Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

UN ESEMPIO DELL’ATTIVITA’ VINCENTE DI DIO, CHE POSSIAMO SPERIMENTARE: ISOLARE, CONTINUARE COL RIMANENTE.

di Renzo Ronca - 19-2-11

 

 

 

 

 

Se veramente vogliamo vincere le nostre battaglie cristiane nel mondo e dentro noi stessi, dobbiamo studiare bene le attività di Dio, capirle  con la riflessione e concordare con lo Spirito Suo, che ci invita a ripercorrere tali attività sia fuori che dentro di noi.

 

Prendiamo Sofonia cap3, dal v.9 al v.20 (per praticità riportiamo solo i vv 11-13 nelle versioni Nuova Diodati, Nuova Riveduta e CEI)

 

11 In quel giorno non avrai più vergogna di tutte le tue azioni con le quali ti sei ribellata contro di me, perché allora farò allontanare dal tuo mezzo quelli che si rallegrano nella tua grandezza, e tu cesserai di inorgoglirti sul mio monte santo». 12 «Farò rimanere in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome dell'Eterno. 13 Il residuo d'Israele non commetterà iniquità e non dirà più menzogne, né si troverà nella loro bocca lingua ingannatrice; poiché essi pascoleranno il loro gregge, si coricheranno e nessuno li spaventerà».  (ND)

11 Quel giorno, tu non avrai da vergognarti per tutte le azioni con le quali hai peccato contro di me; perché, allora, io toglierò di mezzo a te quelli che trionfano con superbia e tu smetterai di inorgoglirti sul mio monte santo. 12 Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero che confiderà nel nome del SIGNORE. 13 Il resto d'Israele non commetterà azioni malvagie, non dirà menzogne, e non si troverà più un linguaggio ingannatore sulle sue labbra; perché essi pascoleranno, si coricheranno, e non vi sarà più nessuno che li spaventi». (NR)

11 In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. 12 Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore 13 il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti. (CEI)

 

Studiamo l’azione della parte evidenziata in neretto.

 

1)    Dio individua gli elementi rappresentativo di Satana, li chiama col loro nome: ad esempio  superbia ed orgoglio;

2)    Li allontana, li toglie, li elimina dal Suo regno;

3)    Senza di questi l’uomo e di creato ritrova uno stato di equilibrio  benedizione, benessere.

 

Vediamo adesso come l’apostolo Paolo applica questo insegnamento:

 

8 Poi entrò nella sinagoga, e qui parlò con molta franchezza per tre mesi, esponendo con discorsi persuasivi le cose relative al regno di Dio. 9 Ma siccome alcuni si ostinavano e rifiutavano di credere dicendo male della nuova Via davanti alla folla, egli, ritiratosi da loro, separò i discepoli e insegnava ogni giorno nella scuola di Tiranno. 10 Questo durò due anni. Così tutti coloro che abitavano nell'Asia, Giudei e Greci, udirono la Parola del Signore. 11 Dio intanto faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo; 12 al punto che si mettevano sopra i malati dei fazzoletti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano e gli spiriti maligni uscivano. (Atti:19:8-12)

 

1)    Paolo, come abbiamo letto, era dotato di molti doni. Sapeva distinguere dunque le normali obiezioni dal rifiuto consapevole ed ostinato accompagnato dalla maldicenza sapeva che questo era il frutto di un cuore malvagio (vedi il ns commento sulla caparbietà);

2)    L’apostolo, dopo i normali tentativi di spiegazione della Scrittura, vedendo questo indurimento spirituale e mentale di alcuni non si mette a competere a polemizzare ad alzare la voce. Egli si ritira da loro. Li lascia “cuocere nel loro brodo”. Li isola, li abbandona; li lascia al destino che si sono scelti.

3)    Con responsabilità pastorale però, separa i suoi discepoli da loro,

4)    continua ad insegnare come se quelli non esistessero.

 

Tutto questo adesso riportiamolo a noi.

 

Entriamo nella nostra mente.

 

Dentro di noi ci sono molte parti ribelli, scettiche, testarde, maldicenti, che caparbiamente si ostinano a non voler cedere all’amore di Dio negandoGli la fiducia e la stima.

Ecco, se vogliamo crescere nella santificazione, nello sviluppo della nostra spiritualità cristiana, non dobbiamo fare altro che applicare quanto abbiamo appreso:

 

1)     Rendiamoci conto che in quanto umani possiamo avere tutti dei sentimenti peccaminosi non ancora convertiti o delle tentazioni destabilizzanti. Possono essere pulsioni, desideri, istinti… non ha importanza adesso la loro storia; la cosa che ci interessa è che possono esserci e che spetta a noi identificarli (sempre con l’aiuto dello Spirito di Dio che ci dona il discernimento);

2)     Una volta identificato questo comportamento ribelle, tendente alla durezza, ritiriamoci da lui. Vale a dire, inutile mettersi a studiarlo più di tanto. Il rischio è che se troviamo qualcosa di "tosto", di molto radicato, potremmo starci tutta la vita a combattere, dimenticando la parte buona, il resto di noi dei nostri pensieri, che potrebbe appassire e morire.

3)     Isolando quel comportamento e poi quell’altro e poi quell’altro, rimarrà poca cosa; ma proprio su quel poco, “umile e povero”, lo Spirito di Dio edificherà la nostra nuova vita.

 

In un certo senso (mi riferisco a chi come me usa il computer) ci dobbiamo comportare come quando il nostro sistema di sicurezza ci segnala la presenza di un virus informatico. Di solito lo elimina subito, ma se anche non vi riuscisse, o fosse troppo pericoloso estirparlo al momento perché troppo connesso con altre parti vitali, lo “mette in quarantena”. Il nostro computer cioè lo isola, non gli permette più di diffondere il programma maligno di cui è composto e noi possiamo procedere tranquillamente, come se non esistesse. E’ molto facile che in un secondo tempo, con l’aggiornamento dell’antivirus, si toglierà facilmente in un attimo.

 

No preoccupiamoci se ciò che resta di noi, tolto il peccato, sembra piccolo e debole. L’importante è che sia un rimanente integro, pulito, sano. La potenza di Dio non ha limiti ed è proprio a questo rimanente che Lui donerà l’eternità.

 

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