Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LO SPIRITO SANTO CI INSEGNA COME ASCOLTARE NOI STESSI

Da “Abbiate tra voi un medesimo sentimento” – n. 3

di Renzo Ronca 7-9-11

 

 

 

 

In noi si agitano moltissime emozioni, tensioni, pulsioni (vedi NEL CAMMINO DELLA SPIRITUALITA’] ed è necessario esserne coscienti prima di poter mettere ordine. Cosa sia l’ordine e come si possa applicare assieme alla pace, è una delle proprietà di Dio,[1]

che realizza nella nostra vita per mezzo dello Spirito Santo.

Uno dei modi è un processo di affinamento progressivo, che ci ricorda un poco i tagli che Ezechiele fece coi peli della sua barba.[2]

Si prende un campione, si suddivide, se ne prende un altro e così via, fino a comprendere quello che dobbiamo comprendere.

La volta scorsa abbiamo parlato della dolce guida di Dio, dell’ascolto della Sua “voce”[3]

nel nostro cuore.

Se abbiamo sperimentato questo siamo già un bel passo avanti, il resto sarà più facile. Con questo primo passo avremo insomma, nello spazio indefinito della nostra coscienza, il primo fondamentale discernimento: la “voce” di Dio da una parte,  il resto dall’altra.

Il secondo discernimento sarà quello di dividere, tra ciò che resta, le voci del mondo dalle voci interne nostre.

Non sarà difficile perché non è opera nostra, ma attività di Dio stesso che lo Spirito santo ci rivela; infatti noi avendo già la possibilità di un rapporto col Signore col primo discernimento, possiamo in esso sviluppare un dialogo che chiamiamo genericamente “preghiera”.[4]

Da questo dialogo interiore veniamo indirizzati a riconoscere in modo più articolato il bene dal male; le azioni e i progetti che hanno origine da Dio e quelli a Lui estranei. All’inizio sarà in forma ancora nebulosa, grezza, piena di tanti “umori”, ma pian piano tutto questo si purificherà evidenziando con precisione sempre maggiore la verità delle origini delle cose.

Nelle voci dal mondo c’è il “principato di Satana”.[5]

Nelle voci che vengono da dentro di noi, non ancora purificate, c’è anche la presenza di Dio.

Ecco allora che anche qui, dalla presenza della voce di Dio in noi,  saremo in grado, sotto la guida dello Spirito Santo, di realizzare il secondo discernimento: da tutto un "gomitolo" confuso di suoni, separare dentro di noi le voci originate dal mondo, che Dio ha lasciato provvisoriamente e limitatamente nelle mani di Satana, dalle voci della nostra personalità in cui è presente il richiamo, l’attrazione, la guida, del Signore.

Infatti, dicendolo con parole difficili: ciò che è “consustanziale”[6]

si riconosce da sé ed è attratto nella sua “unicità composta”;[7] 

dicendolo con parole più semplici: la sostanza di Dio, dovunque essa sia, pure se apparentemente divisa, è come se sempre si riconoscesse e si attirasse in se stessa per caratteristiche proprie. Questa sostanza per sua natura  tende sempre ad unirsi tra sé e a Dio stesso, in un unico “verso”, una unica direzione.

Separate le nostre “voci” dal mondo, nell’ipotesi di poterle metter su un tavolo, ci troviamo ancora in un torbido agglomerato in cui è ANCHE presente la voce di Dio, ma è spesso confusa con i nostri istinti, pulsioni, paure, desideri…

La guida dello Spirito Santo metterà ordine in tutte queste spinte, isolandole una per una, e formando delle priorità.

L’agire dello Spirito Santo è sorprendente: non combatte subito contro le cose estranee, quelle senza Dio, sarebbe come dare loro importanza cadendo nel trabocchetto di restare invischiati in una guerriglia senza fine. Lo Spirito di Dio si rivolge nel nostro inconscio per “mettere a parte” tutte quelle forze ancora grezze e non identificate dalla coscienza, in cui però è presente il seme di Dio.

Se ci pensate bene, questo processo di staccare dal mondo e di mettere in luogo riservato ciò che ha valore, è la base della “santificazione”. Questa è la straordinaria missione dello Spirito Santo: cercarci, individuarci, darci la consapevolezza graduale della verità, procedere pazientemente passo passo col nostro apprendimento, staccarci dal male, purificarci, educarci, elevarci, metterci in relazione col Padre e col Figlio, trasformarci spiritualmente, modificare i nostri comportamenti, fino ad essere pronti ad incontrare realmente il Signore.

