Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

SALMO 50

Una riflessione sul modo “empio” di sentirsi giusti. Correzione di Dio. La soluzione nell’attenta disposizione dell’anima verso l’Eterno e nella consapevolezza del bene ricevuto. Questa permette di offrire con cuore puro l’offerta a Dio gradita: la lode, il ringraziamento, il conseguente comportamento adeguato.

di Renzo Ronca - 15-10-11

 

 

 

Leggete con calma tutto il salmo nella vostra Bibbia. Poi tornate e continuiamo insieme.

 

 

Breve commento:

Questo salmo è molto adatto a quei credenti che sono sicuri di essere nel giusto perché parlano sempre delle regole scritturali (v16) e le applicano mentre il loro cuore è lontano dall’unione con Dio.

Infatti cosa possiamo offrire in sacrificio a Dio quando parliamo male del fratello, quando ci uniamo a chi si comporta male? (vv18-20) Questo modo di essere religiosi era un’ipocrisia ai tempi degli Israeliti ma lo è anche oggi, quando insistiamo ad offrire a Dio opere legalistiche che Lui non vuole.

A Dio piace un cuore sincero che Gli si offre ogni giorno (Romani 12:1-2).

L’offerta di noi stessi è un punto che abbiamo dimenticato perché ci siamo abituati alla sicurezza umana di un culto basato sull’apparenza di regole.

Questo ci ha distaccati dalla ricerca della santità[1] e ci ha avvicinati al vivere mondano.

21 Hai fatto queste cose, io ho taciuto, e tu hai pensato che io fossi come te; Il fatto che il Signore non ci abbia ripresi finora non significa certo che siamo nel giusto. Egli ci dà sempre del tempo per correggerci e ci parla nelle coscienze. Lo spirito nostro però, quando non è docile, troppo spesso si ribella e resiste allo Spirito di Dio[2] detestando e gettando alle spalle i suggerimenti le parole di Dio (v17).

23 Chi mi offre come sacrificio il ringraziamento, mi glorifica, e a chi regola bene il suo comportamento, io farò vedere la salvezza di Dio». Questa è la chiave del Salmo e della salvezza! Offrire il ringraziamento, la lode, glorificare Dio.

Ma come possiamo ringraziare qualcuno se non siamo consapevoli del dono ricevuto? Solo la conoscenza di Dio e del Suo dono ci possono permettere di contemplare la benignità del nostro quotidiano.

La conoscenza di Dio sta nella consapevolezza della Sua offerta in Cristo per la nostra salvezza. Noi questa cosa la diciamo, la diciamo spesso, ma l’abbiamo “fatta nostra”? Se il nostro Dio si fa uomo e dona la Sua vita per te, come puoi tu non donare te stesso per Lui? La religiosità delle parole e dei comportamenti senza il ringraziamento per l’avvenuta consapevolezza della salvezza data per grazia, è del tutto inutile. Dio no si compiace di un comportamento “giusto” di chi applica le cose della Scrittura senza averLo conosciuto.

Solo chi davvero ha reso liquido il suo cuore contemplando l’amore della croce può capire il bene che ci è stato dato. Chi ha il cuore duro nella “giustezza dell’osservanza” è un empio pur credendosi cristiano.

Ma non è tardi, chiediamo tutti un cuore più arrendevole per poter capire che significa l’amore di Dio. Appena il dono di Dio, per mezzo di Cristo, cioè lo Spirito Santo, entrerà nel nostro cuore, non potremmo fare altro che ringraziarLo per tutta la nostra vita e anche oltre, nell’eternità. In questo ringraziamento perenne di un’anima che è felice e riconoscente sta il compiacimento e la presenza dell’Eterno.

 

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[1]

“ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo»” 1Pietro 1:15-16

[2]

Uomini di collo duro ed incirconcisi di cuore e di orecchi, voi resistete sempre allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi. Atti 7:51

 

 

 

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