 10 metri). L’apertura era  più ampia di ogni santuario di quel tempo. Questo voleva significare che l’invito ad entrare era rivolto a tutti. Le 4 colonne ci ricordano i 4 punti cardinali, i 4 venti e le 4 stagioni; significa che l’invito di Dio ad entrare si rivolge in ogni tempo in ogni direzione.

Le 4 colonne formavano 3 varchi di ingresso; questo ci ricorda le tre Persone di Dio: Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Per volontà del Signore infatti, noi cristiani facciamo il battesimo nel nome delle tre  Persone di Dio:

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, (Matteo 28:19)

Dal punto di vista cristiano dunque, chi entra nel cortile di Dio, accetta ed è consapevole nel nome di Chi sta facendo tutto il suo cammino.

(continua)

 

 

 

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