FEDE DIFFICILE - di Renzo Ronca - 23-5-19

 

 

E’ facile avere fede quando ti va tutto abbastanza bene. Il problema sorge quando le cose vanno male e magari continuano ad andare male nonostante la fede. Non parlo solo di difficoltà dovute a fatti esterni alla persona (incidenti, lutti, mancanza di lavoro, ecc.), ma di difficoltà che sorgono all’interno di una persona: problemi fisici o psicologici che rimangono per anni e forse resteranno sempre. So di alcuni anziani ad esempio che hanno sofferto di depressioni devastanti fin dai 12-13 anni e sanno che ci dovranno convivere fino alla morte. Altri sono prede di malattie invalidanti terribili senza possibilità di guarigione. Si può comprendere come l’idea della morte in molti di qs casi sia vista come liberazione. La gente che sta bene parla, parla… medici parlano, psicologi parlano… religiosi parlano… ma a parte qualche raro caso, quasi sempre tutti parlano senza aver provato realmente quello che commentano, quello che cercano di risolvere, guarire o far accettare. In realtà vincere certe battaglie per restare in vita è una possibilità così delicata e variabile che solo chi le combatte può capire.

C’è tutta una gamma di “prove” che dobbiamo superare nella vita, ma qualcuno sembra avere delle prove più dure di altri, almeno in apparenza. La prova più spaventosa per una persona credente è il silenzio di Dio, la Sua assenza; oppure una Sua presenza incomprensibile, perché non toglie la prova in atto né il dolore che ne deriva.

Che dire? Nulla possiamo dire. Che il Signore Gesù, che ha provato cose simili, possa intervenire presto e, se non in maniera risolutiva per motivi che non sappiamo, possa almeno consolare e rafforzare grandemente chi è sottoposto a tali prove, di cui solo un giorno capiremo il senso.

 

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