Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

ZACCHEO E GESU’ - 1/3

Zaccheo uomo intelligente – L’incontro con Gesù

di Renzo Ronca (21-11-10) 24-2-14- (Livello 2 su 5)

 

 

Sicomoro detto anche "Ficus sycomorus" 

 

 

Luca 19:1 Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, 3 cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. 5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua». 6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. 7 Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» 8 Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo». 9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo; 10 perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».

 

Zaccheo, uomo intelligente - Zaccheo è un personaggio interessante e l’evangelista Luca con poche pennellate ce lo raffigura magistralmente. “Era piccolo di statura, capo dei pubblicani ed era ricco” (v.2-3)

Doveva essere una persona intraprendente ed intelligente, una che aveva capito come va il mondo se, pur essendo piccolo, era riuscito a farsi strada a diventare capo dei pubblicani[1] e ad arricchirsi. Uno che ci sapeva fare, un furbo, un “traffichino” che si arrangiava a discapito del prossimo. E questo lo sapeva fare meglio di tutti gli altri, visto che era il capo.

Non sappiamo perché, ma questo uomo era incuriosito, forse in qualche modo attratto da Gesù e cercava di vederlo. Ma c’era il problema della statura: erano tutti più alti di lui e Gesù era sempre circondato dalla folla; come fare allora? Zaccheo sapeva ragionare e sapeva ingegnarsi: aveva capito dove sarebbe passato Gesù e invece di seguire lo spostamento della folla, la precede e segue il suo efficace ragionamento: la strada era quella; Gesù da lì doveva passare. Doveva solo trovare un posto abbastanza alto e abbastanza vicino a Lui da poterlo vedere senza essere sopravanzato dagli altri. L’albero di sicomoro andava benissimo.

Non sappiamo se fosse stato quello l’unico albero, ma la scrittura non dice “si arrampicò su un albero” generico, parla di un sicomoro. Forse c’è un motivo. Sono andato a vedere come è fatto e lo potete vedere in figura. L’albero in effetti (almeno quello della figura che ho trovato) sembra avere delle particolarità: Assomiglia ad un grosso fungo; più che in altezza sembra cresciuto nella larghezza, nell’estensione dei suoi rami. Questi sono lunghi e non hanno spuntoni irregolari. Se una stradina passasse sotto l’albero questi la coprirebbe interamente coi suoi rami quasi orizzontali da parte a parte. Voglio dire che non era un albero accanto alla strada, ma un albero coi rami “sulla” strada. Si può ipotizzare dunque che Zaccheo, agile e piccolo di statura abbia avuto tutto il tempo non solo di salire sui rami ma di scorrere sui rami stessi fino a posizionarsi proprio sopra Gesù che passava, con la gente intorno. Per questo io penso si possa intendere la Scrittura in maniera letterale quando dice:  5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi,….”  Infatti a giudicare dall’immagine del sicomoro, Gesù passando sotto i lunghissimi rami dovette trovarsi Zaccheo proprio sulla testa, per questo dice giustamente: “alzò gli occhi”.

Da notare anche il comportamento di Zaccheo, ben diverso da quello del cieco mendicante, che poco prima, alle porte della città di Gerico, cominciò a strillare sempre più forte per richiamare la Sua attenzione.[2]

Ma Gesù si accorge di chi urla come di chi è in silenzio, di chi non sa parlare, come di chi non può fare di più per i suoi limiti.[3]

5 … gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua».

Essere chiamati per nome dal Signore è sempre sorprendente e molto significativo. Dare un nome è indice di potere. Dio quando crea chiama con dei nomi le sue creazioni e conduce all’uomo gli animali affinché dia loro il nome.[4]

Il Signore ci chiama per nome perché è il Creatore e perché ci conosce. Sentirsi chiamare e incrociare il Suo sguardo come capitò a Zaccheo deve essere stata un’esperienza molto forte; è facile che sentendosi così “scoperto” abbia anche rischiato di cadere. Gesù si autoinvita a casa sua. E lo vuole fare presto, subito. Quando il Signore entra dentro di noi, pure se lo abbiamo atteso per tanto tempo, al momento in cui veramente entra, scopriamo che l’efficacia della grazia è rapida ed immediata nel suo tempo. Il tempo della grazia non è casuale. Quel “….oggi debbo fermarmi a casa tua” ci suggerisce come una preparazione dello Spirito Santo già in atto da parecchio tempo, che viene adempiuta dal Signore nel perfetto momento stabilito dal Padre. Infatti “6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia” ci fa supporre che in Zaccheo ci fosse già una aspettativa non dichiarata di ricevere Gesù nel suo cuore; per questo lo accolse con gioia, perché era ciò che, più o meno consapevolmente, desiderava.

Questo incontro sembra come un pezzo di dialogo staccato da un dialogo molto più ampio, come se tra Gesù e l’uomo ci fosse già un rapporto iniziato chissà quando. Ed in effetti per il Signore è sempre così: Lui conosceva Zaccheo da sempre, come conosce me o te da sempre. Può entrare nel tuo cuore domani o in questo momento stesso. Noi non ce ne rendiamo conto, ma dentro di noi c’è senz’altro uno scambio di affetti indistinti tra lo spirito nostro e quello di Dio. Quando viene alla coscienza è come quando il bambino nasce: egli viene si per la prima volta al mondo, ma la sua vita era stata concepita già nove mesi prima e dopo il concepimento c’era stato un lungo periodo di formazione-preparazione  nascosta.

-Scendi Zaccheo dai tuoi opportunismi, dai tuoi arrangiamenti per vivere, arricchirti e per comandare. Non hai bisogno di tutto questo. Scendi dalle macchinazioni tue e fammi entrare nel tuo cuore, è tempo che tu conosca  la strada migliore per te-

 

(continua)

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[1] Nell’antica Roma, l’appaltatore delle imposte che pagava allo stato una certa somma come introito di una tassa, che poi esigeva per proprio conto. Per estensione, gabelliere, appaltatore; specialmente in senso spregiativo. esoso esattore di imposte. (Treccani)

[2] Luca 18:38-39 -Allora egli gridò: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!» E quelli che precedevano lo sgridavano perché tacesse; ma lui gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!»

[3] Come in Giov 5:1-15 l’infermo di Gerusalemme accanto alla vasca di Betesda.

[4] Genesi 2:19-20

 

 

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