LA MENTALITA’ INTRANSIGENTE (1) AL TEMPO DI GESU'– E LA NOSTRA COM'E’?

di Renzo Ronca (19-6-11) - 17-7-14-h.17 - (Livello 3 su 5)

 

“Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato”. (Giovanni 5:16)

 

 

La fedeltà ad un principio, l’osservanza di una legge, sono comportamenti costanti di brave persone coerenti con le proprie scelte; tuttavia quando questo è eccessivo, tanto da cadere nel fanatismo, nell’integralismo, nell’intransigenza, allora non è più una dote, ma un pericoloso difetto. Un difetto terribile che “uccide” qualunque pensiero diverso dal tuo.

 

Quando la società si sfascia, come sta avvenendo ai nostri tempi, una parte degli uomini si lascia andare al degrado morale, chiamandolo erroneamente “libertà”; un’altra parte invece, per paura, si irrigidisce nell’estremismo delle leggi, nella difesa dogmatica della regola. Questo atteggiamento chiamato “legalismo” (2)  applica rigorosamente la legge senza capirne il senso, senza percepire lo spirito che l’aveva formata.

Anche tra noi credenti vi sono parecchi legalisti, sicuri di difendere la legge di Dio, ma in realtà rischiano di uccidere l’intimo carattere di Dio che è il Cristo.

 

Leggiamo l’episodio della guarigione di Betesda, in Giovanni 5:1-16 e concentriamoci sul comportamento dei Giudei di quel tempo, rapportandolo poi con il nostro.

 

8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». 9 In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.
10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio».

 

Nonostante «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato…» (Mar 2:27), l’intenzione della legge che poi Gesù rivelò, non fu mai del tutto capita da quella parte dei giudaismo più rigoroso e fanatico, ed il sabato restò uno dei motivi centrali del conflitto tra Gesù e gli oppositori. Il sabato è un dono sublime dato all’uomo, in cui esso poteva rallegrarsi, riposarsi (fisicamente e psicologicamente) e lodare Dio nella pace interiore ed esteriore. Questo intimo riposo dell’anima favoriva la comprensione dell’eternità, di cui il sabato è solo un acconto da inserire come pensiero sereno e consolante in tutti i nostri giorni  della nostra vita terrena.

Gesù libera dalla sua malattia un uomo, lo guarisce senza che questi avesse merito alcuno.(3)

I Giudei non comprendono l’atto della guarigione, ne vedono solo un fatto esteriore che non c’entra niente: il sabato per il troppo zelo, era stato riempito dalla tradizione giudaica (non dalla Bibbia) di una infinità di regole, di leggi incredibili, dalla punizione assurda. In questo caso la loro legge diceva che non era concesso spostare nessun oggetto di sabato da un luogo pubblico ad un luogo privato, la condanna era la lapidazione!(4)

L’uomo spostando il suo lettuccio, spostava un oggetto da un luogo pubblico (la piscina di Betesda) ad un altro luogo, dunque doveva essere lapidato. Non meraviglia dunque l’atteggiamento di paura dell’uomo guarito che scarica su Gesù la responsabilità dell’accaduto: 11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"».

I Giudei non si rendono  proprio conto della guarigione, non sono contenti, non si rallegrano, lo vogliono lapidare per il lettino! Scatta l’inquisizione: Se l’uomo ha “ubbidito agli ordini” del guaritore, dov’è allora questo “sovversivo”?  12 Essi gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina?"» 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente.

16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato.

 

Rileggete l’ultimo versetto

Notate la grandissima distanza tra lo Spirito di Dio, d’amore, che si manifesta in Cristo e lo spirito di inquisizione e di morte che si manifesta nella mentalità giudaica, che della legge aveva fatto il suo idolo. Gesù applicava l’amore del Padre, ne era anzi l’incarnazione; essi invece applicavano lo spirito idolatrico della legge che uccide l’amore.

 

Io quando leggo questi passi mi chiedo sempre: ma come è possibile che fossero così ciechi da vedere la regola e da non vedere la resurrezione e la vita che veniva da Dio?

Poi penso a tutte le volte che anch’io sono stato intollerante, e allora smetto di giudicare e capisco che l’uomo è così. Almeno l’uomo ancora carnale è così:

Giovanni 3:5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».

 

Riconoscere Gesù in noi stessi e negli altri è una grazia che non sempre ci arriva. Un cuore duro non può recepirla. Il cuore deve prima essere spezzato, rinnovato, sostituito.

 

16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato – Cercavano di ucciderlo perché faceva “quelle cose” di sabato. Vedete come l’evangelista rende bene il senso di estraneità dei Giudei: “quelle cose” sono la manifestazione dell’amore e della grazia di Dio. Un cuore non convertito, non toccato da Dio, vedrà sempre “quelle cose” come estranee, condannabili.

 

Pensiamo adesso alla nostra mentalità di “cristiani”. Noi che critichiamo questo integralismo nei Musulmani, negli Ebrei, noi siamo mai intolleranti tanto da uccidere l’amore di Dio?

 

Pensiamo alle nostre “guerre mondiali in nome della democrazia” prima di giudicare.

 

Oppure pensiamo semplicemente alle nostre discussioni, televisive o personali,  quando “lapidiamo” con aggressività e violenza una qualsiasi idea diversa dalla nostra.

 

Chiediamo al Signore un cuore nuovo, perché siamo in tanti nella vasca di Betesda ad aver bisogno di una immeritata guarigione.

 

 

NOTE

(1) Abbiamo lasciato la parola "intransigente" per dare un senso generale esteso anche al comportamento sociale. La parola specifica nell'ambito religioso sarebbe "Intollerante".

(2) Legalismo– Atteggiamento di stretto ossequio alla legalità; comportamento conforme alle leggi, per lo più limitato a un’esteriore e formalistica uniformazione alla legge scritta, senza un’intima adesione alla legge morale. (Treccani)

(3) Come si comprende dalla lettura del passo, l’uomo malato non conosceva Gesù e non manifestò una particolare fede; e una volta guarito nemmeno si diede molta cura di cercarlo, fu trovato dopo da Gesù stesso. Questo ci fa riflettere su un amore divino gratuito, immeritato, molto difficile per noi da capire

(4) Commentario “Investigare le Scritture”

 

Correlazioni

DIVERSITA’ RELIGIOSA ED INTOLLERANZA (livello1 su 5)

BIGOTTISMO pericoloso terreno senz'acqua

 

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