Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

INSERITI IN UN PIANO IMMENSO PER AMORE

  "..ci sono cose che le piantine non possono capire bene ma a modo loro vedono i fatti.." (La seconda mentuccia)

 

 di Renzo Ronca - 19-8-13-h.9,45 (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tempo fa avevo stabilito di avere vicino a me, in questo monolocale dove scrivo, anche una piantina di mentuccia per il suo profumo. Ne scelsi una bella grossa con grande zolla, cioè molta terra nelle radici, poi  la trapiantai dalla terra dentro un vaso e la portai qui; la posizionai vicino alla finestra da cui vedo un panorama di campagna verde e tranquillo.

Per una serie di motivi mi sono dovuto assentare, c’è stato uno spostamento della pianta, e questa non ha resistito alla siccità. L’ho riportata qui, nel suo/mio ambiente, dandole moltissima acqua, ma non si è ripresa, era proprio morta.

Anche se mi è dispiaciuto per quella pianta (che credevo più forte), in questa stanza che uso per scrivere e servire il Signore, una pianta morta non ci poteva stare,  la dovevo togliere e così feci.

Però una volta tolta rimaneva come un vuoto… nella mia mente avevo come un’idea precisa di come dovesse essere questo ambiente e c’era come un vuoto…  Per cui una mattina rapidamente presi dalla terra qui vicino un’altra piantina di mentuccia, stavolta la prima che trovai, anche più piccola e striminzita della prima, la misi nello stesso vaso dell’altra e la innaffiai.

E’ passato quasi un mese. Anche se più piccola e con meno terra sembra che abbia preso alla grande e mi piace vederla la mattina quando arrivo qui; la prima cosa che faccio è darle un poco d’acqua; ha un buon profumo e mi piace sentirlo  da vicino ogni tanto. Ormai ha il suo posto in mezzo ad altre piante, sta bene davanti alla finestra…

 

Guardando la piantina stamattina pensavo al piano di Dio.

Lui pure all’inizio ha voluto l’uomo nel suo giardino, una piantina che avrebbe dato profumo…  poi per una serie di circostanze, lontani da Lui  siamo come “morti nel peccato”. Ma Dio aveva un piano. Penso che il piano di Dio non sia solamente l’uomo, ma riguardi un insieme molto più vasto, di cui noi, come una piccola piantina, non ci rendiamo conto. Pensiamo che tutto si risolva tra noi e Dio, come il bambino pensa che la mamma sia solo sua, senza tener conto magari che esistono anche altri fratelli… Certo Dio ha un piano  per l’uomo ma questo piano per l’uomo si inserisce in un piano molto più grande, come la piantina alla finestra che ha uno sfondo di una campagna rigogliosa e pacifica. Dio non vive “solo per l’uomo”. Non è che se l’uomo non ci fosse allora Dio non avrebbe più senso. Questa visione “omo-centrica” è dettata solo dalla nostra immaturità, dall’infantilismo religioso. Dio ha un piano immenso: un paesaggio meraviglioso davanti ai suoi occhi come noi a volte vediamo un paesaggio bellissimo dalla finestra... Egli è nell’eternità e da lì contempla l’universo. Nell’eternità c’è il creato, cioè l’universo le galassie, la terra, l’uomo…  “ANCHE” l’uomo. Noi non dobbiamo sentirci così importanti da determinare/condizionare con la nostra presenza-assenza il meraviglioso piano di Dio. Dio ha immaginato-concepito-disegnato come un quadro meraviglioso e lo realizza comunque. Questo è il punto. Lo realizza per amore del quadro, per l’amore che ha in Sé. Ma se io mi ribello, mi allontano e poi muoio, è solo la “mia” morte. Il piano di Dio si realizza comunque perché al posto mio, che mi sono ribellato, magari ci sarà un altro che si è adattato meglio all’ambiente che Dio gli offre; proprio come la seconda piantina di mentuccia che ha preso il posto della prima. Il ragionamento o processo sulla piantina conta relativamente: perché si è allontanata, come mai,  di chi è la colpa di chi non è… questo è poco importante ai fini del nostro discorso: Dio ha pensato ad un ambiente dove doveva esserci una certa piantina per il suo profumo, e così sarà, in qualche modo. Se una piantina si allontana muore. Non è Dio che dà la morte, ma la lontananza della piantina da Dio. Qualcuna è lontana e muore altre sono più vicine e vivono.

 

E poi… anche se fossimo morti tutti…  ci sono cose che le piantine non possono capire bene: ma a modo loro vedono i fatti: La piantina era morta; la piantina è viva. Infatti come mai adesso c’è una nuova piantina identica, anzi più rigogliosa e profumata della prima? Era morta ma adesso è viva; così semplicisticamente “ragiona” la piantina. Quello che c’è in mezzo non può saperlo. Cosa ne sa dei travasi? Questa è una cosa che spetta ad altri, lei non si poteva certo travasare da sola.

Penso che questo alla fine conti: il fatto che in ogni modo la piantina c’è, esiste.

 

In Cristo noi siamo nati di nuovo. La “vecchia piantina” è morta, ma noi siamo vivi e siamo nati di nuovo, non siamo una pianta di un’altra specie. Siamo sempre noi, ma nati di nuovo in Cristo Gesù. Già perché in fondo, se ci penso bene, quel groviglio di radici secche senza vita della piantina vecchia che ho buttato via era come il corpo di Gesù morto sulla croce per me.

Io vivo ancora perché è Lui che è morto affinché io potessi rinnovarmi. Per poter far entrare in quel vaso la nuova pianta dovevo buttare quella vecchia. Le radici del peccato sono state assorbite una volta per sempre da Gesù Cristo, il quale ha assunto in Sé nuova vita dal Padre; questo ci ha aperto di nuovo le porte dell’eternità.

 

In attesa del Suo ritorno noi cristiani siamo come una piantina rigogliosa innaffiata tutti i giorni dallo Spirito Santo. Siamo una piantina benedetta ed amata che effonde ogni giorno il suo profumo di lode all’Eterno per i meriti di Cristo. Sia lode a Dio che per i meriti e l’amore di Cristo ci mantiene in vita!

 

 

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