Nel caso mio ad esempio, dopo che il Signore irruppe con potenza fermando la mia autodistruzione, lo Spirito Santo per prima cosa si fece sentire con una presenza costante liberandomi dall’inganno della solitudine come se questa fosse solo una condanna; poi mi corresse nei peccati più gravi; poi mi fece riflettere sulla mia inquietudine, dividendo la depressione in tante spinte diverse. Prese l’inquietudine esistenziale e ne isolò la parte buona, dove era contenuto il desiderio di Dio (mascherato e unito da altri desideri d’amore come quello di una compagna) e mi lasciò aperta la via per approfondirlo. Scrivevo un diario, poesie, canzoni, facevo passeggiate in luoghi dove la natura era piena di silenzio e di pace, e soprattutto leggevo in continuazione la Parola del Signore.

La lettura e riflessione di tutti quegli insegnamenti che io prendevo per caso non erano affatto per caso, ma erano come pietre perfette che messe accanto alla prima pietra (la scoperta di Gesù), cominciavano a formare una casa piuttosto bella, che poi ero io.

Non fu una cosa rapida, mi ci volle molto tempo, ma ecco che alla fine quella solitudine tanto odiata, si rivelò una fonte di vita, in cui lo Spirito Santo poteva rimettere insieme i pezzi della mia personalità frammentata. Le frasi bibliche che leggevo giravano giravano nella mia mente, poi scendevano con un certo ordine nel mio cuore e lì nasceva una certa consistenza di poter esistere e di poter scegliere.

Questi pezzi che lo Spirito Santo rimetteva insieme non erano tutti alla rinfusa per riformare la stessa personalità di prima, ma erano pezzi scelti, quelli che avevano fame e sete di conoscere, di essere, di trovare le radici dell’Amore. Invece i pezzi, diciamo così, patologici, malati, viziati, venivano semplicemente ignorati. Così lo Spirito vince tante battaglie: si rivolge solo a ciò che esiste a ciò che è; tralasciando ciò che, davanti a Dio, non è non esiste non ha alcun valore.

E’ così che, dopo l’incontro con Gesù, lo Spirito Santo ci fa “nascere di nuovo”: come da una casa crollata, prima toglie le macerie, poi ripulisce la base, poi individua le fondamenta solide sulla roccia, poi su quelle edifica il progetto originale, quello vero, che il Divino Architetto aveva pensato dall’inizio dei tempi.

Atti 15:16 "Dopo queste cose ritornerò e ricostruirò la tenda di Davide, che è caduta;
e restaurerò le sue rovine, e la rimetterò in piedi,
17 affinché il rimanente degli uomini e tutte le nazioni, su cui è invocato il mio nome, cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose,
18 a lui note fin dall'eternità".

(continua)

 

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[1]

1Corinzi 14:33 - perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.

[2]

Ezechiele 5:1 «Tu, figlio d'uomo, prendi una spada affilata, un rasoio da barbiere, prendila e fattela passare sul capo e sulla barba; poi prendi una bilancia da pesare, e dividi i peli che avrai tagliati. 2 Bruciane una terza parte nel fuoco in mezzo alla città, quando i giorni dell'assedio saranno compiuti; poi prendine un'altra terza parte, e percuotila con la spada attorno alla città; disperdi al vento l'ultima terza parte, dietro alla quale io sguainerò la spada. 3 Di questa prendi una piccola quantità, e legala nei lembi della tua veste; 4 e di questa prendi ancora una parte, gettala nel fuoco e bruciala nel fuoco; di là uscirà un fuoco contro tutta la casa d'Israele.

[3]

Voce di Dio”: con questo termine non vogliamo dire che “sentiamo le voci”, sarebbe a rischio di patologia; vogliamo solo indicare con una forma semplice che in qualche modo misterioso e impossibile da definire, avvertiamo in noi stessi come delle indicazioni o richiami, simili ad emozioni, o evidenziazioni di certi aspetti, o altro, che sono come inconfondibili input di Dio. Sono come dei contenuti informi ma intensi di perfette comunicazioni da Dio all’anima nostra, che lo Spirito Santo sa tradurre misteriosamente in forme accessibile anche alla nostra mente. Non ci sono regole standard, ma  come il lattante con la sua mamma, ogni anima “nata di nuovo” impara a riconoscere nel modo che le è proprio, la “voce di Dio”; secondo come è scritto: Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Giovanni 10:27)

[4]

Vi sono varie forme di preghiera; ma qui intendiamo in modo generico una forma di relazione di affetti, di scambi, di dialoghi interiori, tra Dio e l’anima nostra, nel tramite dello Spirito santo.

[5]

“Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo” (Giovanni 12:31); vedi anche Giov 14:30; 16:11; Efes 2:2

[6]

“Consustanziale” Della stessa sostanza - Vedi LA «DEITA’»  DELLO SPIRITO SANTO

[7]

Per “unità composta” vedi anche Elohim e Dio sono la stessa cosa?  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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