Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

CERCHIAMO DI NON PRECIPITARE!

di Renzo Ronca - 2-2-14-h.12,30- (Livello 2 su 5)

 

 

 

Sofonia 3:11-13

11 In quel giorno non avrai più vergogna di tutte le tue azioni con le quali ti sei ribellata contro di me, perché allora farò allontanare dal tuo mezzo quelli che si rallegrano nella tua grandezza, e tu cesserai di inorgoglirti sul mio monte santo». 12 «Farò rimanere in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome dell'Eterno. 13 Il residuo d'Israele non commetterà iniquità e non dirà più menzogne, né si troverà nella loro bocca lingua ingannatrice; poiché essi pascoleranno il loro gregge, si coricheranno e nessuno li spaventerà».

 

 

 

 

 

Se studiamo nella Bibbia i comportamenti del popolo di Dio e l’azione dell’Eterno verso di lui ci accorgiamo che si ripetono spesso dei passaggi simili:

 

1) La maggioranza degli uomini tende sempre ad allontanarsi da Dio e lo dimentica;

 

2) L’uomo privo della grazia, cioè della “vita di Dio che si rinnova ogni giorno” vaga nel disordine mentale fisico e spirituale. Sarebbe destinato solo all’autodistruzione;

 

3) Dio, per amore del Suo nome, cioè per fedeltà a Se stesso e per un Amore difficile da capire, corregge l’uomo nel tentativo di salvarlo dal male che lui stesso si sta procurando;

 

4) L’intervento divino consiste prima in un avviso profetico in cui viene mostrato al popolo che si sta conducendo verso la distruzione, ma che potrebbe ancora convertirsi;

 

5) Tra il popolo di Dio avvisato, qualcuno riflette,  si ricorda, ascolta, si pente si converte; altri non ascoltano e continuano a comportarsi in modo disordinato e controproducente;

 

6) Poi Dio lascia passare una o più prove difficili, come una specie di “filtraggio”, come un “setaccio”  in cui vengono fatte passare, ritornare,  solo le persone di fede, quelle che hanno creduto e confidano ancora totalmente nell’Eterno e non in se stesse;

 

7) Su questo rimanente, e solo su questo (abbandonando la maggioranza del popolo che ha continuato a seguire il suo istinto di autonomia) Dio ricostruisce, benedice, edifica, torna a sviluppare il suo piano di salvezza in vista dell’eternità;

 

Questo comportamento di Dio e dell’uomo si è ripetuto  dall’inizio ad oggi in maniera abbastanza simile, ma va capito bene;

 

Noi abbiamo da una parte l’uomo, che da Adamo in poi si è lasciato sedurre dalla tentazione dell’autosufficienza, dichiarando di conseguenza falsa la Parola di Dio; poi abbiamo dall’altra parte il comportamento di Dio Padre, il quale non abbandona l’uomo al suo destino (che si è scelto stupidamente da solo) ma tenta di salvarlo.

 

L’Eterno avvisa, manda profeti e servitori e dice “guardate state andando verso un precipizio se continuate in questa direzione precipiterete”. E lofa anche oggi.

 

La superbia però (quindi la mancanza di modestia ed umiltà) non permette mai all’uomo una visione obiettiva della realtà, per cui invece di essere grato a Dio che lo sta avvisando per il suo bene, reagisce male e vede Dio come quello che punisce invece che come quello che salva. Non si rende conto l'uomo che è lui da solo che si sta mettendo nei guai buttandosi in un precipizio.

 

Solo l’uomo che ha il cuore umile potrà capire l’amore di Dio ed inginocchiarsi. Quell’inginocchiarsi non è segno di debolezza ma è un modo di riesaminare il proprio vissuto e con grande maturità ammettere che il male è cominciato da quando l’uomo si è allontanato da Dio, sommo Bene e Signore della Vita.

Solo chi sa fermarsi può riflettere e modificare la sua direzione folle verso il precipizio! Solo chi torna a Dio potrà evitare di precipitare come sta facendo il mondo di oggi!

 

 

 

 

 

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