Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

DOLORE DI DIO E NOSTRE VERITA’

 di Renzo Ronca - 5-2-13 (Livello 1 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EZECHIELE CAP. 8

….Io entrai, e guardai; ed ecco ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli della casa d'Israele dipinti sul muro tutto attorno….

 

Penso che se oggi Dio manifestasse le sue emozioni come facciamo noi esseri umani, proverebbe un dolore immenso nel vedere la corruzione del Suo popolo. Un dolore straziante come nel pianto amaro di un padre di fronte al figlio che si droga per morire.

 

L’uomo, la Sua creatura tanto amata, invece di accogliere e capire la salvezza, accoglie la corruzione, gli inganni di Satana, sceglie la morte alla vita. Come si deve sentire il Padre?

 

Molti uomini di fede hanno dimenticato il sacrificio della croce e si sono corrotti alle “conquiste sociali” e ai compromessi politici per smania di potere.

Chiese intere hanno apostatato e nel loro orgoglio, chiamato magari “libertà”, mettono il nome di Dio assieme al peccato.

 

Dio, per amore del Suo nome, per il rispetto verso tutte le altre creature, dovrà applicare la giustizia molto presto. Come si potrà sentire il Signore quando dovrà chiudere i tempi e le porte dell’eternità?

 

Che ce l’ha data a fare la Bibbia se poi facciamo come ci pare? Lì c’è la chiave per entrare nell’eternità.

Possibile che la parola di Dio –che è l’essenza dell’amore-  debba essere usata per gli estremi umani? Viviamo sempre due eccessi: o “fondamentalisti cristiani”, quando applichiamo le leggi religiose che uccidono i cuori e le speranze, oppure l’altro eccesso: “la libertà di fare ciò che voglio”, quando  interpretiamo troppo, accomodandoci la Parola del Signore come ci pare.

Possibile che le persone “nate di nuovo” nello Spirito di Dio finiscano sempre per seguire la carne?

 

Ricominciamo da capo. Partiamo da un gesto semplice: mettiamoci in ginocchio.

Non dico solo fisicamente, perché se mi inginocchio davanti al Signore ma rimango verso gli altri orgoglioso e superbo, allora è meglio che rimango in piedi.

 

Inginocchiamo invece la nostra “giustizia”, quella giustizia che è frutto del “perbenismo” dei nostri tempi. Quel perbenismo che di buono non ha nulla. E’ solo vanità ed ipocrisia.

 

Che lo dici a fare che sei cristiano se ti comporti come uno del mondo?

 

Comincia ad essere “vero”.

 

La verità parte da qui: chi sei? In chi o in cosa credi?

Trova una risposta.

 

Se poi desideri essere cristiano, allora leggi bene il Vangelo.

Leggilo davvero, nella riservatezza della tua casa, nel silenzio di posti adatti.

Leggilo e poi chiedi al Signore: “Sono davvero come tu mi vuoi? Insegnami o Dio la nuova vita! Confido in Te e non più in me stesso.”

 

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